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ENPA * ORSI: « TERZO ANIMALE MORTO IN MENO DI DUE MESI IN TRENTINO / RISCHIO BRACCONAGGIO, DOVE SONO I CONTROLLI? »

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17.07 - sabato 17 giugno 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Orsi. Enpa: terzo animale morto in meno di due mesi. Denuncia contro ignoti per uccisione di animale. Rischio bracconaggio, dove sono i controlli?

L’Ente Nazionale Protezione Animali esprime profonda preoccupazione dopo l’ennesima segnalazione relativa al decesso di un orso, il cui cadavere è stato trovato nella zona di Cavedago, in Trentino. Nelle prossime ore l’associazione presenterà alla Procura di Trento una denuncia contro ignoti per uccisione di animali. Questo infatti è il terzo decesso “misterioso” che si verifica in meno di due mesi. A fine aprile era toccato ad M62, uno dei plantigradi condannati a morte dal presidente della PAT, Maurizio Fugatti. Poi, ad inizio giugno, era stato trovato il cadavere di un secondo animale nella zona del monte Peller.

Ad allungare il tragico elenco, come detto, il ritrovamento di Cavedago. Sulle cause dei decessi c’è ancora grande incertezza. Se nel caso di M62 le analisi dello Zooprofilattico non hanno permesso di escludere la pista del bracconaggio, tanto che la Procura di Trento ha aperto un fascicolo di indagine, per l’esemplare morto sul Monte Peller, l’Ente Nazionale Protezione Animali non ha ancora avuto alcuna informazione ufficiale circa l’esito della necroscopia. Ed è proprio per fare chiarezza tale situazione che ad inizio settimana l’associazione promuoverà anche un accesso agli atti.

«Il fatto che tre animali siano deceduti nell’arco di 50 giorni rappresenta indubbiamente un’anomalia, che potrebbe avvalorare l’ipotesi di un gesto doloso. D’altro canto, malgrado le nostre ripetute sollecitazioni a raffreddare gli animi, sono mesi che istituzioni, politica e associazioni di categoria estremiste soffiano sul fuoco dell’intolleranza e dell’allarmismo contro la fauna selvatica, spaventando parte della popolazione trentina. Pertanto – spiega Enpa – non ci stupiremmo se in questa situazione incandescente qualcuno potesse aver perso la testa e deciso di affrontare con la violenza il tema della convivenza con gli orsi, i lupi e con le altre specie selvatiche». Per il Trentino il bracconaggio non è una novità, visto che tra il 2015 e il 2016, in un altro periodo di forte frizione con i plantigradi, ne sono stati avvelenati ben tre esemplari.

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