La nota presenta il via libera della V Commissione all’aumento dei contributi per i giovani atleti tesserati e “l’apertura” dei disegni di legge sull’inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico e per l’autodeterminazione delle donne che subiscono violenza. In allegato, la delibera proposta dalla Giunta sullo sport che ha ottenuto il parere favorevole dell’organismo consiliare.
Link ddl 17 inserimento lavoro persone con disturbi spettro autistico
https://www.consiglio.provincia.tn.it/attivita/atti-politici/Pages/atto.aspx?uid=998748
Link ddl 48 assegno di autodeterminazione per le donne che hanno subito violenza
https://www.consiglio.provincia.tn.it/attivita/atti-politici/Pages/atto.aspx?uid=1338291
Sì della V Commissione all’aumento dei contributi per i giovani atleti tesserati. “Aperti” i ddl sull’inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico e a sostegno dell’autodeterminazione abitativa delle donne che subiscono violenza.
Oggi pomeriggio la Quarta Commissione del Consiglio provinciale ha “aperto” due disegni di legge volti, il primo, a sostenere l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico, il secondo a promuovere l’autonomia delle donne che subiscono violenza (fenomeno aggravatosi durante il lockdown) dando loro con un assegno la possibilità di trasferirsi in un’abitazione diversa. Per entrambi i testi l’organismo ha deciso di procedere con le consultazioni, anche se sul secondo ddl l’assessora competente ha chiesto un rinvio per approfondire gli aspetti finanziari e tecnici coinvolti. L’organismo ha anche approvato la delibera proposta dalla Giunta e la cui adozione avverrà nei prossimi giorni, che aumenta da 25 a 40 euro il contributo pubblico previsto a favore di ciascun atleta dai 5 ai 18 anni (e fino a 25 se si tratta di un disabile), purché tesserato, viste le gravi difficoltà causate dalla pandemia alle associazioni sportive del Trentino.
Passa da 25 a 40 euro il contributo per ogni atleta tesserato tra i 5 e i 18 anni.
Per il sì a questo provvedimento la Commissione si è pronunciata all’unanimità. Si tratta di una modifica apportata ai criteri e alle modalità di attuazione della legge provinciale 4 del 2016 sullo sport, che aumenta da 25 a 40 euro il contributo destinato ad ogni atleta di età compresa tra i 5 e i 18 anni, o con non più di 25 anni nel caso di atleti con disabilità. Ogni atleta con queste caratteristiche può ottenere il beneficio a condizione che risulti tesserato con un’associazione sportiva che abbia presentato l’apposita domanda di contributo, o in nome e per conto della quale la domanda è stata presentata. La novità, ha ricordato l’assessore allo sport, è scaturita dall’ultima manovra di assestamento del bilancio provinciale per tener conto della situazione di difficoltà in cui versano le associazioni sportive a causa dell’emergenza epidemiologica. Delal misura potranno beneficiare 33.000 atleti limitatamente all’anno in corso e senza introdurre ulteriori adempimenti burocratici.
La Giunta vuole sostenere il ddl proposto dalle minoranze per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico.
L’organismo ha poi “aperto” l’esame del disegno di legge 17 “Disposizioni in materia di inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico”, proposto da una consigliera di minoranza e sottoscritto da altri colleghi del suo gruppo politico. Il ddl, ha spiegato la prima firmataria, è formato da 7 articoli e prevede interventi a favore degli adulti con disturbi dello spettro autistico in modo tale da garantire loro il supporto necessario per diventare lavoratori a tutti gli effetti. Tra le forme di sostegno a queste persone previste oggi dalla Provincia manca ancora, infatti, una misura finalizzata a permetterne l’inserimento lavorativo. Il ddl introduce la figura di un tutore e un percorso formazione all’interno di un contesto lavorativo che faciliti l’inserimento di queste persone. L’assessora alla salute ha segnalato che il ddl coinvolge anche l’assessorato al lavoro e l’agenzia del lavoro. Da parte della Giunta, ha proseguito, c’è la volontà di portare avanti questo ddl e di acquisire con apposite audizioni la valutazione e il parere dei soggetti interessati. Si tratta, ha precisato, di modificare l’articolo 4 della legge provinciale 19 sul lavoro, introducendo una “specifica” riguardante l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico. In parte, è stato anche ricordato, il ddl è stato già accolto con la legge di assestamento della scorsa estate. Chi ha disabilità importanti rientra già in un percorso mirato e viene preso in carico da un operatore di Agenzia del lavoro. Si tratta di trovare il contesto lavorativo adeguato. E, cosa ancor più importante, di affiancare in questo percorso la persona con disturbi dello spettro autistico. La Commissione ha quindi individuato e deciso all’unanimità quali soggetti consultare.
