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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA POMERIGGIO: « DIREZIONE ASSISTENZIALE, CIA SOSPENDE IL DDL / SÌ AL DDL SU PADRE KINO »

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19.16 - giovedì 29 giugno 2023

Direzione assistenziale, Cia sospende il ddl. Sì dell’Aula al ddl su padre Kino Pomeriggio iniziato in Consiglio con l’esame del ddl 160 di Claudio Cia, istitutivo della direzione assistenziale, un testo gravato da oltre 500 ordini del giorno ostruzionistici, sospeso dopo la presentazione dallo stesso Cia. I lavori sono proseguiti e si sono conclusi con l’approvazione del ddl 152 di Alex Marini sulla valorizzazione della figura di padre Eusebio Chini e dei tre ordini del giorno collegati (di Marini e Ossanna). Si tornerà in aula l’11 luglio con una seduta dedicata al bilancio del Consiglio e alla relazione del Difensore civico, dal 24-27 luglio con l’assestamento di bilancio e a settembre con l’esame di tre ddl legati al mondo dei giovani (il 149, il 150 e il 158).

IL DDL 160
La ripresa dei lavori d’aula nel pomeriggio ha visto all’ordine del giorno il ddl 160 di Claudio Cia (FdI), Alessia Ambrosi e Katia Rossato (FdI) di modifica della legge sulla tutela della salute del 2010 e istituzione della direzione assistenziale. Un testo licenziato dalla Quarta commissione, presieduta dallo stesso Cia, a marzo con 4 favorevoli, un contrario e due astenuti e sul quale gravano 508 proposte di ordini del giorno ostruzionistiche (a firma di Luca Zeni del Pd, Paolo Zanella di Futura e Paola Demagri di Casa autonomia).

Cia: ostruzionismo legittimo ma irragionevole. Sospende il ddl
Katia Rossato ha letto la relazione di maggioranza, mentre quella di minoranza è stata letta da Paolo Zanella. Quindi l’illustrazione da parte di Claudio Cia: il consigliere ha anticipato i ringraziamenti e ricordato che con l’assessora Segnana sono stati apportati aggiustamenti migliorativi del ddl, rendendolo ancora più importante per il ruolo che dovrebbe avere, una volta approvato, il direttore assistenziale nella direzione generale. Il consigliere ha ricordato l’iter a partire dall’emendamento depositato a corredo dell’assestamento di bilancio a luglio 2022 che prevedeva l’inserimento, nella direzione sanitaria, della figura del direttore assistenziale in aggiunta alle quattro già presenti. Ha ricordato di aver pensato inizialmente alla sostituzione di una delle figure: un’ipotesi scartata in favore dell’introduzione di un’ulteriore figura scelta tra le professioni sanitarie non mediche, finora non rappresentate. Poi l’approfondimento dell’assessora e la decisione di andare comunque al voto.

Un passaggio che vide i consiglieri di maggioranza contrari (a eccezione di FdI), mentre tra le minoranze ci fu chi si espresse contrariamente e chi si astenne. Un’astensione, ha sottolineato Cia, legata a una proposta emendativa che avrebbe voluto introdurre la quinta figura, che ora è oggetto di particolare attenzione di chi allora si astenne e che, in seguito alle proposte emendative concordate con l’assessore, non è più presente nel ddl e che la minoranza ora vorrebbe invece presente nel ddl. L’emendamento venne quindi trasformato nel ddl 160. Se non fossero state impiegate 59 giornate in Consiglio a discutere di informative probabilmente il ddl sarebbe arrivato prima in aula e non all’inizio della campagna elettorale, ha sottolineato Cia. Il ddl, ha aggiunto, è accompagnato da un ostruzionismo che vanifica il lavoro svolto in commissione e sul territorio. Quindi ha raccontato la genesi della propria passione per la professione infermieristica, parlato dei pregiudizi legati a questo ruolo e l’evoluzione del peso delle professioni sanitarie anche durante la pandemia. Un’esperienza che, secondo il consigliere, ha reso possibile un serio recepimento (anche da parte dell’assessorato) della sua proposta. In risposta alla preoccupazione legata a un eventuale aumento dei costi il consigliere ha portato delle cifre: il direttore generale dell’Azienda sanitaria ha un’indennità fissa annua di 185 mila euro (con un 20% in più in funzione del raggiungimento di obiettivi posti dalla Giunta), il direttore amministrativo, quello dell’integrazione socio-sanitaria e il direttore amministrativo guadagnano l’80% dell’indennità del direttore generale (con il 20% in più per gli obiettivi raggiunti), circa 144 mila euro annui.

