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ENPA – ROMA * ORSA F20 – TRENTINO: « DENUNCIATI PER MALTRATTAMENTO DI ANIMALI GLI AUTORI DEL VIDEO RELATIVO ALL’INSEGUIMENTO DELL’ANIMALE E DEL SUO CUCCIOLO »

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13.11 - giovedì 18 giugno 2020

Orsa F20 e il suo cucciolo braccati, Enpa chiede giustizia e denuncia gli autori del video

L’Ente Nazionale Protezione Animali ha denunciato gli autori del video relativo all’inseguimento dell’orsa F20 e del suo cucciolo per maltrattamento di animali. Enpa: “Nessuno ha il diritto di causare agli animali lesioni o sofferenze. Ci auguriamo che questa vicenda si concluda con una condanna esemplare”.

Tramite l’avv. Claudia Ricci, responsabile dell’ufficio legale nazionale, e l’avv. Marina March, riferimento della RETE LEGALE ENPA in Trentino, l’Enpa ha quindi presentato una denuncia presso la Procura di Trento nei confronti degli autori del video relativo all’inseguimento dell’orsa F20 e del suo cucciolo, per la violazione dell’art. 544 ter del Codice Penale relativo ai maltrattamenti. Un gesto ancor più grave considerando che F20 è priva di un arto – probabilmente a seguito di un incidente o ad un atto di bracconaggio- e che contro di lei e il suo cucciolo non sono mancate grida volgari, violente e minacciose. Il tutto è avvenuto mentre, in preda al panico e spaventatissimi, i due orsi cercavano una via di fuga.

La violenza nei confronti dei due orsi, raccontata attraverso le immagini di questo video diffuso sui social qualche settimana fa, è stata già duramente condannata anche dal ministro dell’Ambiente Costa, che lo ha definito “a dir poco terrificante”. Riteniamo si tratti di una crudeltà gratuita nei confronti dell’animale, che ricordiamo è, tra l’altro, particolarmente protetto dalla legge. Mamma orsa teneva davanti a sé il cucciolo, cercando forse di proteggerlo, finché, sfinita anche a causa della menomazione, è stata costretta a gettarsi fuori dalla strada.

Chiunque compia atti di questo tipo agisce non solo contro gli animali selvatici in quanto esseri senzienti tutelati da leggi nazionali e direttive ed accordi internazionali, ma causa anche un danno al “patrimonio indisponibile dello Stato” che essi rappresentano ai sensi della legge nazionale 157 del 1992 sulla tutela della fauna selvatica. L’esperienza terrificante ha presumibilmente determinato conseguenze gravi nei due animali, causando lesioni fisiche e psichiche.

Ricordiamo che infliggere sofferenze e causare danni ad un animale è reato e che innumerevoli studi considerano il maltrattamento di animali un segnale di potenziale pericolosità sociale dell’individuo che compie queste violenze. Riteniamo poi paradossale il fatto che una tale guerra insensata e inaccettabile contro gli orsi avvenga proprio in Trentino, regione che ha sfruttato la presenza di questi animali come richiamo turistico e fonte di guadagno. Ci auguriamo che questa vicenda si concluda con una condanna esemplare, per mandare un messaggio forte e chiaro a chi pensa di poter infliggere agli animali sofferenze e crudeltà a piacimento, senza alcuna conseguenza o responsabilità.

 

 

Foto di archivio

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