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DAGOSPIA – HUFFINGTONPOST.IT * LUIGI CRESPI: « CALO ASCOLTI TG? IL CROLLO HA RIGUARDATO L’INTERA INFORMAZIONE »

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06.55 - martedì 19 settembre 2023

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Estratto dell’articolo di Luigi Crespi per www.huffingtonpost.it

Le polemiche sul presunto calo d’ascolto dei tg Rai “meloniani” si è rivelata quantomeno incauta visto che tale calo ha coinvolto tutta l’informazione televisiva, radiofonica e carta stampata in generale che in alcuni casi ha assunto il tono del vero e proprio crollo. Sgombrato quindi il campo da polemiche strumentali, resta un cambio di paradigma che non è ancora stato analizzato a fondo. Un cambio di scenario che provo ad abbozzare e che parte dal ruolo dell’informazione negli ultimi due anni. […]

La scansione ansiogena dei caduti per Covid, le dirette in prime time del premier […] Due anni, un tempo infinito e quando la pandemia sembrava finire, ci siamo ritrovati ostaggi della Maratona Mentana. Settimane in cui la conta dei caduti per Covid veniva sostituta da quella di Kiev. Una guerra che più di altre condizionava la nostra vita e pregiudicava il futuro già compromesso da due anni di delirio pandemico. Tutti erano drogati di informazione, tutti erano dipendenti dai tg.

E come tutti gli esperti di comunicazione sanno, il Tg1, l’Ammiraglia Rai, fa il boom degli ascolti (anche 5 o 6 punti percentuali in più) in determinate situazioni, davanti a tragedie, eventi epocali, grandi appuntamenti politici. E così allora il raffronto con il 2022 non può essere sottaciuto o ridimensionato. L’anno scorso, di questi tempi, sulla scia della paura della guerra, abbiamo avuto la caduta di Conte, l’avvento di Mario Draghi, la sua fine, la conseguente campagna elettorale per la prima volta nella storia svolta sotto gli ombrelloni, l’elezione del primo Premier donna e cosa dire del boom di ascolti per la morte della Regina Elisabetta o l’alluvione nelle Marche.

Ascolti alle stelle, senza precedenti, per un 2022 fantastico in termini di numeri. Vi rendete conto che il raffronto con il passato è insostenibile e chi lo fa senza avvertenze non fa informazione, ma mera propaganda

Resta una stanchezza della gente, una forma di rigetto che si sta estendendo e diventando fenomeno che viene mobilitata da una massa di notizie senza gerarchia che troppo spesso non ha l’obiettivo di informare ma di generare traffico che paga i costi di una informazione sempre più degradata e allora difendiamo spazi come quelli dei grandi Tg come il TG1 o il TG5.

 

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