Cia ha ricordato quindi la sollecitazione da parte del mondo delle professioni sanitarie non mediche all’origine del ddl. La sanità, ha aggiunto, è sempre più complessa e le criticità sono sempre più pesanti e sono somma di scelte e non scelte del passato, tra cui si collocano i tagli (dal 2010 al 2019 un taglio alla sanità di 37 miliardi di euro) che si sono poi scontrati con il Covid. Dal 2007 al 2017 a livello nazionale sono stati cancellati 200 ospedali, 45 mila posti letto, 10 mila medici e 11 mila infermieri. Poi l’accenno alla chiusura del contratto 2016-18 di cui, a dire del consigliere, si sarebbe dovuta occupare la precedente Giunta. Sulle critiche ai tagli per i posti letto a livello provinciale: scorrette per Cia perché si imputavano all’azione di governo dell’attuale Giunta. Dal 2011 al 2013, ha affermato, sono stati tolti dal sistema sanitario provinciale 282 posti letto. Con questa legislatura invece i posti letto sono stati integrati: sommando Tione, Arco, Cavalese e Borgo si arriva a 294 posti letto: dal 2011 al 2014 è come si fossero chiusi 4 ospedali di valle. Cia ha parlato delle carenze di personale fatte emergere dalla pandemia, delle crescenti necessità della popolazione di assistenza (legata all’invecchiamento della popolazione, con il 14,3% della popolazione di over 75). Si deve sempre più prepararsi ad avere a che fare con questi numeri con le forze che si hanno, ha aggiunto: è impensabile che si possa aumentare all’infinito i posti letto in casa di riposo, gli infermieri saranno sempre più in prima linea e protagonisti sul territorio, i medici non riusciranno a far fronte a tutte le necessità. La sanità privata convenzionata occupa tantissimi professionisti e consente all’Apss di avere a disposizione 728 letti in più rispetto ai 1.427 posti letto dell’Azienda sanitaria: è illusorio pensare di poterne fare a meno.

Ancora, i numeri degli infermieri: il 4,3% si sposta all’estero, 78.000 sono quelli che lavorano in strutture private, gli infermieri dirigenti sono 4.000, i docenti a contratto tutto 5.500 e i docenti delle strutture in università sono 9 ordinari, 21 associati e 3 ricercatori. Nei prossimi anni abbandoneranno il lavoro per vari motivi 140 mila infermieri (68 mila dal pubblico e 72 mila dal privato). Secondo queste stime serviranno 14 mila laureati ogni anno per la compensazione sola del turnover, ha ricordato Cia. Dai che fanno comprendere come ciò che accade in Trentino e in tutta Italia imponga la ricerca di soluzioni concrete. Le dimissioni volontarie: le persone abbandonano la professione infermieristica tra l’altro per rapporti difficili con il capo, conflittualità (Cia ha raccontato ad esempio la storia di un infermiere che ha deciso di lasciare la professione e andare a lavorare per le Poste), la mancanza di riconoscimento del merito e delle competenze, il carico di lavoro, fissità del ruolo e scarsa possibilità di crescita professionale, eccesso di burocrazia, aggressioni, le condizioni economiche. Questo, ha concluso il consigliere, il quadro della situazione: per ciò ha detto di aver tenuto al ddl, di aver sperato di vederlo approvato in questa legislatura. Un provvedimento con limiti, migliorabile, ma che sarebbe stato un importante messaggio alle professioni sanitarie non mediche. L’ostruzionismo secondo Cia è legittimo ma irragionevole. Per non ostacolare lo svolgersi dei lavori la decisione: il primo firmatario ha, per senso di responsabilità, annunciato (al termine di un intervento durato 90 minuti) la sospensione del ddl. Si è impegnato per se stesso, Fratelli d’Italia o la coalizione a seconda del risultato elettorale, a ripresentare questo testo come primo ddl nella prossima legislatura.

