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UNTERBERGER (SVP) * VIOLENZA DONNE: « CONDOTTA DELL’UOMO GIUSTIFICATA DALLA CULTURA D’ORIGINE? INACCETTABILE MOTIVAZIONE PM BRESCIA »

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15.05 - martedì 12 settembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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“E’ semplicemente sconcertante la richiesta di assoluzione del marito violento perché, secondo il Pubblico Ministero del Tribunale di Brescia, la condotta violenta dell’uomo sarebbe giustificata dalla sua cultura d’origine.”

Lo scrive in una nota la senatrice e Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger. “Una donna bengalese di 27 anni, a suo dire costretta al matrimonio, vittima di ripetuti episodi di violenza e di riduzione in uno stato di schiavitù, non può ottenere dalla giustizia italiana risposte di questo tipo. Anche se proviene da contesti sociali e familiari nei quali la dignità e le libertà femminili vengono calpestate, non è per questo portatrice di minori diritti e tutele.

Il messaggio del PM di Brescia è devastante, soprattutto per le donne straniere, che difficilmente trovano il coraggio e la forza per sporgere denuncia.

Solo pochi giorni fa – aggiunge la senatrice della SVP – con la Commissione d’inchiesta sui Femminicidi abbiamo fatto alla Mostra del Cinema di Venezia un’azione di sensibilizzazione per dire che la battaglia alla violenza richiede un grande sforzo di carattere culturale. Se un PM invece parla di una cultura arretrata per giustificare le violenze, questo va nella direzione opposta.

Chi vive in Italia – conclude – deve adeguarsi alle sue leggi e ai suoi principi fondamentali, a partire dalla parità tra uomo e donna e dall’inviolabilità della dignità e della libertà della persona. Nessuna comprensione è possibile per culture che negano gli stessi diritti alle donne.”

 

 

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GEWALT GEGEN FRAUEN, UNTEBERGER (SVP): INAKZEPTABLE BEGRÜNDUNG DER STAATSANWALTSCHAFT BRESCIA
“Der Antrag auf Freispruch eines gewalttätigen Ehemannes, weil sein Verhalten durch die Kultur seines Herkunftslandes gerechtfertigt sei, ist schlichtweg inakzeptabel.“
So die Senatorin und Vorsitzende der Autonomiegruppe im Senat, Julia Unterberger.
“Eine 27-jährige Bengalin, die angibt zwangsverheiratet, Opfer wiederholter Gewalttaten und in einen Zustand der Sklaverei versetzt worden zu sein, darf von der italienischen Justiz nicht solche Antworten erhalten. Auch wenn sie aus einem sozialen und familiären Umfeld kommt, in dem die Würde und die Freiheiten der Frauen mit Füßen getreten werden, hat sie deswegen in unserem Rechtsstaat nicht weniger Rechte.
Die Botschaft der Staatsanwaltschaft von Brescia ist vor allem für ausländische Frauen, die sowieso häufig nicht den Mut und die Kraft finden, eine Anzeige zu erstatten, verheerend
Erst vor wenigen Tagen – fügt die SVP-Senatorin hinzu – haben wir mit der Untersuchungskommission zu Femiziden beim Filmfestival von Venedig, eine Sensibilisierungsaktion durchgeführt. Die Botschaft war, dass die Bekämpfung von Gewalt auch kultureller Kraftanstrengungen bedarf.
Die Begründung des Staatsanwaltes, der eine rückständige Kultur zur Rechtfertigung von Gewalt heranzielt, geht genau in die entgegengesetzte Richtung.
Wer in Italien lebt muss sich an die Gesetze und Grundprinzipien des Landes halten, angefangen bei der Gleichheit von Mann und Frau und der Unantastbarkeit der menschlichen Würde und Freiheit. Für Kulturen, die Frauen unterdrücken, ist kein Verständnis aufzubringen”.

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