Questore e Commissario di Governo chiedano scusa alla cittadinanza democratica. Assente da Trento, ho potuto seguire solo attraverso i social e la stampa gli eventi accaduti a Trento in occasione dell’incontro organizzato in provincia da Segnana e Bisesti.
Ho faticato a superare lo stupore per il grave attacco alla libera e democratica espressione di dissenso che le persone che manifestavano hanno subito sia attraverso la chiusura dell’accesso alla sala, nonostante l’incontro fosse pubblico e aperto alla cittadinanza, sia attraverso l’azione repressiva delle forze dell’ordine.
Ho predisposto una domanda di attualità per il sindaco Andreatta affinché chieda ragione dell’accaduto ai suoi interlocutori del tavolo sicurezza e stigmatizzi la violenza dei manganelli anche solo branditi.
Recentemente ho partecipato a un incontro della commissione capigruppo con il commissario di governo e con il questore durante il quale si è parlato di sicurezza e rivolgo a entrambi, pubblicamente attraverso queste righe, la richiesta di chiederci scusa, di chiedere scusa a tutte le persone che credono nella democrazia e che hanno assistito allo scempio della stessa. Chiedano scusa pubblicamente perché lo spettacolo offerto da Trento è una squallida espressione di soffocamento del dissenso, che contraddice la nostra costituzione e i nostri principi, che nega la storia della nostra città, una città accogliente e solidale, aperta e dialogante.
Il nostro dovere principale è ora opporre resistenza non dialogante verso chi in pochi mesi di governo provinciale ci ha indicato la strada del ritorno a epoche buie e lontane. Dobbiamo resistere con determinazione affinché la nostra autonomia non muoia di fascismo.
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Antonia Romano
Consigliera comunale
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