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CONFINDUSTRIA TRENTO * “TRENTINO INDUSTRIALE“ – EDITORIALE PRESIDENTE MANZANA: « COMPETENZE E VOLONTÀ PER FARE CIÒ CHE SERVE »

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11.40 - giovedì 11 agosto 2022

È online, a questo link, il nuovo numero di Trentino Industriale, la rivista bimestrale di Confindustria Trento. “Yes, We Care. Privato e pubblico insieme per la salute”: la rubrica di copertina del giornale è dedicata al lavoro della Sezione Sanità a Cura della persona di Confindustria Trento, con un’ampia intervista al Presidente Baiardo e alcuni reportage sulle aziende associate a Confindustria Trento attive in campo sanitario.

Il giornale dà spazio anche a un ricco aggiornamento sul lavoro svolto dall’Associazione nell’ambito del progetto “Duemilatrentino – Futuro Presente”, con focus sui temi della responsabilità sociale e ambientale; alle attività dell’Associazione nel territorio di Valle di Sole, Val di Non e Paganella; ai consueti approfondimenti sugli scenari attuali.

Di seguito il testo dell’editoriale del presidente Fausto Manzana.

Competenze e volontà per fare ciò che serve.

A chi segue il nostro lavoro non sarà sfuggita l’intenzione, portata avanti in questi anni, di esercitare una rappresentanza gentile, insieme all’orientamento verso un impegno che travalicasse il perimetro dell’economia e della politica industriale, nella direzione di un’assunzione di responsabilità generale. Un approccio si potrebbe dire “sociale”, per un impegno teso a farsi carico dei valori e dei bisogni di una Comunità ben più estesa della nostra sola base associativa.

A sospingerci è stato fin qui il convincimento che i tempi fossero maturi perché l’industria interpretasse il proprio ruolo in maniera innovativa, facendosi parte attiva nel percorso di costruzione della società trentina del futuro. Un approccio che è, a mio avviso, la naturale estensione del contributo che l’industria assicura al territorio per il solo fatto di fare il proprio mestiere. Non c’è crescita e coesione sociale possibile senza l’industria.

Un tale impegno comporta un investimento di energie aggiuntive importante. Il target dell’Associazione rimangono le Aziende Associate. Il core dell’Associazione rimane l’attività spesa a favore delle imprese trentine giorno dopo giorno, in uno scenario complicato da un combinato disposto di fattori avversi: l’inflazione, i costi dell’energia alle stelle, la scarsità degli input di produzione, la carenza di competenze rispetto alla domanda delle imprese, il peggioramento delle condizioni del credito, i colli di bottiglia della globalizzazione, il rallentamento dell’economia statunitense e cinese.

Ma è esattamente la complessità dello scenario attuale a convincerci che per cercare di fare il bene delle nostre imprese è necessario avere una vista estesa all’intera nostra Società. Tanto più alla luce della consapevolezza che oggi tutti i fenomeni sono fra loro correlati e l’interesse di campo non può considerarsi disgiunto dall’interesse comune. Di fronte a una politica che appare invece ancora così profondamente condizionata dai personalismi e dai tatticismi dei partiti, credo che l’industria debba potere ricordare a tutti, e dimostrare con la sua stessa azione, che esiste un bene comune e che a questo vanno indirizzati gli sforzi di tutti noi, a partire naturalmente da quanti si candidano ad essere policy maker.

Abbiamo più volte ribadito che la stabilità è condizione essenziale per il lavoro e lo sviluppo. Ciononostante, abbiamo imparato a fare i conti con l’incertezza, che è divenuta in questi anni un fattore talmente ricorrente da potersi definire strutturale.

Di fronte agli accadimenti politici di queste ultime settimane mi sembra però tanto più opportuno ricordare a chi siede e soprattutto a chi siederà in Parlamento, che quello che credevamo scontato tanto scontato non è. Cioè, che il nostro Paese ha bisogno di una classe politica che voglia trovare soluzioni concrete a problemi reali: dare risposta all’aumento della povertà e del disagio sociale, migliorare la qualità della spesa pubblica, contrastare l’evasione fiscale, invertire la curva demografica, difendere la crescita dell’industria italiana nelle catene globali del valore.

Attuare le riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, lavorare per un sistema dell’istruzione e della formazione che disegni i profili altamente qualificati di cui c’è disperato bisogno, creare le condizioni perché si realizzi la transizione sostenibile: per fare tutto ciò occorrono persone competenti, ma occorre soprattutto la volontà di fare le cose che servono per davvero. Ed allora, senza indugio, chiediamo a chi si siederà in Parlamento di approcciare i problemi del Paese tenendo bene a mente il bene comune aggiungendo un poco di lungimiranza e un pizzico di generosità e non solo di raccontarci tutto questo nei talk show.

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