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CONSORZIO COMUNI TRENTINI – CONSIGLIO AUTONOMIE LOCALI * SEDUTA 8 GIUGNO: « CRITERI PER IL SERVIZIO IDRICO DI ACQUEDOTTO, PARERE RINVIATO / VIA LIBERA AL PIANO BOSTRICO »

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17.53 - mercoledì 8 giugno 2022

Criteri per il servizio idrico di acquedotto. Parere rinviato al 22 giugno.

Il Consiglio delle autonomie locali ha preso in esame oggi una proposta di deliberazione della Giunta provinciale concernente l’’Individuazione di criteri tecnici inerenti il servizio idrico di acquedotto’.

Il Presidente del CAL, Paride Gianmoena ha sottolineato la complessità del tema in cui si inserisce il provvedimento. L’intervento proposto dalla Giunta merita, tuttavia, particolare attenzione, in quanto finalizzato a porre i Comuni trentini nella condizione di poter aderire ad alcune misure del PNRR, finalizzate proprio a migliorare il monitoraggio dello stato degli acquedotti e consentire di ridurre, di conseguenza, le perdite della rete.

Dalla discussione sono emerse le problematicità di alcuni Comuni nel raccogliere i dati e gli elementi necessari a redigere il piano industriale, richiesto dal provvedimento in esame. Molti Comuni, soprattutto di piccole dimensioni, si trovano peraltro già in situazione di criticità nella gestione ordinaria del servizio idrico, a causa della carenza dei propri organici, ed hanno manifestato difficoltà ad adempiere alle ulteriori attività di monitoraggio e pianificazione, richieste dalla delibera.

Occorre, pertanto, valutare attentamente quali possano essere gli effetti, a carico dei comuni, degli adempimenti, che il provvedimento in esame prevede di introdurre. È stato ricordato, peraltro, come la rete acquedottistica trentina, pur presentando livelli di efficienza maggiori rispetto alla media nazionale, presenti necessità di intervento infrastrutturale stimate nell’ordine di oltre 400 milioni di euro, alla quale occorrerà far fronte attraverso una programmazione di sistema.

Sulla base di queste considerazioni, si è deciso di rinviare l’espressione del parere di competenza del Consiglio alla prossima seduta del 22 giugno, consentendo – nel frattempo – i necessari approfondimenti.
Il Vice Presidente della Giunta provinciale e Assessore all’Ambiente, Mario Tonina, presente ai lavori, non ha mosso obiezioni rispetto al differimento del parere del CAL.

La delibera
I Comuni sono i titolari del servizio idrico di acquedotto e provvedono alla gestione direttamente, in economia, oppure tramite in soggetto gestore. Con la delibera proposta, la Giunta provinciale fissa i criteri per l’aggiornamento dei piani industriali del servizio idrico, da parte dei Comuni, e definisce i criteri minimi volti ad assicurare la qualità tecnica del servizio nel rispetto dell’uso sostenibile della risorsa idrica.
Ai Comuni (Comune capofila) o ai gestori, ai quali è stato affidato il servizio è richiesto, entro il 30 giugno 2022, il rispetto dei seguenti prerequisiti:
– Approvazione del fascicolo integrato di acquedotto e caricamento sul sistema informativo della PAT (SIR);

 

– Aggiornamento del piano industriale con riferimento alla “ricognizione fabbisogni finanziari del servizio idrico integrato – 2021-2026” tramite adozione di specifico documento illustrativo ed esplicativo;
– Caricamento del piano industriale nel SIR;

– Fornitura per il biennio 2022-2023 dei dati necessari al calcolo degli indicatori di qualità tecnica indicati nell’allegato A alla delibera.
Tali obblighi sono propedeutici all’allineamento con le prescrizioni delle linee guida ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), anche ai fini della eventuale adesione ai bandi PNRR per incentivare gli interventi sul sistema idrico. Dal canto suo la PAT, tramite il Servizio competente, provvederà:

– all’aggiornamento dei dati necessari per il calcolo degli indicatori nella banca dati SIR per il biennio 2022-2023;
– alla definizione dei criteri minimi di riferimento;
– all’individuazione della classe di efficienza degli acquedotti, raggruppati per ambito comunale e degli obiettivi di mantenimento e di miglioramento.

Via libera al Piano bostrico.

Parere favorevole del CAL al piano per la lotta al parassita e la ricostruzione dei boschi danneggiati.

Parere favorevole del CAL alla proposta di deliberazione della Giunta provinciale concernente ‘Piano per l’organizzazione degli interventi di utilizzazione per la lotta fitosanitaria e di ricostituzione dei boschi danneggiati’ (Piano bostrico).
In collegamento è intervenuta l’Assessora provinciale alla Foreste, Giulia Zanotelli, che ha precisato come si tratti di un Piano in costante evoluzione, nell’obiettivo di affinare le azioni introdotte per contrastare la diffusione del bostrico e il ripristino delle migliori condizioni per il bosco, a seguito della tempesta Vaia.

