Alla luce di quanto riporta la cronaca sul presunto mobbing subìto dalla dottoressa ginecologa scomparsa e sui continui movimenti di personale all’interno del reparto di ginecologia del Santa chiara di Trento è necessario fare chiarezza.
Il D.Lgs. 81/2008 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” prevede tra gli obblighi non delegabili del datore di lavoro la valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004.
Doveroso è vigilare sempre affinché non abbiano mai a verificarsi episodi di mobbing che possano minare la professionalità, creare sofferenze indicibili e distruggere la vita di chi le subisce. Tenendo sempre presente la necessità di garantire un’equa distribuzione del lavoro, rispettosa dei principi di uguaglianza dei singoli lavoratori.
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Interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere:
se presso il reparto di Ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento è stata effettuata, così come previsto dal D.Lgs. 81/2008, la valutazione del rischio collegato allo stress lavoro-correlato e qual è il programma, conseguente a questa valutazione, delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza per questo tipo di rischio;
se tale valutazione del rischio collegato allo stress lavoro-correlato è effettuata in tutti i reparti ospedalieri trentini e con quali risultati.
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Cons. Lucia Coppola
consigliera provinciale/regionale
Gruppo Misto/Europa Verde