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PRESIDENTE FUGATTI RISPONDE A COPPOLA (ALLEANZA VERDI E SINISTRA) * ELETTRIFICAZIONE VALSUGANA: « SI CONFERMA LA CONCLUSIONE DEI LAVORI PER FINE 2026, IN CORSO DI ACQUISIZIONE 10 TRENI »

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17.49 - mercoledì 10 aprile 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Interrogazione a risposta scritta n. 130. Elettrificazione Valsugana. La ferrovia della Valsugana ad oggi vanta una posizione decisamente poco invidiabile a livello nazionale, essendosi guadagnata il settimo posto tra le peggiori tratte ferroviarie del nostro paese (cfr. Rapporto Pendolaria 2023). Al di là delle classifiche, è sotto gli occhi di tutti – in particolare dei pendolari – come da anni il treno che collega Trento con Venezia sia diventato un “treno fantasma”. Sono innumerevoli le notizie e i comunicati che riguardano sospensioni (anche improvvise) di corse, lavori di ogni sorta, seguiti da provvedimenti tampone come i bus sostitutivi che risultano lenti, troppo affollati, che non permettono il trasporto di biciclette, poco funzionali alle coincidenze e con ricadute negative sulla mobilità degli utenti abituali e anche sull’immagine turistica dell’intero Trentino (si pensi a quanti cicloamatori nella bella stagione restano ciclicamente a terra).

Nel tempo sono stati fatti alcuni importanti interventi (si pensi solo ai centri intermodali di Pergine e Borgo) e si son ripetuti vari annunci, tra cui la costante promessa di una linea elettrificata e di nuovi treni, di ipotesi alternative – come i treni a batteria o a idrogeno – e altre soluzioni, per rendere questo mezzo una vera alternativa al traffico su gomma. Ma da anni si attende, senza esito, una vera svolta per dotare il nostro territorio di una tratta efficiente e funzionale, innanzitutto a beneficio dei pendolari e di tutta la mobilità locale, ma anche quale importante volano turistico.

La Provincia ha recentemente annunciato che nel 2026 si arriverà alla tanto agognata elettrificazione della ferrovia, che saranno acquistati 13 nuovi treni e sarà risolta una serie di problemi tecnici (tra tutti, quello che da anni risulta incomprensibile ai più, l’usura delle ruote) che permetteranno di arrivare a programmare fino a 88 corse giornaliere. La notizia, se confermata, aprirebbe davvero nuovi scenari nell’ambito della mobilità e permetterebbe di operare alcune scelte strategiche per il futuro, purché all’interno di una progettazione organica del trasporto pubblico (vedi il Piano provinciale della mobilità), comprensiva di una serie di attenzioni e ricadute che non possono essere trascurate.

Giungere all’elettrificazione della ferrovia della Valsugana non servirà infatti a molto se non ci sarà un parallelo percorso di incentivazione all’uso della stessa, di promozione del mezzo pubblico come risorsa, non solo per quanti si spostano per studio o lavoro, ma per la comunità tutta e per l’ambiente che essa vive. Allo stesso tempo va progettata un’intermodalità efficiente e lungimirante, puntando alla cooperazione tra i vari comuni interessati dalla ferrovia e dal traffico pendolare.

Senza questa programmazione c’è il rischio di un’ennesima cattedrale nel deserto, anche a fronte di alcune indiscrezioni che vedrebbero la tratta condizionata nei prossimi anni dai lavori per il by pass ferroviario di Trento. Si potrebbe quindi trovarsi di fronte al paradosso che – una volta elettrificata la linea – il treno non possa essere sfruttato in tutta la sua potenzialità, finendo nuovamente per essere dimenticato dalla politica provinciale, dai dirigenti e da tutta l’opinione pubblica e tornando ad occupare i primi posti della classifica citata in apertura.

Tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere:

• se conferma la conclusione dei lavori di elettrificazione della ferrovia della Valsugana entro il 2026;

• quali vantaggi comporterà l’elettrificazione e l’annunciato acquisto di nuovi treni previsti dal 2026, in particolare rispetto a:
a) tempi di percorrenza; b) capienza posti;
c) frequenza utenti;

• se l’amministrazione provinciale intenda accompagnare questa fase, che dovrebbe preludere ad un rilancio della ferrovia, con un percorso di sensibilizzazione della cittadinanza e dei turisti all’utilizzo del treno ed eventualmente quali strumenti e incentivi si prevedono;

• se effettivamente i lavori per il by pass ferroviario di Trento limiteranno o modificheranno in qualche modo l’utilizzo della tratta della Valsugana;
cosa si intenda fare nel frattempo per attenuare le persistenti difficoltà che vivono tutti i pendolari che utilizzano la ferrovia della Valsugana.

*
Lucia Coppola

 

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