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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA MATTINA: « CONCLUSA IN AULA LA DISCUSSIONE GENERALE SUL DDL DEDICATO ALL’AGRICOLTURA BIO, SI RIPRENDE ALLE 15.00 »

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13.55 - giovedì 1 luglio 2021

Conclusa stamane in aula la discussione generale sul ddl dedicato all’agricoltura bio. Nella sua replica Zanotelli “apre” ad alcune proposte delle minoranze anche con un emendamento per l’istituzionalizzazione del Tavolo Verde. L’assessora chiede e ottiene infine una sospensione per un nuovo confronto con le opposizioni alla ricerca di un accordo che superi l’ostruzionismo. Si riprende alle 15.00.

Si è chiusa in anticipo stamane la mattinata di lavoro in Consiglio provinciale ancora impegnato nella discussione generale del ddl 94 proposto dalla Giunta sull’agricoltura biologica. Discussione conclusasi alle 11.45, appena terminata la replica dell’assessora Giulia Zanotelli, che ha messo l’accento sul valore di “primo passo” del suo ddl verso un nuovo approccio all’agricoltura e dall’altro ha “aperto” ad alcune proposte delle minoranze che ieri – dopo un tentativo di trattativa alla ricerca di un accordo – avevano annunciato di non voler non ritirare la maggior parte dei 550 ordini del giorno e degli emendamenti depositati per impedire l’approvazione del provvedimento entro oggi, terza e ultima giornata utile della sessione consiliare. Zanotelli, dopo aver annunciato modifiche al suo ddl per recepire i contributi delle opposizioni – anche con un emendamento che istituzionalizzerà il Tavolo Verde –, ha chiesto e ottenuto dal presidente Kaswalder una nuova sospensione per confrontarsi con le minoranze e arrivare a un’intesa che sblocchi l’esame del testo. I lavori riprendono alle 15.00.

 

I consiglieri intervenuti a sostegno del ddl.

Luca Guglielmi (Fassa) ha ricordato che in Commissione questo provvedimento non aveva incontrato difficoltà. Si tratta anche, per il consigliere, di trasmettere un segnale positivo alle categorie economiche che erano state consultate su questo ddl. Devid Moranduzzo (Lega) ha messo l’accento sull’esigenza di non perdere altro tempo su un ddl come questo che avrebbe dovuto essere già stato adottato nelle passate legislature, anche perché il Consiglio ha altri temi da discutyere.

Ivano Job (Lega) ha segnalato che sull’utilizzo di pesticidi e di glisofato in agricoltura possono nascere dei contrasti ma che questi prodotti non si possono escludere del tutto. Vi sono infatti Comuni che utilizzano questo diserbante ad esempio per il taglio a bordo strada. In ogni caso il mercato interno è già favorevole a un’agricoltura, che in Trentino si sta già sperimentando, orientata a conciliare qualità dei prodotti, ambientale e salute anche per armonizzare questo settore a quello del turismo.

Vanessa Masè (La Civica) ha obiettato a Job che i concimi chimici come il glifosato utilizzati a bordo strada danneggiano la floricoltura dei prati alterando l’equilibrio ambientale. Masè ha osservato che oggi si può parlare solo di trattamenti integrati e che oggi certi prodotti contenenti principi attivi nocivi ma tradizionalmente utilizzati dagli agricoltori sono stati tolti dal commercio. In rari casi c’è tuttavia chi se ne serve ancora vanificando il cambiamento. Per Masè oggi andrebbe utilizzata l’agricoltura “tecnologica” che evita il pericolo della deriva nell’applicazione dei prodotti fitosanitari scientificamente validati. In ogni caso l’agricoltura non può rinunciare ai fitofarmaci, pena la perdita dei raccolti a causa dei parassiti. Serve quindi un po’ di comprensione per gli agricoltori perché i frutti della loro fatica arrivino ogni giorno sulle nostre tavole.

