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CONSIGLIO PAT: UPT, INTERROGAZIONI VILLA ROSA / OSPEDALE FIEMME FASSA / SS45 BIS

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12.34 - giovedì 28 settembre 2017

(Fonte: Gruppo consiliare Upt-Pat) – In allegato tre interrogazioni a risposta immediata predisposte dai consiglieri UpT.

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PASSAMANI: QUALE VALORIZZAZIONE PER L’OSPEDALE VILLA ROSA DI PERGINE ALL’INTERNO DEL SISTEMA SANITARIO TRENTINO?
La Provincia Autonoma di Trento sta perseguendo da anni obiettivi di ottimizzazione ed efficientamento del sistema sanitario locale con articolazione policentrica sul territorio provinciale, a servizio di città e valli, e integrazione tra strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche accreditate e private convenzionate, con sempre più attenzione per la qualità delle cure e un elevato standard delle infrastrutture.

Lo scorso luglio una delibera di Giunta ha istituito la Rete riabilitativa provinciale con l’obiettivo di dare una risposta appropriata e coordinata ai pazienti in situazione di cronicità e fasi acute delle patologie motorie, neuromotorie, cognitive, viscerali.

Si interroga la Giunta Provinciale sulla tipologia di difficoltà rilevate finora nell’attrattività di pazienti extraprovinciali nelle strutture sanitarie della rete riabilitativa, su quali strumenti si stia puntando per incrementare la mobilità attiva e ridurre la mobilità passiva di pazienti e si chiede se vi siano progetti di implementazione delle attività di cura per l’ospedale riabilitativo di Villa Rosa, nel campo che la delibera definisce di «cure intermedie», senza metterlo in sterile competizione con la Casa di cura privata Eremo di Arco.

 

 

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DE GODENZ: OSPEDALE DI FIEMME E FASSA – FARE TUTTO IL POSSIBILE PER RIAPRIRE H24 7/7 PUNTO NASCITA E GARANTIRE SERVIZI E SICUREZZA AI CITTADINI
La situazione dell’ospedale di Fiemme e Fassa continua ad essere giustamente al centro dell’attenzione di cittadini, media e politici in riferimento certamente al punto nascita ma anche alla garanzia e al mantenimento di determinati servizi.

In particolare, se da un lato sembra possibile essere più positivi per quanto attiene al servizio di Ginecologia – per il quale le figure necessarie sembrano più facilmente reperibili – dall’altro è necessario trovare in tempi brevi una modalità per permettere la copertura del servizio di Pediatria per la conseguente riapertura H24 del Punto nascita.

Al momento, la situazione vede due pediatri già in servizio a Cavalese, compreso il Primario; dovrebbe poi esserci la possibilità, come più volte proposto anche in alcune riunioni dall’Ass. Zeni e dal Pres. Rossi, di ricorrere ad uno specializzando, mentre altre due posizioni risultano coperte da gettonisti – come concesso dal Ministero – e una ulteriore unità o, a livello ottimale, due, potrebbero risultare disponibili dal nuovo concorso già attivato.

Tali prospettive, se concretizzate, permetterebbero quindi il completamento dell’organico necessario all’apertura H24 7g/7g; scelta ancora più urgente data la recente notizia del pensionamento dal 1 ottobre 2017 della dottoressa Ferrari che significherà una pediatra in meno anche sul territorio.

Pertanto si interroga l’assessore competente per sapere se effettivamente sia questo lo stato dell’arte e cosa comunque si intenda fare per giungere, finalmente, ad una soluzione soddisfacente che permetta all’ospedale di Fiemme e Fassa di restituire ai cittadini la riapertura H24 e 7 giorni su 7 del Punto nascita e la garanzia, in piena sicurezza, dei relativi servizi medico-sanitari.

 

 

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TONINA: CRITICITA’ DI ACCESSO ALLA CITTA’ DI TRENTO DALLA SS45 BIS DELLA GARDESANA OCCIDENTALE

Sempre più spesso e in particolare con l’avvio del nuovo anno scolastico, l’acceso alla città di Trento per gli automobilisti provenienti dalla Strada Statale Gardesana occidentale è caratterizzato da lunghe code in prossimità del viadotto Montevideo che di frequente, soprattutto durante le prime ore del mattino, arrivano fino a Cadine.

Paradossalmente ci si impiega più tempo a percorrere l’ultimo tratto di strada che porta in città che non dalle Giudicarie o dall’Alto Garda a Cadine. Negli ultimi mesi inoltre i lavori di recupero urbanistico ambientale dell’area di Piedicastello, hanno accentuato ulteriormente il traffico nel tratto in questione, favorendo la formazione di code.

In coincidenza poi di incidenti stradali o, a causa di forti precipitazioni, non essendoci alternative di accesso a Trento per chi proviene dalla SS 45 bis, la situazione diventa ancora più problematica in particolare per chi, scendendo dal viadotto, vuole immettersi in tangenziale sia in direzione sud che nord, essendo obbligato a stare in colonna dietro coloro che invece intendono entrare in città da ponte San Giorgio.

Tutto ciò premesso si chiede all’Assessore competente quali interventi intenda adottare al fine di rendere più fluido il traffico nel tratto stradale in questione, valutando altresì l’adozione di soluzioni temporanee che possano, fin dall’immediato, attenuare le criticità di accesso alla città di Trento dalla Strada Statale Gardesana occidentale per quanti provengono dalle Valli Giudicarie o dall’Alto Garda e Ledro.

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