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OPENPOLIS * CUNEO FISCALE UE: « COSTO DEL LAVORO, PRIMO IL BELGIO AL 52,6% / L’ITALIA AL QUINTO POSTO CON IL 46,5% »

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08.56 - mercoledì 19 aprile 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Cos’è il cuneo fiscale. Comprende le imposte sui redditi e i contributi versati dal datore di lavoro e dal lavoratore. Corrisponde alla differenza tra il costo del lavoro e la retribuzione netta. La paga finale percepita dal lavoratore non è la stessa che viene versata dal datore di lavoro. La differenza tra il lordo e il netto corrisponde al cuneo fiscale ed è composta da imposte e contributi. Sono inclusi principalmente l’imposta sul reddito da lavoro (in Italia chiamata Irpef) e i contributi previdenziali che vengono versati sia dal lavoratore che dal datore di lavoro. Si può calcolare sia per chi è assunto con un contratto da lavoratore dipendente sia per il lavoratore autonomo e il libero professionista.

Il cuneo fiscale non va confuso con il costo del lavoro. Quest’ultimo è infatti il costo totale che viene sostenuto dall’azienda per mantenere il lavoratore, compreso anche di tasse, imposte e contributi.

Per quel che riguarda il calcolo del cuneo fiscale, bisogna tenere conto che la tassazione del lavoro e il versamento dei contributi sono soggetti a numerose specificità, come viene puntualizzato dall’Ocse. Contratti di diverso tipo e livello prevedono aliquote di tassazione differenti. Ma sono numerose anche le differenze tra i settori e la composizione del nucleo familiare. Per semplificare, si considera un lavoratore che percepisce uno stipendio medio e che non ha figli a carico.

41,3% il cuneo fiscale medio in Ue (Ocse, 2021).
Il calcolo della media non tiene conto di tutti i paesi dell’Unione dal momento che non tutti rientrano nell’Ocse. Sono stati esclusi per mancanza di dati Bulgaria, Cipro, Croazia, Malta e Romania. Possiamo comunque vedere che tra tutti gli altri paesi si tratta di un dato piuttosto eterogeneo.

In Belgio il cuneo fiscale che incide di più. Il paese con il cuneo fiscale più alto è il Belgio (52,6%) seguito da Germania (48,1%) e Austria (47,8%). I tre stati con l’incidenza minore sono Paesi Bassi (35,3%), Polonia (34,8%) e Irlanda (34%). In questo scenario, il cuneo italiano è tra i maggiori. Si colloca infatti al quinto posto con una percentuale pari al 46,5% del costo del lavoro. Si tratta di un valore superiore di circa 5 punti percentuali rispetto alla media calcolata per i paesi europei che registrano il dato.
mposte e contributi sono entrate importanti per uno stato. Attraverso le imposte si finanziano i servizi per il cittadino e si contribuisce alla stabilità di bilancio mentre i contributi sono fondamentali per il sostentamento del sistema pensionistico. È però necessario bilanciare le varie forme di entrata per garantire un adeguato livello di finanziamento dello stato e l’equità tra le diverse condizioni economiche dei cittadini.

A livello europeo si è spesso discusso della possibilità di limitare il cuneo fiscale, come ad esempio le imposte ambientali oppure quelle sugli immobili. Un valore eccessivamente elevato può infatti avere un impatto negativo sulla domanda e sull’offerta del lavoro, ridurre gli incentivi per cercare lavoro, aumentare le ore lavorate e assumere nuovi lavoratori.

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