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CONSIGLIO AUTONOMIE LOCALI * SEDUTA 1/3: « TRASFERIMENTI PROVINCIALI AGLI ENTI LOCALI, PARERE FAVOREVOLE / VARIANTE AL PIANO URBANISTICO PROVINCIALE »

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17.40 - mercoledì 1 marzo 2023

Trasferimenti provinciali agli Enti Locali. Parere favorevole. Paride Gianmoena, Presidente del Consiglio delle autonomie locali,ha aperto i lavori della seduta di oggi, che ha visto come primo punto all’ordine del giorno una proposta di deliberazione della Giunta provinciale che riguarda le modalità di erogazione dei trasferimenti provinciali agli Enti Locali. Gianmoena ha sottolineato che, come già si è verificato per gli anni dal 2017 al 2022, il Protocollo d’intesa in materia di finanza locale 2023 ha stabilito il mantenimento delle modalità di erogazione delle risorse in essere, rinviando a questo provvedimento la quantificazione dell’ammontare complessivo da erogare nel 2023.

Nel dettaglio,la delibera quantifica in 260 milioni di euro il volume complessivo di pagamenti per la parte corrente previsti a favore degli Enti locali nel 2023, di cui 250 milioni da destinare, al pagamento del fabbisogno di cassa, a Comuni, unione di Comuni e alle Comunità per i servizi gestiti per conto dei Comuni; 10 milioni di euro costituiscono, invece, il Fondo di riserva cui i Comuni possono attingere in caso di comprovate esigenze di liquidità. In discussione, è intervenuto il Sindaco di Besenello, Christian Comperini che ha specificato come l’incremento medio delle giacenze di cassa, registrato negli ultimi anni presso gli Enti locali, derivi, almeno in parte, da una mole notevole di lavoro a cui sono sottoposti gli uffici comunali, e dall’allungamento delle procedure amministrative, che allunga notevolmente i tempi con cui si giunge, ad esempio, alla liquidazione degli impegni assunti per la realizzazione di opere pubbliche.

Lo stesso Comperini, ed a seguire Vittorio Stonfer, sindaco di Giovo hanno, inoltre, evidenziato come l’attuale procedura di erogazione dei trasferimenti provinciali determini la sospensione, anche per lungo tempo, delle erogazioni collegate a trasferimenti in conto capitale, a favore degli enti che dispongano di giacenze di cassa. Hanno, pertanto, chiesto che la Provincia valuti la percorribilità di una procedura autonoma e specifica per velocizzare l’iter di tali pagamenti. L’aula ha, conclusivamente, espresso parere favorevole rispetto al contenuto del provvedimento. La delibera. La delibera prevede di estendere anche al 2023 la modalità di erogazione dei trasferimenti provinciali agli Enti Locali sottoscritta lo scorso 28 novembre con il Protocollo d’intesa in materia di finanza locale. La media delle erogazioni su parte corrente effettuate da Cassa del Trentino ai Comuni nell’ultimo triennio ammonta a circa 202 milioni di euro e che la giacenza media giornaliera di cassa dei Comuni ha registrato un incremento, passando da circa 165 milioni nel 2020 a 262 nel 2022.

Contributi alle Comunità per la costituzione delle comunità amiche della demenza. Parere favorevole con osservazioni.
Il Cal ha approvato la proposta di deliberazione della Giunta provinciale che detta i criteri per il finanziamento, a favore delle Comunità e del Territorio Val d’Adige, delle iniziative volte allo sviluppo di comunità amiche delle persone con demenza. Il punto all’ordine del giorno è stato illustrato dal Presidente della Comunità Vallagarina e Assessore del Cal, Stefano Bisoffi, che ha colto l’occasione per ribadire che l’appuntamento di oggi rappresenta un’occasione importante per fare il punto su questa importante attività, alla luce anche di esperienze nuove nate sul territorio che fanno emergere criteri elaborati in seguito a precise progettualità. L’obiettivo, ha detto Bisoffi, è quello di costruire comunità accoglienti attente alle fragilità, con un approccio che vede il coinvolgimento di più soggetti.

