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LANCIO D'AGENZIA

FONDAZIONE ARENA * FESTIVAL D’ESTATE 2020; « GRAN FINALE PER IL CON PLÁCIDO DOMINGO E OPERA E PASSIONE IL 28 CON SAIOA HERNÁNDEZ ED IL 29 DIRIGE GRIGOLO E YONCHEVA IN ARIE E DUETTI D’AMORE »

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13.57 - giovedì 27 agosto 2020

Il grande madrileno Domingo è protagonista dell’ultimo fine settimana areniano: venerdì 28 canta con Saioa Hernández celebri pagine di Verdi e del Verismo,
sabato 29 dirige Vittorio Grigolo e Sonya Yoncheva in arie e duetti d’amore

Plácido Domingo per l’Arena – venerdì 28 agosto, ore 21.30
Opera e Passione in Arena – sabato 29 agosto, ore 21.30

Orchestra e Coro dell’Arena di Verona, solisti ed effetti speciali, Festival d’estate 2020 –

Le grandi star dell’Opera concludono l’edizione straordinaria del Festival d’estate 2020 con le ultime due irripetibili serate: tra Verdi, Giordano, Puccini e perle del repertorio francese, il denominatore (decisamente non comune) è Plácido Domingo, impegnato nella doppia veste di cantante e direttore d’orchestra, che ritorna nella sua amata Arena di Verona dopo i mesi di silenzio.

 

PLÁCIDO DOMINGO ALL’ARENA DI VERONA
Opere interpretate e concerti dal 1969 al 2020
Turandot, 1969 e 1975 (6 recite)
Don Carlo, 1969 (5 recite)
Manon Lescaut, 1970 (6 recite)
Tosca, 1974 (4 recite)
Aida, 1974 e 1976 (3 recite)
Pagliacci, 1977 e 1993 (4 recite)
Cavalleria rusticana, 1977 (4 recite)
Otello, 1994 (2 recite)
Nabucco, 2013 (2 recite)
La Traviata, 2019 (1 recita)
Concerti e serate di gala: 1994, 2004, 2009,
2013 (2), 2014, 2017, 2019
Domingo direttore d’orchestra in Arena:
Aida (1994, 2012, 2013, 2019)
Carmen (1999, 2009)

Spettacoli e concerti in tournée con l’Arena di Verona: 1987, 2010 (2), 2011, 2018
Il fine settimana di chiusura di questa breve ma intensissima stagione areniana si annuncia straordinario per il grande ritorno dell’icona vivente dell’Opera Plácido Domingo, dopo essersi ripreso dal Covid-19 e dopo i lunghissimi mesi di silenzio, che torna sia al canto nel recital per baritono di venerdì 28, affiancato dal soprano d’eccellenza Saioa Hernández, sia sul podio per dirigere le due star internazionali Sonya Yoncheva e Vittorio Grigolo sabato 29 nell’intenso concerto che chiuderà questa stagione vissuta nel segno dell’innovazione e della sperimentazione, del coraggio e dell’amore per la musica, per il pubblico e per i tanti artisti italiani e stranieri che l’hanno resa possibile.

 

Dopo lo sgomento, le ansie e i silenzi dei mesi scorsi e con incertezze sul futuro, ogni concerto e apparizione pubblica è per gli artisti dell’Arena un’emozione difficilmente mascherabile. Sonya Yoncheva, star abituale di teatri come il Metropolitan, e l’Opéra di Parigi, così racconta questo momento: «Sono felice di tornare a Verona dopo il mio debutto con il gala verdiano 2013 e doppiamente felice in un anno così particolare, in cui è importante dare il proprio supporto artistico a chi ha il coraggio di superare le difficoltà del momento. Attendo la serata del 29 agosto con grande emozione per la novità e unicità del palco che sfida le nostre doti di interpreti rispetto ad un palco tradizionale e perché sarò in compagnia di due veri mattatori: Plácido Domingo sul podio e Vittorio Grigolo al mio fianco. Una bella sfida ma anche una immensa gioia!».

