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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * DREIER LANDTAG – RIVA DEL GARDA (TN): « VOTATE 6 PROPOSTE DI MOZIONE, DELLE QUALI 5 APPROVATE »

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18.05 - mercoledì 14 giugno 2023

Dopo l’apertura ufficiale della seduta congiunta dei tre organi legislativi e i saluti istituzionali, i lavori del Dreier Landtag sono entrati nel vivo e i consiglieri delle tre assemblee legislative hanno iniziato l’esame delle 21 proposte di mozione presentate dai consiglieri dei tre territori (6 per ogni territorio più una di ogni presidente). Sono state votate 6 proposte di mozione, delle quali 5 sono state approvate. I lavori proseguiranno domani a partire dalle 9.30.

L’esame delle proposte di mozione è iniziato con quelle di base (quella di Ledl Rossmann sarà però trattata domani).

RITA MATTEI (Alto Adige)
Rafforzare la cooperazione istituzionale tra seduta delle tre assemblee legislative e GECT (approvata con 19 voti contrari e i restanti favorevoli)
Il testo, approvato nonostante 19 voti contrari, si preoccupa della concreta attuazione delle mozioni del Dreier Landtag da parte dei tre governi provinciali. Si dice dunque che la Commissione interregionale del Dreier Landtag cerchi uno scambio con il Segretariato generale del Gect Euregio al fine di esplorare sinergie tra le proposte di mozione presentate e il programma di lavoro del Gect stesso. La proposta, ha ricordato Mattei, è volta a garantire un successo maggiore alle iniziative proposte all’assemblea.

Il consigliere Dominik Oberhofer (Tirolo-Neos) ha detto di non poter assentire alla proposta di mozione, che a suo dire introduce un meccanismo poco democratico. Perché bisogna presentare queste proposte di mozione alla commissione che decide sull’ammissibilità? ha chiesto. Perché poi devono essere filtrate da Gect? Ha detto di ritenere che la proposta sia da respingere; c’è bisogno di coraggio per adottare le riforme giuste che purtroppo è mancato ai tre governatori, ha concluso.
Il governatore altoatesino Arno Kompatscher ha detto invece, come membro del Gect, di salutare con favore la proposta. Non si tratta di introdurre un ulteriore filtro, ma un’ulteriore possibilità per poter attuare al meglio le proposte introdotte sui temi trattati. Il problema spesso non sono gli Stati, ha continuato, noi stessi siamo spesso l’ostacolo. È un modo, questa proposta, per fare meglio rete, potenziare i poteri dell’assemblea congiunta e del Gect.
Johannes Tratter (Tirolo-Mattle) ha affermato che le possibilità del Gect in Europa vengono sfruttate troppo poco. Fa piacere quindi che si constati in Europa che l’esperienza di questa Euroregione sia tra le migliori. Diretto a Oberhofer ha evidenziato poi che ci sono discipline nazionali e ragioni tecniche che impediscono di trovare e attuare soluzioni. Ha quindi descritto come importante la proposta della presidente Mattei.
Zöttl Herwig (Tirolo-Fritz) ha detto di riconoscere che bisogna sfruttare le reti esistenti e anche che è anche vero che queste ultime vanno ampliate. Ma sono i consiglieri a dover decidere se le proposte sono accettabili, ha aggiunto.

 

LUCIA COPPOLA (Trentino)
Corridoi faunistici interregionali: opportunità di creare reti ecologiche di tutela della biodiversità nell’Euregio (respinta)
La proposta è della verde Lucia Coppola con colleghi di minoranza trentini e colleghi verdi altoatesini ed è stata respinta. Obiettivo: “libertà di movimento agli animali selvatici e sicurezza per i cittadini”. Lucia Coppola ha spiegato le ragioni della proposta: è sempre più difficile per la fauna (animali grandi e anche piccoli mammiferi) adattarsi alle trasformazioni apportate dall’uomo in contesti sempre più infrastrutturati. Perciò ha detto che l’introduzione di corridoi faunistici è necessaria, un importante investimento a fronte di ingenti costi economici e umani e di grande sofferenza per gli animali. Ha in questo senso citato il problema degli incidenti, pericolosi per animali e persone.
Gianluca Cavada (Trentino-Lega) ha anticipato un voto contrario: proporre i corridoi faunistici significherebbe solo spostare il problema dal Trentino occidentale ad altri territori. Bisogna evitare l’investimento degli ungulati, ha detto, dicendosi d’accordo con gli attraversamenti stradali. Bisogna però garantire l’economia dell’allevamento, salvaguardare il turismo, ha aggiunto, non ci si può permettere di colonizzare tutto il territorio con l’orso. Più che agire sui corridoi, secondo Cavada serve un piano di contenimento e di trasferimento degli orsi problematici: non bisogna aver paura di parlare di abbattimento come avviene in altri Stati, ha dichiarato ricordando la presenza dell’orso ieri ad Arco.
Michael Jäger (Tirolo-ÖVP) ha parlato di una direttiva già presente in Tirolo, una legge in vigore dal 2006. In Tirolo sono previsti contributi pari al 90% dei costi della costruzione delle reti ecologiche, ha raccontato.
Christian Kovacevic (Tirolo-SPÖ) ha parlato della mozione di Coppola come di una buona idea per dare spazio alle specie selvatiche. Nei diversi territori ci sono però leggi diverse, ha ricordato. I grandi predatori al momento percorrono centinaia di chilometri e riescono a superare i confini territoriali: non si crede si debba facilitare loro la vita ulteriormente, ma garantire una convivenza civile tra loro e uomini. Per quanto riguarda gli anfibi non sono del tutto necessari i corridoi faunistici. Il consigliere ha detto che crede si debbano anzitutto creare leggi per poter arginare la diffusione di lupo e orso, poi si potrà discutere di ulteriori iniziative.