Zanella: una sceneggiata, manovra strumentale
Paolo Zanella ha parlato dell’intervento di Cia come di una sceneggiata. Ha ricordato che l’astensione fu perché il testo era mal formulato. Va riconosciuta una funzione alla direzione assistenziale, non va fatto questo passaggio solo per dare un posto agli infermieri, ha dichiarato. Ha senso elevare una figura nel consiglio di direzione, ma non bisogna farlo per motivi corporativi, ma per gli esiti che può avere sulla popolazione in termini di salute. Il direttore assistenziale dovrebbe, secondo il consigliere di Futura, cercare di governare i processi assistenziali, cosa non precisata da Cia in un’ora e mezzo di intervento. L’approccio molto basic, ha proseguito Zanella, non si adatta al ragionamento necessario per l’evoluzione della sanità. Le ragioni dell’ostruzionismo: serviva una diversa impostazione e gli emendamenti dell’assessora Segnana sono populisti al massimo. Si toglie il direttore dell’integrazione socio-sanitaria in un momento di invecchiamento della popolazione? ha chiesto poi e parlato di una manovra strumentale.

Coppola: una cosa vergognosa
Lucia Coppola (Europa Verde) ha detto che se sono stati presentate queste proposte su una serie di temi è perché questi temi non arrivavano all’attenzione del Consiglio. Sono tanti i ddl che non arriveranno a compimento, ha aggiunto Coppola ricordando il suo sulla chiusura del ciclo dei rifiuti bloccato in commissione per un’interlocuzione col presidente mai avvenuta. Una cosa vergognosa e sintomatica di un modo di fare politica che ha detto di non condividere e rifiutare.

Cia: senso di responsabilità nei confronti del ddl 152 di Marini
Cia ha replicato parlando delle informative: si sono impiegati 30 giorni a trattarle. A Zanella ha ricordato di aver sospeso il ddl per senso di responsabilità, per consentire al ddl di Marini (il 152 di valorizzazione della figura di Padre Eusebio Chini) di fare il suo corso e chiudersi in giornata.

Savoi: ddl non portati a termine, colpa del modo di fare opposizione
Alessandro Savoi (Lega) ha ricordato di essersi lamentato spesso dell’ostruzionismo. Non è colpa della maggioranza, ha detto, se tanti punti non verranno portati a termine, ma del modo di fare opposizione.

IL DDL 152
È seguita una sospensione dei lavori chiesta dall’assessora Zanotelli per interloquire con Marini sul ddl 152. Un testo che agisce a integrazione della legge provinciale sulle attività culturali del 2007 e che arriva in aula con un sì unanime della Quinta commissione presieduta da Mara Dalzocchio (Lega).

Marini: ddl che colma una lacuna
Alla ripresa dei lavori il ddl è arrivato con 3 proposte di ordini del giorno, due a firma di Marini e una di Ossanna. La parola è passata ad Alex Marini (5 Stelle) per la presentazione. Il consigliere ha riassunto la biografia di padre Kino e parlato della profonda devozione popolare che questa figura suscita (il riferimento è stato alle tre statue equestri donate da Tucson, al monumento di Washington, al mausoleo di Magdalena de Kino, alle celebrazioni periodiche). Ha inoltre ricordato la valorizzazione della figura di padre Chini parlando dell’attività di Ettore De Concini, di Dennis De Concini, di Evo De Concini, di Giuseppe Biagini.

Ha parlato dei diversi contributi in Quinta commissione e ricordato che l’impostazione del ddl è variata, grazie anche al lavoro svolto in commissione: si è operata una semplificazione del testo, rendendolo maggiormente operativo. Si è optato, al posto della costituzione di una fondazione, per un supporto scientifico-organizzativo del Museo storico del Trentino. Il ddl come è stato riformulato riconosce l’importanza di padre Kino e colma una lacuna, ha detto Marini, ma non si limita solo al riconoscimento e alla valorizzazione della figura storica, cerca anche di promuovere ulteriore attività di studio in ambiti contestuali all’attività che il gesuita promosse. Quando entrerà in vigore, la legge consentirà una collaborazione tra Stati Uniti, Messico e Italia tramite il Trentino, ha fatto sapere il consigliere 5 Stelle, consentirà di moltiplicare le iniziative. Quindi l’accenno ai suoi due ordini del giorno: il primo sulla promozione turistica dei siti di interesse culturale in val di Non, il secondo ordine del giorno sulla figura di Martino Martini.

