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CIA (FDI) * OMICIDIO GIULIA CECCHETTIN: « ODIOSA SPECULAZIONE SU UNA TRAGEDIA IMMANE, PER PROMUOVERE UNA VISIONE IDEOLOGICA DEL MONDO »

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14.58 - lunedì 20 novembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Omicidio Giulia Cecchettin, Cia (FdI): “Odiosa speculazione su una tragedia immane per promuovere una visione ideologica del mondo”.
La stampa locale oggi, riprendendo alcune dichiarazioni del Consigliere provinciale del Partito Democratico Paolo Zanella in riferimento all’omicidio della giovane Giulia Cecchettin, ha titolato “La Provincia è complice di questa strage di donne”. Nei suoi vaneggiamenti, Zanella arriva a dichiarare che, quando la scorsa Giunta provinciale, a inizio legislatura, ha deciso di eliminare i corsi di educazione alla relazione di genere, “si è assunta la responsabilità politica di negare un futuro diverso alle nuove generazioni. Un futuro fatto di pari opportunità per entrambi e privo di prevaricazioni e violenza nei confronti delle donne”.

Sorprende che proprio il neo-Consigliere del PD abbia voluto entrare a gamba tesa in una tragedia immane, al fine di speculare politicamente promuovendo la propria ideologia politica, la propria visione del mondo. Ciò che proprio non riesco a comprendere, soprattutto nella società della mercificazione che viviamo oggi (dove arte, cultura, moda e stile di vita sono costantemente condizionati da violenza, aggressività e pornografia), i nostri giovani potrebbero essere salvati dal ripristino strutturale dei corsi di genere. Certi comportamenti, in un mondo condizionato dalla sempre presente volgarità e ferocia nei confronti delle donne (basti pensare agli aberranti, eppur tollerati, testi delle canzoni che ascoltano i nostri giovani), con atteggiamenti errati che vengono sdoganati e promossi anche dalla televisione pubblica (si pensi anche agli ultimi Festival di Sanremo), non possono trovare soluzione tramite una formale delega alle scuole all’educazione su temi specifici. Credere che l’eliminazione dei corsi di educazione alla relazione di genere renda la Provincia corresponsabile nella violenza contro la donna (soprattutto avendo in mente come tali corsi venivano svolti), significa sostanzialmente negare il fondamentale e pregnante ruolo di agenzia educativa già a oggi rivestito dalla scuola a supporto delle famiglie nell’istruzione, formazione e sviluppo del pensiero critico dei nostri studenti anche sui temi delle pari opportunità.

Non si può infatti pensare all’Istituzione scolastica come a un imbuto in cui far transitare i desiderata della politica. Ciò significa ledere in primis la tanto sbandierata (all’occorrenza) Autonomia scolastica ma, cosa ancora più importante, il diritto degli studenti ad essere partecipi di un’istruzione scevra da posizioni ideologiche e che li prepari alla vita quotidiana. Non posso quindi che rinnovare la mia solidarietà nei confronti delle due famiglie coinvolte in questo indescrivibile dramma, auspicando che in futuro – in maniera forse più intelligente – non vi siano persone che ad un rispettoso silenzio contrappongono l’assordante vociare di chi prova a tutti costi a promuovere la propria agenda politica.

 

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Cons. Claudio Cia
Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia

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