Lorenzo Ossanna (Patt) ha ricordato che dove l’agricoltura si è maggiormente evoluta come in Val di Non, da tempo ci si è imposti migliori procedure per i trattamenti, passando da una difesa tradizionale ad una difesa integrata rispettosa dell’ambiente, anche se utilizza gli stessi macchinari come gli atomizzatori. Gran parte dei prodotti della difesa integrata rientrano nel disciplinare dell’agricoltura biologica. Anche il supporto scientifico della Fondazione Mach assicura un supporto a questo scopo. D’altra parte per

Ossanna la conformazione e la frammentazione delle proprietà agricole del Trentino rende difficile evitare che qualcuno utilizzi ancora difese non biologiche nell’attività. Vi sono aziende che hanno maggiori possibilità di utilizzare il biologico. Infine Ossanna ha ricordato che i primi consumatori dei prodotti agricoli sono gli stessi titolari delle aziende del settore che hanno quindi tutto l’interesse ad utilizzare la difesa integrata per la salute loro e delle loro famiglie. Resta difficile, per Ossanna, la possibilità di utilizzare la difesa biologia per le aiuole di proprietà pubblica.

Gianluca Cavada (Lega) ha ricordato che i consumatori e le stesse aziende agricole attendono da molto tempo un ddl di questo tipo e che occorre quindi tener conto delle aspettative del mercato.

Mara Dalzocchio (Lega) ha evidenziato la contraddizione di chi da un lato è favorevole all’agricoltura biologica e dall’altro ostacola gli aggiornamenti normativi orientati in questa direzione a distanza di 18 anni dall’ultima legge provinciale del settore. “Questo ddl – ha osservato non punta ad un Trentino tutto biologico ma ad un governo dell’agricoltura biologica in Trentino”. E questo per evitare che l’agricoltura bio sia lasciata alla sola iniziativa delle aziende. “In questo ddl sono previsti dei controlli che vanno in questa direzione. Non si tratta quindi di un provvedimento vuoto”. L’ostruzionismo delle minoranze è fuori luogo, secondo Dalzocchio, anche perché l’assessore Zanotelli ha recepito alcune proposte emerse dai lavori della III Commissione. Per Dalzocchio poi esiste oggi un falso mito del biologico mentre non si sa ancora se fa bene. Si sa sicuramente che non fa male perché è comunque più sano ma scegliere o meno il bio appartiene alla libertà dei cittadini e delle imprese agricole. IN ogni caso oggi l’agricoltura biologica richiede una regolamentazioni più efficace e non si capisce quindi perché la Provincia non si dovrebbe dotare di una normativa adeguata. Dalzocchio ha concluso lanciando un appello alle minoranze, “perché se davvero considerano il biologico importante per il Trentino, non ostacolino l’approvazione di questo ddl con un ostruzionismo improduttivo.

Michele Dallapiccola (Patt) ha osservato che stamane sono i consiglieri di maggioranza a praticare l’ostruzionismo rimproverato alle minoranze, per dar tempo all’assessora Zanotelli di rientrare in aula. “Questo è auto-ostruzionismo”, ha protestato proponendo di sospendere i lavori fino al ritorno dell’assessora.

Alessandro Savoi (Lega) ha ribattuto chiedendo cosa intendano fare le minoranze visto che non pare siano intenzionate a ritirare ordini del giorno ed emendamenti ostruzionistici. “A me risulta – ha osservato – che l’assessore abbia fatto delle aperture. Ora occorre capire cosa vogliono fare le minoranze”.

Marini: fondamentale tener conto della multifunzionalità dell’agricoltura.

Alex Marini (Misto-5 Stelle) ha ricordato che non c’ ancora nessun ostruzionismo perché si è ancora nella fase della discussione generale di un ddl senza tempi contingentati. Il consigliere ha parlato della multifunzionalità dell’agricoltura e dei rapporti tra politiche agricole e di vari altri settori per ciascuno dei quali la Provincia dispone di apposite leggi: sull’ambiente (per l’incidenza dei dei fertilizzanti sintetici sul cambiamento climatico), sullo spreco alimentare, sull’energia, sul Parco agricolo del Garda (legge inattuata dal 2008), sull’agricoltura sociale (Marini ha plaudito alla notizia che l’assessora Segnana sta lavorando ad un regolamento attuativo) e sulla promozione turistica, visto che la riforma del settore approvata l’anno scorso prevede anche la valorizzazione della filiera produttiva locale, in forza della quale si potrebbero premiare i prodotti agricoli che più tutelano l’ambiente con modalità innovative come la riduzione di consumo di suolo, di fitosanitari meno inquinanti, il risparmio di energia.

