Case di Riposo Val del Chiese, Castellini (Agire): “Siamo con le lavoratrici, situazione intollerabile.” Riduzione dell’orario di lavoro, flessibilità a senso unico, zero rimborsi, spostamenti senza criterio, taglio degli stipendi. Sono parole che nessuno vorrebbe nemmeno sentire e che in una Provincia autonoma si spererebbe rimanessero dei fantasmi; purtroppo le cose non stanno così.
Secondo la cronaca locale, dopo l’aggiudicazione dell’appalto per i servizi di sanificazione nelle case di riposo di Pieve di Bono – Prezzo, Condino (Borgo Chiese) e Storo c’è stata un grande contestazione da parte dei sindacati: il personale infatti, rappresentato quasi esclusivamente da donne, ne è uscito fortemente svantaggiato dalla nuova contrattazione.
Con la riduzione dell’orario di lavoro ad esempio ci saranno ovviamente conseguenze pesanti sulle buste paghe; inoltre non ci è resi conto che non tutte le lavoratrici risiedono nel Comune del luogo di lavoro: quindi se una lavoratrice risiede a Storo ed è stata spostata a Pieve di Bono dovrà farsi mezz’ora di macchina (nella migliore delle ipotesi) magari per fare poche ore di lavoro, senza rimborsi spese e con evidenti disagi anche nella vita privata soprattutto se è anche madre di famiglia. È un’assurdità un trattamento del genere.
Viene da chiedersi dove sia la maggioranza di governo provinciale, di tradizione proletaria (ormai di un antico passato), quando nei nostri territori accadono queste indecenze; e ci si chiede anche dove siano l’Assessore alla salute e alle politiche sociali Luca Zeni e l’Assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi.
Il primo ha fatto approvare una riforma del welfare anziani che secondo le sue parole “risponde ai bisogni delle famiglie”, e al personale delle case di riposo chi ci pensa? Sicuramente non il vice governatore, troppo occupato a divinizzare chi in zona ha ricevuto piogge di contributi provinciali sfruttando i lavoratori e prendendo in giro i contribuenti.
Agire conclude dicendo che le lavoratrici hanno la nostra piena solidarietà e che non basta parlare di diritti delle donne se poi non si riesce a guardare in queste realtà dove ci sono problematiche del genere, necessariamente da risolvere al più presto.
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Grazia Castellini
Coordinatrice territoriale di AGIRE per il Trentino – Valli Giudicarie