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CITTADINI UNITI PER IL TRENTINO – ONDA * OSPEDALE FIEMME: « L’APSS È VENUTA IN VALLE A SEMINARE DISINFORMAZIONE, NE DOVREBBERO ESSERE CONSAPEVOLI DE GODENZ E CAVADA »

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09.54 - lunedì 14 novembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione)

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Dal gruppo di Fiemme e Fassa di Onda ho l’incarico di inviarvi il documento elaborato collettivamente riguardo quanto sta accadendo attorno all’ospedale di Fiemme. Riteniamo  a dir poco scandaloso il passaggio effettuato dal direttore dell’Azienda dott. Ferro verso il personale medico. Sta facendo opera di supplenza ad un assessorato incapace e privo di linea strategica sulla sanità provinciale. Ma questo non è competenza sua.

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Luigi Casanova

 

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Ospedale di Fiemme.  Sembra che in tempi brevi la giunta provinciale sia intenzionata a dichiarare l’interesse pubblico della proposta in partenariato privato del nuovo ospedale di Fiemme previsto in loc. Masi di Cavalese. Una procedura discutibile, ma ci sarà modo di parlarne solo a lettura degli atti amministrativi.

Correttezza e democrazia vorrebbero che tale dichiarazione avvenga dopo un’informazione esaustiva portata ai cittadini residenti nelle valli dell’Avisio e dopo il pronunciamento dei consigli comunali, primo fra tutti il consiglio comunale di Cavalese. Perché è tanto strategico un simile metodo di lavoro? Perché l’opera in quella località non è prevista da alcuno strumento urbanistico della nostra Provincia o Comunità di valle. Perché, se lavoriamo uniti in una Provincia che pretende garanzie alla sua autonomia, significa che l’autonomia per essere viva, quindi vissuta dai cittadini, non può essere accentrata nella città di Trento o negli stretti ambiti dell’Azienda sanitaria (strumento di governo della sanità della Provincia, quindi della Giunta provinciale, non certo soggetto terzo e imparziale). Nelle dichiarazioni ai giornali fornite da alcuni sindaci, traspare in loro informazione perlomeno superficiale.

Prima fra tutte. Nella località che oggi ospita lo storico ospedale di Fiemme gli eventuali lavori non rappresentano una ristrutturazione, ma una nuova costruzione. Con identici spazi e identici servizi forniti, casualmente verrebbe da chiedersi? Dalla proposta privata che andrebbe a sconvolgere suoli oggi liberi e pregiati nel fondovalle. Quindi, i lavori che ad oggi sarebbero già stati avviati qualora non vi fosse stata l’entrata a gamba tesa della giunta Fugatti che ha bloccato tutto (luglio 2019) non avrebbero influito nel servizio offerto ai pazienti e agli operatori sanitari. L’Azienda sanitaria è venuta in valle a seminare disinformazione: ne dovrebbero essere consapevoli i consiglieri provinciali di valle Pietro De Godenz e il leghista Gianluca Cavada. Un fantasioso collocatore di strutture sanitarie accanto ad ex discariche di rifiuti.

Sul tema dovrebbero rimanere perlomeno prudenti i dirigenti dell’Azienda sanitaria: è possibile che nel tempo si trovino coinvolti assieme ad altri soggetti istituzionali in attenzioni della magistratura ordinaria. Dovrebbero ricordare che il progetto cassato dalla Giunta provinciale era stato frutto di un intenso rapporto collaborativo fra la precedente amministrazione provinciale e l’Azienda stessa con una valutazione approfondita dei bisogni del servizio sanitario riferiti al territorio delle valli dell’Avisio. Quindi un lavoro condiviso. Appare perlomeno sospetto il voltafaccia in assenza di una valutazione aggiornata dello stato dei servizi sanitari nelle nostre valli o di assetti urbanistici ed eventuali nuove esigenze. Visto quanto accade ovunque nelle periferie del Trentino sarebbe bene che l’assessorato e l’Azienda sanitaria stessa mettano rimedio, da subito, a un sistema sanitario che è stato portato in poco tempo sull’orlo del collasso.

Non solo per la carenza di personale medico e infermieristico, ma proprio perché sono i servizi al cittadino che sono crollati, nella tempistica e nella qualità. Quanto raccogliamo nel territorio è allarmante, i pazienti sono scaricati, perfino dimessi dagli ospedali in assenza di approfondimenti diagnostici (disponiamo di ampia documentazione). Come bene ha ricordato il Presidente della Comunità di valle Giovanni Zanon stiamo parlando di persone, per lo più fragili, e non di strutture murarie o di interessi di una qualche azienda privata.

Da tempo si ravvisa come non esista una minima attenzione verso i dipendenti che in valle non riescono a trovare alloggio causa affitti esosi e costi di acquisto inaccessibili, una assenza della Provincia sul tema. Senza personale stabilizzato e che vive il territorio si perde la necessaria affezione ai bisogni dei cittadini locali. Il personale è costretto a emigrare in realtà più accoglienti. Ha poi dell’incredibile l’agire dell’Azienda sanitaria, portata a illustrare una iniziativa privata al personale senza che questa progettualità sia conosciuta e non sia al momento sostenuta da alcun atto amministrativo della giunta provinciale e sia anche priva di una minima programmazione urbanistica e sanitaria partecipata. Una iniziativa tanto sgradevole che merita approfondimento, anche in sede politica. Vi rifletta il presidente Fugatti.

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Cittadini uniti per il Trentino – Onda

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