In Trentino, i danni attualmente arrecati dal bostrico hanno reso necessario l’esbosco di circa 600 mila metri cubi di legname, ed è possibile che la pullulazione del parassita si protragga, in maniera sostenuta, ancora per 2-3 stagioni.
In discussione, si è parlato anche dei rischi legati al dissesto idrogeologico ed al rischio valanghe, che gli esboschi finalizzati a contenere la diffusione del parassita può determinare, sui versanti maggiormente esposti. In merito, da parte della struttura provinciale, è stato spiegato come la priorità sia la sicurezza, e di come, attualmente, si proceda con un monitoraggio puntuale di ogni situazione di possibile rischio, con l’individuazione di strategie di contrasto ai pericoli eventualmente riscontrati.

Vista l’importanza del tema, è stato deciso di mettere in agenda, nelle prossime settimane, un incontro aperto a tutti i Sindaci per l’illustrazione dettagliata del Piano.

Il piano bostrico
L’art.98 bis comma 1 della Legge Provinciale 23 maggio 2007, n.11 (Legge provinciale sulle foreste e la protezione della natura), introdotto dall’art. 32 della L.P. 27 dicembre 2021, n. 21, prevede la predisposizione, di un piano per l’organizzazione degli

 

interventi di utilizzazione per la lotta fitosanitaria e di ricostituzione dei boschi danneggiati.

Il Piano risponde a due necessità. Da un lato definire delle linee tecniche per affrontare l’emergenza bostrico (Ips typographus) manifestatasi come effetto secondario della tempesta Vaia dell’ottobre 2018, dall’altro stabilire criteri e modalità di ricostituzione dei boschi danneggiati da Vaia e dal bostrico stesso.

Dopo un capitolo di premesse e inquadramento normativo, il capitolo 2 sintetizza l’entità e distribuzione dei danni provocati da Vaia, presupposto per la successiva pullulazione, aggiornando i dati dell’estensione del danno dovuto a Vaia sulla base delle analisi satellitari effettuate nel corso del 2021. Sulla base di tali analisi viene prodotta la cartografia aggiornata delle aree danneggiate da Vaia. Il capitolo 3 è dedicato alla questione del bostrico e raccoglie, approfondendole e formalizzandole, le linee tecniche di orientamento per la gestione dell’emergenza bostrico già pubblicate sul sito web del Servizio Foreste nell’autunno 2021. Dopo una illustrazione della biologia e dell’ecologia dell’insetto, nonché dei metodi di monitoraggio e di previsione, viene descritto l’andamento dei danni nel triennio 2019-2021 e vengono date indicazioni per la prevenzione, la lotta attiva e il contenimento dell’espansione del bostrico, nonché indicazioni operative per la gestione delle proprietà colpite. Un capitolo specifico è dedicato alla strategia di contenimento che deve avvenire in maniera differenziata in caso di stato endemico o epidemico della pullulazione. Considerando che la pullulazione sul territorio si manifesta in maniera differenziata nello spazio e nel tempo, gli ambiti comunali, come previsto dall’art. 98 bis, comma 2, lettera a, sono stati differenziati in relazione allo stato di diffusione dell’insetto (allegato 1 e relativa cartografia). L’allegato 1 definisce quindi gli ambiti comunali nelle quali trovano applicazione, con l’approvazione della presente delibera, le misure di semplificazione previste dall’art.98 bis della L.P.11 del 23 maggio 2007, definite al comma 3 lettere da a) a d). Tali ambiti saranno suscettibili di aggiornamento annuale sulla base di monitoraggio dei danni rilevati dal Corpo Forestale provinciale.

I capitoli successivi al terzo riguardano invece le questioni legate al ripristino dei boschi bostricati e schiantati, e in particolare la valutazione del danno, le criticità ambientali che ne derivano, le strategie di ripristino, la produzione vivaistica e le indicazioni attuative e operative per la ricostituzione dei boschi danneggiati, affrontando in particolare la questione dei ripristini negli habitat forestali gravemente danneggiati all’interno dei siti Natura 2000, in attuazione delle misure di conservazione. Sotto questo profilo esso può essere ritenuto un piano per la gestione delle aree Natura 2000.

Per effetto dell’approvazione del piano, che non prevede sostegni finanziari, diverranno operative, nei comuni in cui l’incidenza del bostrico è stata classificata come media o grave, le misure di semplificazione ed abbreviazione di termini, rispetto alle procedure di autorizzazione al taglio, individuate dal già citato art. 98 bis l.p. n. 11/2007.

 

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