Ivano Job (Trentino-Coraggio Italia) ha parlato di un anticipo di Coppola di qualche anno dei tempi, perché la popolazione non è pronta ai corridoi. Mancano secondo Job la cultura, l’abitudine e la conoscenza. Il riferimento all’orso inseguito ad Arco: se fossimo preparati a questi incontri un automobilista non si permetterebbe mai di inseguire un orso, perché anche una persona pacifica si spaventa se inseguita. Secondo il consigliere trentino manca la cultura, non i corridoi. Job ha detto di non poter votare la mozione perché spostare il problema in questo modo non sarebbe a suo parere corretto: prima bisogna imparare a gestire il rapporto con gli animali, poi si potrà in futuro approvare una mozione di questo tipo.
Roberto Paccher (Trentino-Lega) ha detto che l’anomalia non è qualcuno che insegua un orso, ma un orso che scorrazza in una cittadina come Arco. Ha detto di ritenere questa mozione una provocazione, di cattivo gusto, di fronte ai fatti tragici di Caldes. Un corridoio faunistico per portare il problema altrove? Si è impazziti? ha chiesto. Il problema, ha affermato, si deve risolvere dove è, non esportarlo. Una proposta di mozione, quella di Coppola, che secondo Paccher è da respingere. Gli orsi e i lupi vanno gestiti con l’abbattimento: la situazione non è sostenibile. Secondo il consigliere bisogna essere consapevoli prima che si verifichino altri drammi.
Petra Wohlfahrtstätter (Tirolo-Grüne) ha inquadrato la molteplicità di specie faunistiche insediate in Europa: un corridoio verde, ha detto, aiuta a superare le barriere per gli animali. Ha parlato di una moltitudine di misure già esistenti per permettere la permeabilità che garantisce la conservazione della biodiversità. Una serie di possibilità a cui si aggiunge quella proposta da Coppola. Ha quindi chiesto l’approvazione della proposta di mozione.

 

MARA DALZOCCHIO (Trentino)
Indicazione di qualità e provenienza dei prodotti della regione europea del Tirolo (l’emendamento è stato approvato con 5 voti contrari; la proposta di mozione è stata approvata all’unanimità)
La capogruppo della Lega Mara Dalzocchio firma con una lunga serie di consiglieri della maggioranza trentina (compreso il presidente Kaswalder), ma anche dell’Alto Adige (in 4 del Team K) e del Tirolo (in 6 del partito di destra), una proposta di mozione che ipotizza un marchio qualitativo dei prodotti di area Euregio. La proposta è stata emendata sostituendo, nella frase con soggetto le tre assemblee legislative riunite, “si esprimono a favore” con “valutano” in merito alla creazione di un’indicazione di qualità ovvero di provenienza per i prodotti della regione europea del Tirolo. Dalzocchio ha presentato il documento e ha ricordato che ha origine dai legami dei territori e dall’omogeneità del contesto economico e culturale dei tre territori Trentino, Altoatesino e Tirolese.
Alexander Gamper (Tirolo-FPÖ) ha parlato di “un problema di lusso” e ricordato che il rincaro incessante obbliga i consumatori a scegliere prodotti secondo il loro costo per fare la spesa a prezzi inferiori. Se si vota a favore di un sigillo di qualità bisogna pensare alle conseguenze: come si possono pubblicizzare bene i prodotti, ha detto. Si faccia un tavolo in questo campo importante.
Peter Faistnauer (Alto Adige-PFS) ha ricordato di aver firmato la proposta di mozione. Il valore di un prodotto tutelato ha un doppio valore, ha affermato, rispetto a un prodotto senza sigillo. Un sì alla mozione: l’obiettivo deve essere anche la tutela dei contadini per poter contrastare la vendita dei masi e l’esodo dalle aree di montagna.