Un assegno alle donne che subiscono violenza possano permettersi una casa.
A seguire è stato aperto anche l’esame del disegno di legge 48 che propone di introdurre nell’ordinamento della Provincia un assegno di autodeterminazione per le donne che hanno subito violenza”. Il testo, ha spiegato il primo dei due consiglieri di minoranza firmatari del ddl, era stato pensato prima della pandemia che lo ha reso però ancor più urgente, visti i dati diffusi a livello ministeriale. Dati che confermano come il fenomeno di donne che subiscono violenza da parte di uomini conviventi sia diventato ancor più acuto e grave tra le mura domestiche. Mura che per loro si trasformano a volte in una prigione. Durante l’emergenza epidemiologica sono state 44 le donne uccise in 87 giorni (con una media di ogni 2 giorni) Il ddl rende più efficaci alcune misure che in parte già esistono. Si tratta di sostenere il bisogno di queste donne di rendersi autonome attraverso un “assegno di autodeterminazione”. Assegno già previsto da una legge regionale adottata in Sardegna, che le aiuterebbe a lasciare la casa nella quale convivono con uomini violenti. L’entità dell’assegno è demandata dal ddl a un regolamento attuativo che sarà la Giunta a definire. Il ddl prevede di aprire per queste donne una corsia preferenziale che faciliti il loro accesso ad un alloggio pubblico. Si tratta di dar loro una via d’uscita, una speranza, perché possano recuperare serenità anche nella relazione con i loro figli. Poter accedere all’edilizia pubblica è una tutela primaria per promuovere la sicurezza e l’autonomia di queste donne, la cui età va dai 16 ai 64 anni che patiscono violenze ad opera di partner o di loro familiari (come nel caso della ragazza uccisa qualche giorno fa dal fratello nel napoletano).
L’assessora alle politiche sociali ha riconosciuto la delicatezza e l’importanza del problema affrontato dal ddl. E ha chiesto un rinvio dell’esame per permettere alla Giunta di acquisire elementi che consentano di capire quale potrebbe essere la spesa da sostenere da parte della Provincia, considerato l’alto numero di donne che oggi subiscono violenza anche in Trentino (oggi un centinaio di loro vengono seguite dai servizi nelle case rifugio e protette). La maggiore spesa stimata nel ddl in 250.000 euro da sostenere nel 2021, secondo l’assessora potrebbe risultare insufficiente a garantire sostegno a queste donne. Prendersi un po’ di tempo in più permette inoltre di perfezionare il coinvolgimento delle politiche e delle normative provinciali sulla casa.
Il primo firmatario ha condiviso la richiesta dell’assessora nella misura in cui un rinvio dell’esame potrà servire alla Giunta per una verifica di tipo finanziario e tecnico. Rinvio che però, se la Pat vorrà dare un segnale forte di attenzione alle donne che subiscono violenza, non dovrà essere sine die, ma congruo all’importanza della materia. Per questo il presidente della Quarta Commissione ha assicurato di farsi carico della richiesta di trattare il ddl in tempi ragionevoli. Con lo stesso spirito la Commissione ha accolto la sua proposta di selezionare fin d’ora i soggetti da invitare alle consultazioni sul ddl.
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