 

Anche per Vittorio Grigolo questo concerto assume un significato tutto particolare: «Tornare in Arena per concludere la stagione con questo concerto di duetti d’amore con Sonia Yoncheva come partner e Plácido Domingo alla direzione d’orchestra mi riempie di gioia. Specialmente in virtù di quanto abbiamo tutti sofferto in questi lunghi mesi di attesa per poterci nuovamente esibire davanti ad un pubblico non digitale ma finalmente vero, in carne ed ossa! Anche se pur sempre limitato. Saperla nuovamente piena di vita con finalmente il battito del cuore del pubblico mi entusiasma ancora di più. Non vedo l’ora di essere li! Anzi, il mio cuore e già lì! Sarà una nuova emozione e sarà molto particolare, avendo visto la nuova disposizione. Non vedo l’ora inoltre di collaborare con l’incredibile orchestra e colgo l’occasione per ringraziare il Sovrintendente Cecilia Gasdia e tutti i lavoratori della Fondazione Arena di Verona per aver tenuto duro nel combattere per la riapertura impegnandosi incredibilmente per salvare questa stagione artistica. Mando infine un affettuoso ringraziamento al sindaco Federico Sboarina».

MON AMOUR
Il repertorio francese all’Arena di Verona nella storia del Festival
Carmen (Bizet): 273 recite dal 1914 al 2019 (eseguita in lingua originale solo dal 1975)
Roméo et Juliette (Gounod): 22 recite tra il 1977 e il 2015 (in lingua originale dal 2011)
Faust (Gounod): 21 recite negli anni
1929, 1939, 1947, 1959
Sansone e Dalila (Samson et Dalila, Saint-Saëns): 14 recite nel 1921 e nel 1974
La Favorita (La Favorite, Donizetti): 9 recite negli anni 1938 e 1958
Il Re di Lahore (Le Roi de Lahore, Massenet): 9 recite nel 1923
L’Africana (L’Africaine, Meyerbeer):
7 recite nel 1932
Manon (Massenet): 5 recite nel 1951
Gli Ugonotti (Les Huguenots, Meyerbeer):
5 recite nel 1933

I Pescatori di perle (Les Pêcheurs de perles, Bizet): 4 recite nel 1950

Fino agli anni ’70 questi titoli sono stati cantati in traduzione italiana. La prassi di eseguire opere in lingua originale si è imposta in tutto il mondo generalmente dopo l’ultimo Dopoguerra. In Arena non furono rari i casi di importanti interpreti internazionali che cantarono l’opera in francese anche quando il resto del cast si esibiva in italiano: Ramon Vinay (’48), Mignon Dunn, Grace Bumbry (’70). L’Arena di Verona allestì la sua prima Carmen interamente francese per regia, lingua e musica nel centenario dell’opera (1975).

E anche il grande Plácido Domingo, artista che nella sua ricchissima carriera ha indubbiamente vissuto emozioni uniche, non nasconde il proprio entusiasmo per il regalo inatteso del ritorno all’Arena in questo 2020, dopo aver festeggiato i 50 anni di sodalizio con l’anfiteatro unico al mondo. Verona è la sua seconda e ultima data italiana tra i pochi e selezionatissimi concerti per il ritorno sulle scene mondiali: «Davvero è stato un raggio di sole quando ho saputo che l’Arena è riuscita a riaprire in mezzo al buio della pandemia! Speriamo che presto tutto torni come prima. Ma sono anche tanto curioso di vedere come è la nuova veste dell’Arena con il palcoscenico al centro. Mi hanno detto che c’è un’atmosfera speciale… Sono felice che siate riusciti a far aprire l’Arena in sicurezza perché non può esistere l’Arena senza Opera».