Luca Zeni (Pd) ha osservato che vanno evitate in questo campo le posizioni estremistiche. Tutto dipende a suo avviso dal modo in cui si fa agricoltura biologica. Giusto l’impegno della Provincia a sostegno della ricerca e dell’innovazione con l’aiuto della Fem. Zeni ha messo l’accento sul tema della fiducia dei consumatori per l’agricoltura. Da questo punto di vista secondo il consigliere la Provincia potrebbe e dovrebbe fare qualcosa di più, ad esempio con il monitoraggio dei tumori, per evidenziare se l’incidenza è più o meno maggiore in certe zone agricole rispetto ad altre. E ha citato uno studio avviato dalla Provincia nel 2015 con l’Istituto superiore di sanità che prevedeva un’indagine sui bambini e le persone più anziane per approfondire il tema delle malattie neurodegenerative come Sla, Parkinson, Alzheimer. Studio che sarebbe stato opportuno portare avanti mentre la Giunta attuale ha deciso di interrompere questa ricerca che – ha sottolineato Zeni – non era sicuramente contro l’agricoltura, bensì un modo per fornire la massima garanzia di sicurezza ai cittadini. Con questo approccio si possono aiutare i consumatori a superare la sfiducia nei confronti delle produzioni agricole. Per Zeni, infine questo ddl non contiene grandi slanci ma potrebbe essere migliorato accogliendo le proposte delle minoranze.

 

ZANOTELLI APRE AD ALCUNE PROPOSTE DELLE MINORANZE CON LE QUALI CHIEDE UN NUOVO CONFRONTO. L’ASSESSORA ANNUNCIA UN EMENDAMENTO PER L’ISTITUZIONALIZZAZIONE DEL TAVOLO VERDE.

L’assessora Zanotelli ha chiuso con la sua replica la fase della discussione generale, ribadendo che questo ddl rappresenta una disciplina innovativa che va nella direzione di adattare la situazione del Trentino a normative e discipline che stanno avanzando sia sul versante nazionale che su quello europeo. “Si tratta – ha dichiarato – solo di un primo passo di un percorso che si completerà con il regolamento attuativo e con le successive delibere”. Regolamento e delibere che – ha garantito – vedranno il coinvolgimento preventivo sia del Consiglio sia del tavolo verde per definire organi e funzioni in grado di disciplinare nel dettaglio lo sviluppo dell’agricoltura bio in Trentino. Per questo

Zanotelli ha ripetuto che intende confrontarsi con le minoranze per permettere al ddl di fornire un supporto concreto a tutte le categorie interessate.
L’assessora ha poi sottolineato i tre obiettivi principali del suo ddl. Il primo è riconoscere il ruolo e le potenzialità dell’agricoltura biologica sul fronte economico, ambientale e sociale per la sostenibilità complessiva delle aziende agricole. Si tratta di innestare questo provvedimento nel terreno dell’agricoltura integrata che ha già compiuto importanti passi avanti in Trentino. Per lo sviluppo dell’agricoltura in Trentino serve a suo avviso la promozione di sinergie con il commercio e il turismo che mettano l’accento sulla qualità dei prodotti, la qualità dell’ambiente, la qualità della salute dei cittadini, ma occorre anche promuovere la distinzione dei nostri prodotti sui mercati. Secondo obiettivo: l’introduzione dei distretti biologici anche per introdurre novità sul versante del turismo e che per questo vanno sostenuti finanziariamente con risorse che – ha annunciato – se in questo ddl sono limitate, troveranno copertura come sempre accade in questi casi nelle prossime manovre di bilancio. Terzo: con questo ddl si potranno attivare i distretti del cibo, colmando una lacuna nell’impianto normativo della Provincia e aprendo a nuove opportunità economiche sostenibili finanziariamente – ha ipotizzato – attraverso il Pnrr, che punta proprio sulle sinergie.