In discussione sono intervenuti il Sindaco di Pinzolo, Michele Cereghini, il Sindaco di Madruzzo, Michele Bortoli e il Sindaco di Rovereto, Francesco Valduga, che hanno sottolineato il valore di questo progetto innovativo di sperimentazione che ha lo scopo di costruire una reale comunità amica delle persone con demenze, in tutti i territori. Un grazie è andato alle Comunità di valle che stanno dimostrando sul campo la loro capacità di attuare politiche mirate al soddisfacimento di esigenze sociali, sempre più attuali. Vittorio Stonfer, plaudendo nel suo intervento all’iniziativa, ha chiesto la possibilità di dilatare i tempi previsti per la presentazione, da parte delle Comunità, dei progetti per l’impiego delle risorse stanziate, e di prevedere l’obbligo di predisporre una relazione di monitoraggio con cadenza annuale anziché semestrale. Osservazioni che verranno valutate dagli uffici provinciali.

La delibera. La deliberazione è funzionale a ripartire, fra le Comunità ed il territorio Val d’Adige, lo stanziamento apprestato dall’art. 23 della l.p. n. 10/2022 (assestamento di bilancio 2022), per incentivare la costituzione delle comunità amiche della demenza. Le Comunità amiche della demenza, come definite dalle linee di indirizzo nazionali approvate dalla Conferenza Stato Regioni il 20 febbraio 2020, sono città, paesi, porzioni di territorio o luoghi in cui le persone con demenza sono rispettate, comprese, sostenute e fiduciose di poter contribuire alla vita delle comunità, garantendo loro l’opportunità di continuare a vivere il più a lungo possibile nel proprio ambiente. Lo stanziamento apprestato dal legislatore provinciale è pari a 450.000 euro nel triennio 2023-2025. La proposta di deliberazione prevede di accantonare 39.000 euro per iniziative di rilievo provinciale, e di ripartire i rimanenti 411.000 euro fra le Comunità, in proporzione al numero di residenti. Le risorse saranno assegnate previa domanda, da formalizzare alla PAT entro il 31.5.2023, allegando un piano triennale di attività che dovrà prevedere la costituzione di un gruppo di regia capace di coinvolgere portatori d’interesse, amministrazioni locali, distretto sanitario e altre istituzioni locali (comprese le APSP) e la declinazione di una serie di obiettivi ed azioni.

Variante al piano urbanistico provinciale (PUP). Illustrata la variante. Prossimamente il Cal raccoglierà le posizioni dei Comuni e delle Comunità, ed esprimerà il proprio parere. La delibera provinciale sull’adozione del progetto di Variante al piano urbanistico provinciale (PUP) relativa all’ambito di connessione Corridoio Est è stato l’ultimo punto all’ordine del giorno esaminato oggi da Cal. Quella di oggi, come ha chiarito Gianmoena, è stata una prima illustrazione, da parte della Provincia, di una proposta di provvedimento che interviene su un tema strategico per il Trentino. Saranno raccolti nei prossimi giorni gli orientamenti in merito dei Comuni e delle Comunità, a seguito dei quali il Cal esprimerà la propria posizione.

In aula anche l’Assessore e vicepresidente della Giunta Provinciale, Mario Toninache, con a fianco la sua struttura, ha illustrato il documento urbanistico ripercorrendo tutte le fasi che hanno portato alla situazione attuale. Tonina ha ricordato che la variante è frutto dei contributi e di tutte le osservazioni pervenute. Ha aggiunto che si tratta di un documento che non approva o disapprova un nuovo tracciato tra Veneto e Trentino e neppure dove esso si colloca, ma identifica e precisa gli elementi ambientali, economici e sociale per valutare la migliore soluzione possibile.
La Giunta provinciale, lo scorso 28 ottobre, ha approvato, in prima adozione,la variante al Piano urbanistico provinciale (PUP) relativa all’ambito di connessione Corridoio Est. Dallo scorso 11 novembre il progetto di Piano è stato depositato e pubblicato per 90 giorni per la presentazione di eventuali osservazioni da parte di chi ne abbia interesse.