Il suo programma del 28 agosto, appositamente concepito per l’Arena, racchiude pagine celebri del repertorio verdiano come Il Trovatore, Don Carlo e La Traviata (quest’ultima gli è valsa interminabili applausi a scena aperta nel 2019) e il debutto come Gérard in Andrea Chénier. Accanto a Domingo arriva al centro dell’anfiteatro Saioa Hernández, soprano madrileno reduce di un memorabile doppio debutto come Tosca e Aida nella scorsa edizione del Festival, qui impegnata in cavalli di battaglia e brani meno frequentati, che dichiara: «Tornare a cantare per il pubblico di Verona, e poterlo fare a fianco del Maestro Domingo nella serata in suo onore, è una gioia immensa. Speriamo di portare attraverso la musica un grande sentimento di felicità e di speranza per tutti». Anche stavolta non mancano prime assolute, come gli interventi dell’Orchestra diretta dal maestro valenciano Jordi Bernàcer: la travolgente sinfonia di Giovanna d’Arco, il raffinato preludio de I Masnadieri di Giuseppe Verdi e l’appassionato intermezzo di Fedora di Giordano, tutti finora mai eseguiti all’Arena di Verona.

Domingo sale quindi sul podio per l’originale programma di sabato 29, Opera e Passione in Arena: Sonya Yoncheva affianca il ritorno di Vittorio Grigolo, tenore richiesto in tutto il mondo. I due artisti propongono le arie e i duetti più belli della grande opera francese e del repertorio pucciniano, comprese alcune autentiche rarità per Verona come Manon e Thaïs, entrambe di Massenet, ma anche Roméo et Juliette, che ha già visto Grigolo protagonista di un’edizione recente del Festival areniano come giovane Montecchi, e il terzo quadro de La Bohème (capolavoro d’amore e di realismo, tra bisticci, riconciliazioni e romantiche promesse in mezzo alla neve) a cui si uniscono il soprano Mihaela Marcu e il baritono Davide Luciano.

Federico Sboarina, Sindaco di Verona e Presidente della Fondazione Arena, esprime così la propria soddisfazione per gli appuntamenti conclusivi della stagione: «Un finale straordinario, come straordinaria è stata l’edizione 2020 del Festival estivo areniano con il palco centrale e un repertorio per tanti versi inedito. A chiudere alla grande ci pensano due serate con grandi stelle, a cominciare dal ritorno del grande Plácido Domingo. Un artista che non ha bisogno di presentazioni e che saprà rendere ancora più magica l’atmosfera all’interno dell’anfiteatro. Questo Festival è una sfida vinta, una scommessa in cui ho creduto fortemente e per la quale, insieme al sovrintendente e al management di Fondazione Arena, non ho smesso di lavorare sin dall’inizio della pandemia, quando tutto ciò sembrava impossibile. Sono soddisfatto, per i risultati ottenuti ma soprattutto per le emozioni che questo progetto ha saputo trasmettere, con serate speciali che resteranno nella memoria di chi le ha vissute. Abbiamo scelto la strada più difficile, ma l’unica per far sì che il nostro Teatro continuasse e produrre quella cultura che lo rende unico al mondo».

Alla vigilia della chiusura del Festival d’estate 2020, anche il Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia non nasconde la tensione né la gioia di aver portato a termine un percorso così inusuale e inatteso: «Nelle lunghe settimane di stop forzato, ho ricevuto molte chiamate dagli artisti che sono vicini al Festival e abbiamo fatto continuamente progetti perché l’Arena non fosse silenziosa. Ma quando riagganciavo il telefono, potevo davvero essere così certa che ce l’avremmo fatta fra tante incognite? Ahimè no… E invece eccoci ad annunciare anche questo splendido doppio appuntamento di chiusura, costruito intorno al vero monumento vivente della grande Opera nel mondo come il nostro Plácido Domingo, che generosamente ci ha appoggiati sin dalla prima telefonata, con tre artisti in bellissima carriera come Saioa Hernández, Sonya Yoncheva e Vittorio Grigolo. Non avrei potuto sperare di più in un anno come questo… Sono grata a tutti, a cominciare dai nostri complessi artistici e tecnici. La lista dei ringraziamenti sarebbe infinita, ma ci sarà tempo e modo per farla. Oggi vi invito solo a godere con noi di questa grande chiusura che fa onore alla città, al suo territorio e a tutti i lavoratori della Fondazione».

 

 

Foto: Ennevi

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