Quarto obiettivo: l’introduzione della certificazione di gruppo per aiutare con la semplificazione anche le piccole aziende agricole di imboccare la strada dell’agricoltura bio. Anche il sistema informativo della ricerca e dell’innovazione troverà con questo ddl una possibilità di sviluppo, perché i soggetti interessati facciano sistema per la salvaguardia e l’innovazione dell’agricoltura bio e non bio del Trentino. Orientandosi verso un’agricoltura 4.0. Riprendendo alcuni spunti del dibattito, Zanotelli ha ricordato che negli ultimi 2 anni le risorse messe a disposizione dalla Provincia per la certificazione sono state notevolmente incrementate, come quelle a sostegno dell’agricoltura biologica. Ha aggiunto rispondendo ad alcuni interventi che la Giunta non intende affatto calare dall’alto strategie e obiettivi ma accompagnare aziende e territori in un percorso di crescita verso l’agricoltura bio. Ha poi citato per il connubio turismo-agricoltura le risorse già destinate alla promozione con campagne che evidenziano tutti i prodotti distintivi dei territori. Sforzo – ha detto – che corre in parallelo con la riforma del turismo approvata lo scorso anno, un passaggio della quale prevedeva la strada del gusto. Diventa per questo importante la collaborazione con le Apt. Anche i regolamenti sull’enoturismo e l’agriturismo daranno ulteriore impulso alla sostenibilità economica, culturale e sociale del compatto agroalimentare e dell’enoturismo sul nostro territorio.

Sul tema dei prodotti fitosanitari, Zanotelli ha invitato a non cadere nella demonizzazione e di leggersi i contenuti dei bilanci di sostenibilità del settore agricolo che evidenziano come le aziende agricole utilizzino sempre più il bio sia nelle produzioni sia negli ettari destinati a questo scopo. “Dati – ha insistito – che mostrano anche il grande sforzo in atto per mettere in rapporto il mondo dell’agricoltura con quello dell’apicoltura”. Anche nella scuola l’assessora ha segnalato l’impegno messo in campo per la sensibilizzazione di bambini e ragazzi a favore del biologico e per far capire la centralità di un certo modo di fare agricoltura nel nostro territorio. Anche per quanto riguarda il tema degli scarti – ha aggiunto Zanotelli rivolta a Marini – vi è un grande impegno della Provincia con i soggetti del mondo agricolo. L’esecutivo sta anche lavorando per l’agricoltura sociale.

L’assessora ha negato che questo sia un “testo timido e poco coraggioso”, come alcuni consiglieri di minoranza hanno definito il suo ddl, “perché definisce un impianto che avvia un percorso da proseguire con il contributo di tutti. Da parte mia – ha concluso – non ci sono mai stati né rifiuto del confronto né chiusura al dialogo, come dimostrano le trattative di ieri”. Zanotelli ha quindi elencato le sue proposte di modifica del ddl e di impegno per andare incontro alle richieste delle minoranze. Prima proposta: inserire nel ddl un articolo specifico su linee guida con obiettivi che la Provincia si pone per lo sviluppo dell’agricoltura biologica, in modo da fissare indirizzi che assicurino raccordo e integrazione tra le diverse modalità di produzione. Questo attraverso un coordinamento e una pianificazione sul tema complessivo dell’agricoltura. “Con Manica – ha ricordato – ieri abbiamo discusso di forme di concertazione ai tavoli di confronto. Zanotelli propone di istituzionalizzare definitivamente il Tavolo Verde con un apposito emendamento a questo ddl. Tavolo presieduto dall’assessore all’agricoltura – ha precisato – che potrà affrontare anche il tema del biologico. Seconda proposta: il progetto economico territoriale. I distretti dovranno darsi per questo obiettivi precisi con progetti seri che abbiano ricadute di sistema a livello locale. Per questo si potrà prevedere una implementazione delle risorse disponibili. Quarto: l’assessora, rivolta a Zanella, ha ricordato che vi sono già progetti sperimentali sul tema dei prodotti fitosanitari e che il ddl può andare incontro a una serie di esigenze che emergono oggi dal settore agricolo per rendere il Trentino pioniere in questo campo. Al termine della sua replica – cui dovrebbe seguire l’avvio dell’esame esame degli ordini del giorno e degli articoli con i relativi emendamenti – l’assessora ha chiesto e ottenuto una sospensione per un nuovo confronto con le minoranze. Obiettivo: riuscire a portare avanti in modo condiviso questi obiettivi.

Kaswalder ha sospeso i lavori fino alle 15.00 per dare spazio alla trattativa, convocando anche una riunione dei capigruppo alle 14.45.

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