Ossanna: importante ruolo dell’associazione culturale padre Chini
Lorenzo Ossanna (Patt), cofirmatario del ddl assieme a Paola Demagri e autore di un ordine del giorno ha parlato di padre Chini come di una figura che ha avuto un riflesso internazionale, che ha dato importanza al contesto di valle e dei comuni di Segno e Predaia, al Trentino stesso. Ossanna ha citato il messaggio di padre Kino: attraverso la fede e il tracciato di essa si riesce a valorizzare le persone. Poi il ruolo dell’associazione culturale Padre Eusebio Chini che da sempre ha valorizzato la figura di padre Kino e che l’ha sempre studiata. Che sta seguendo il percorso importante di santificazione e che sempre si è mossa con una passione e un volontariato incredibile. Un’associazione il cui ruolo è, ha ricordato Ossanna, ed è stato fondamentale. L’ordine del giorno, ha spiegato, sostituisce gli emendamenti presentati: cerca ancora di più di affermare l’importanza e la necessità di avere ancora l’associazione culturale all’interno di un contesto di studio e di valorizzazione della figura di padre Kino.

Zanotelli: parere favorevole
L’assessora Giulia Zanotelli ha espresso parere favorevole della Giunta sul ddl.

Tonini: missionari trentini, tradizione di apertura internazionale
Giorgio Tonini ha ringraziato Marini per il ddl e ha ricordato che la figura di padre Chini parla del Trentino e racconta di come sia stata fondamentale nel contesto di apertura internazionale. Ha ricordato l’opera dei missionari trentini, una dimensione che è tornata in Trentino, una terra che non sarebbe ciò che è senza questa grande tradizione che attraverso la dimensione religiosa si è trasfusa nella dimensione culturale ed economica. Al punto che oggi si può dire che i trentini nel mondo sono più numerosi dei trentini in Trentino, un fenomeno che ha a che fare con il fenomeno doloroso delle migrazioni, ma anche con questo positivo appena citato. Il ddl è secondo Tonini un bel modo di chiudere la legislatura.

Gli ordini del giorno, approvati
Il primo, di Marini
L’odg emendato di Marini impegna la Giunta a consolidare e sviluppare idonei percorsi di promozione turistica e culturale, coniugando valorizzazione delle bellezze naturali, storiche e artistiche della val di Non, in coerenza con quanto previsto dalla legge provinciale sulla promozione turistica. È stato approvato con 23 voti favorevoli.

Il secondo, di Marini
Il secondo ordine del giorno di Marini riguarda invece le iniziative per valorizzare le figure dei padri gesuiti Martino Martini ed Eusebio Francesco Chini. È stato approvato con 23 voti.

Il terzo, di Ossanna
L’odg di Ossanna impegna la Giunta a individuare forme di coinvolgimento dell’associazione culturale Padre Eusebio Chini nelle attività di supporto scientifico e organizzativo in capo alla Fondazione museo storico con le finalità di studio, ricerca, formazione e divulgazione relative alla figura di padre Chino.

Zanella ha posto l’accento sul termine “civilizzazione” in premessa (in riferimento all’opera di padre Chini), un termine in cui ha ravvisato una connotazione negativa. L’approccio di padre Chini è stato diverso, ha evidenziato, e chiesto al consigliere di sostituire la parola o di votare per parti separate.

Marini ha detto di comprendere la posizione di Zanella, ha però anche evidenziato la necessità di distinguere i fenomeni della colonizzazione da quello della civilizzazione intesa come valorizzazione e tutela dei diritti delle popolazioni locali. Ha citato gli studi di Francisco de Vitoria di Salamanca e ha auspicato che le parole di Ossanna vengano interpretate in questo senso. Trova piena attuazione il principio di autodeterminazione dei popoli. È comunque importante la consapevolezza: si deve approfondire e studiare anche per evitare che i problemi della storia si ripetano.

Ossanna ha precisato che la parola “civilizzazione” è intesa come sviluppo, parola con cui è stato emendato il testo.
Il voto: anche questo odg emendato è stato approvato con 23 voti.

Approvato l’articolato, Marini ha sottolineato l’atteggiamento positivo dell’aula: la figura di padre Kino univa e unisce ancora.
Cia si è rallegrato del risultato, di cui ha riferito di sentirsi partecipe con la sospensione del suo ddl.

Quindi il voto sul disegno di legge: approvato con 23 sì.

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