Secondo Michael Jäger (Tirolo-ÖVP) la proposta muove nel senso della protezione del consumatore: un sigillo permette di capire se il prodotto realizzato in condizione di equità, se si tratta di un prodotto regionale.
Sven Knoll (Alto Adige-Süd-Tiroler Freiheit) ha parlato di visibilità: nel Tirolo si producono prodotti di grande qualità che si distinguono dai prodotti di massa. Parlare di un’indicazione di qualità e di provenienza significa parlare di rendere visibile ciò che contraddistingue il Paese, il territorio. Si sostiene così l’agricoltura, si sostiene il consumo di prodotti locali. Ha chiesto il sostegno per la proposta di mozione perché i territori sono ricchi di qualità e un’indicazione la renderebbe visibile.
Secondo Gudrun Kofler (Tirolo-FPÖ) una tale indicazione sarebbe un grande passo in avanti nella promozione della regionalità. Ha espresso la speranza che le giunte esecutive colgano la possibilità.
Il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher ha ricordato l’assenso al testo emendato. Ha ricordato la giurisprudenza dell’ambito e ha parlato di un tema importante e un obiettivo da perseguire, ma ha ricordato che bisogna soppesare costi, vantaggi e svantaggi. “Verificare” va bene, ma non semplificare la cosa e mescolare i concetti.

Anche Christian Kovacevic (Tirolo-SPÖ) ha ricordato l’emendamento e parlato di un sigillo di qualità come una cosa positiva. Molto importante è anche pensare di non prevedere ostacoli troppo grandi per aziende piccole. Non si può parlare di regionalità e qualità e poi proporre un aumento della burocrazia.
Secondo Gerhard Lanz (Alto Adige-SVP) la provenienza non è sinonimo di qualità e viceversa. L’obiettivo di un sigillo di qualità dovrebbe essere quello di comunicare al consumatore una certa qualità, mentre un’indicazione sulla provenienza non dice nulla sulla qualità: il tema va quindi approfondito. A suo parere se queste indicazioni vengono imposte dalla politica vengono poi percepite come imposte e non accettate di buon grado. Servono insomma verifiche sul modo in cui si interferisce sul sistema, ha detto. Si è detto quindi d’accordo con l’emendamento.
Dominik Oberhofer (Tirolo-NEOS) ha portato ad esempio l’acqua minerale. Si deve essere orgogliosi, ha detto, di promuovere i prodotti locali. I prodotti di questo territorio hanno livelli alti di qualità. L’Alto Adige e il Trentino, però, sono più avanti rispetto al Tirolo del Nord, ha ricordato: in questa regione ci sono negozi che propongono prodotti regionali e da cui si può molto imparare per migliorare. Si è detto non molto contento dell’emendamento perché è dal 2002 che si discute del tema: sarebbe ora di passare ai fatti e la proposta del Trentino è eccezionale.
Franz Thomas Locher (Alto Adige-SVP) ha parlato di un tema di grande attualità: non si può fare nulla di meglio che potenziare l’economia locale e promuovere i prodotti locali. Con questa iniziativa, ha proseguito, si andrebbe a limitare il traffico perché più prodotti locali si usano, meno mezzi pesanti si hanno sulle strade. Non c’è nulla di meglio che offrire prodotti sani, ha detto Locher.
Herwig Zöttl (Tirolo-FRITZ) ha detto che si deve stare attenti: non si può pensare a un criterio di qualità senza alla base fatti solidi. Bisogna stare attenti che un criterio simile non diventi una semplice uscita di marketing.

 