Il progetto di variante al PUP introduce lo strumento degli ambiti di connessione intermedi nel contesto delle Reti per la mobilità del Piano urbanistico provinciale. Si tratta, infatti, di una variante metodologica che, solo al momento della presentazione di un eventuale tracciato ben definito, dispone che vengano effettuati tutti gli approfondimenti del caso con il successivo coinvolgimento del territorio.
Già lo scorso agosto il Cal aveva espresso in un documento interlocutorio le osservazioni dei Comuni e delle Comunità sul documento preliminare della variante PUP e aveva chiesto alla Giunta provinciale delucidazioni in merito agli aspetti ambientali, idrogeologici e sui flussi di traffico.

 

La Variante al PUP. Nel confermare i principi di sostenibilità, competitività e integrazione del piano vigente, la variante al PUP intende perseguire – mediante lo strumento di pianificazione territoriale – un bilanciamento tra le scelte trasportistiche e i benefici attesi uniti alle ricadute ambientali, economiche, sociali, in generale territoriali. Il progetto di variante al PUP modifica le norme di attuazione del PUP e introduce lo strumento degli ambiti di connessione intermedi, dotati di consistenza cartografica e normativa, da attuarsi tramite piano provinciale della mobilità o progetto. La variante al PUP è soggetta a valutazione ambientale strategica, al fine di integrare le considerazioni ambientali nell’atto di elaborazione e adozione del piano per promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio.

La variante ha, inoltre, la funzione di attivare, in via prioritaria e prototipale, l’ambito di connessione Corridoio Est al fine di risolvere, dotando la pianificazione provinciale di strumenti adeguati, il tema del collegamento con il Veneto, dei volumi di traffico che interessano la Valsugana e delle esigenze di connessione che esprimono in particolare i territori della Vallarsa e degli Altipiani Cimbri. La variante definisce obiettivi specifici coerenti con il Piano urbanistico provinciale vigente rispetto ai quali misurare la risposta al fabbisogno di connettività dell’ambito e al contempo individua il set di dati appropriato per le analisi multi criteriali e la redazione delle carte di sensibilità adottate come metodo dalla Valutazione ambientale strategica. Obiettivi dell’ambito di connessione Corridoio Est sono:
1 – Assicurare idonei collegamenti infrastrutturali del territorio provinciale in direzione Est con il Veneto, contribuendo all’interconnessione a livello europeo lungo il corridoio Mediterraneo;
2 – Perseguire mediante nuove infrastrutture la connessione intervalliva sul territorio provinciale nell’ottica di assicurare i collegamenti interni tra insediamenti e territorio e di rafforzare le condizioni fisiche di inclusione sociale;
3 – Rafforzare l’attrattività del Trentino nei macrosistemi economici nazionali mediante l’integrazione interna ed esterna nelle grandi reti;
4 – Sviluppare il ruolo di centri attrattori di Trento e Rovereto ampliandone il raggio di influenza verso l’Italia e l’Europa orientale;
5 – Perseguire effetti non solo trasportistici ma anche socioeconomici delle nuove connessioni infrastrutturali per rispondere alle esigenze di collegamento del sistema locale;
6 – Adottare modalità di spostamento delle persone e delle merci più efficienti dal punto di vista ambientale e più rispondenti alle esigenze della competitività degli operatori. In tal senso va individuato un modello di mobilità che risponda in modo equilibrato all’obiettivo di ridurre l’impatto negativo sulla qualità dell’aria che deriva dall’aumento dei carichi di traffico e, allo stesso tempo, di migliorare l’attrattività e l’integrazione dei territori, nel rispetto di un bilancio ambientale complessivo tra le Reti per la mobilità del Piano urbanistico.

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