WALTER KASWALDER (Trentino)
Uniformare le norme per potenziare la collaborazione transfrontaliera (approvata all’unanimità)
La mozione di Walter Kaswalder è stata approvata all’unanimità e chiede un’Euregio con maggiori competenze e poteri e quindi con strumenti giuridici che uniformino le normative nei tre territori in settori di reciproco interesse economico, sociale, ambientale e sul piano dei trasporti e sui quali Trento, Bolzano e Innsbruck hanno omogenei poteri di autogoverno. Kaswakder propone quindi uno studio approfondito, a partire da quello già a suo tempo effettuato dai professori Bussjaeger, Happacher e Obwexer, per individuare i campi di azione. Un piccolo mattoncino, ha detto Kaswalder, per sviluppare sempre di più la cooperazione transfrontaliera. Sven Knoll (S. Freiheit) ha condiviso la mozione e ha auspicato che sul trasporto di arrivi subito ad un maggior coordinamento dei servizi. Per Knoll, inoltre, si dovrebbero sfruttare già oggi le possibilità che il Gect offre. Dominik Traxl (Mattle) ha anche lui condiviso l’idea di Kaswalder perché ha l’obiettivo di rafforzare ancora di più la collaborazione nell’Euregio, per questo vanno individuate le norme più urgenti e soprattutto le decisioni vanno realizzate. Per questo la Spo ha votato la mozione. Alex Marini (5 Stelle) ha affermato che prima di tutto si devono conoscere le legislazioni e ha ricordato che in Consiglio si sono fatte norme senza studi comparativi con quelle di altre regioni. Un terreno sul quale lavorare fin da subito, per Marini, dovrebbe essere quello della partecipazione democratica. Altra questione da affrontare assieme quella dei maestri di sci.

 

FRANZ LOCHER (SVP)
Strategie comuni contro il bostrico (approvata all’unanimità)
Franz Locher (SvP) ha firmato con il collega tirolese Martin Mayerl) la mozione, approvata all’unanimità, che ha come obiettivo la promozione di un’azione comune nei tre territori contro il flagello dei boschi causato dal bostrico. Serve un piano per la rapida rimozione del legname danneggiato, servono ricerca scientifica, formazione e una strategia per avviare il rimboschimento. Anche perché il bosco, ha detto l’esponente Svp, ha un valore centrale per i nostri territori, dal punto di vista naturalistico, paesaggistico, economico e da quello della sicurezza territoriale. Myriam Artz – Tammerle (S. Freiheit) ha aggiunto che si deve agire anche sul fronte del rafforzamento delle piante. Perché il bostrico, favorito dal cambio climatico, attacca quelle più deboli. Quindi, per la consigliera sudtirolese, si deve studiare quali specie vanno piantate per avere risultati contro il parassita. Martin Mayerl, ha anche lui sottolineato l’importanza delle foreste e ha aggiunto che è necessario ripensare la coltivazione del bosco, ma non si può incolpare la selvicoltura, anche perché buona parte dei nostri alberi sono stati piantati 150 anni fa. La tempesta del 2018, ha ricordato, ha causato danni enormi, alla quale sono seguiti inverni duri e estati secche che hanno favorito la diffusione del bostrico. Hanspeter Staffler (Verdi Alto – Adige) ha affermato che si deve dare fiducia agli esperti e avere pazienza per trovare soluzioni valide per assicurare un futuro ai boschi di pini.

 

VANESSA MASÈ (Trentino)
Realizzare attività di ricerca degli Istituti universitari su orsi e lupi (approvata)
La mozione di Vanessa Masè (Civica),approvata con 5 contrari, con due emendamenti approvati il primo con 10 voti contrari, il secondo con 12 no, chiede che venga effettuata una ricerca degli Istituti universitari che si concentri sull’impatto sociale ed economico, in particolare per ciò che riguarda l’agricoltura, determinato dalla presenza dei grandi carnivori nelle aree alpine. Con uno dei due emendamenti è stato introdotto l’impegno di una revisione del livello di protezione del lupo alla luce dei dati più recenti. La consigliera tirolese Cornelia Hagele ha detto che va presa una posizione congiunta nei confronti dell’Unione Europea. Franz Ploner (Team K) ha ricordato che la ricerca scientifica su questi animali andrebbe avviata subito, ma ha sottolineato che gli incontri tra grandi predatori e esseri umani sono rari e comunque non ci si può limitare a dire che per orsi e lupi non c’è spazio sui nostri territori. Per il tirolese Peter Seiwald (Mattle) i grandi carnivori sono pericolosi e dannosi per allevamento e turismo. Va quindi cercata una soluzione che si basi su dati scientifici certi. L’assessora Giulia Zanotelli ha detto che i tre territori stanno collaborando, in particolare sulla gestione del lupo. E con il suo emendamento alla mozione si punta a una revisione della direttiva Habitat nata quando il lupo non c’era, mentre ora in Trentino ci sono trenta branchi. E’ evidente, quindi, che si deve avviare un confronto con l’Unione Europea per arrivare ad un tetto massimo compatibile con i nostri territori. Arno Kompatscher, ha detto sì alla mozione, anche se il “da subito” contenuto nella prima versione del testo di Vanessa Masè e cancellato con il secondo emendamento, non sembrava corretto perché avrebbe potuto dare l’idea che fino ad ora non si è fatto nulla.

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