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APSS TRENTINO * AUGURI NATALE: « 30 MILA INTERVENTI CHIRURGICI E 10 MILIONI DI PRESTAZIONI SPECIALISTICHE AMBULATORIALI, I NUMERI DEL 2023 »

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17.42 - giovedì 21 dicembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Auguri di Natale nella Sede Centrale di Apss. L’assessore Tonina e il Consiglio di direzione hanno ringraziato il personale. Oltre 30mila interventi chirurgici e 10 milioni di prestazioni specialistiche ambulatoriali, senza dimenticare gli oltre 10mila pazienti assistiti direttamente a casa. I numeri del 2023 fotografano una sanità trentina che pur con qualche difficoltà si conferma ancora di eccellenza e capace di stare al passo con i tempi. È questo il messaggio emerso dagli interventi di questa mattina in occasione degli auguri di Natale nella sede centrale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, tradizione rinnovata dopo gli anni della pandemia. Un momento di ringraziamento per tutto il personale e un’occasione per ripercorrere i passaggi più importanti dell’anno appena trascorso e tracciare le prospettive future. Insieme al Consiglio di direzione erano presenti anche il nuovo assessore alla salute Mario Tonina, la prorettrice vicaria dell’Università di Trento Paola Iamiceli, l’ex rettore Paolo Collini e in rappresentanza dell’Università di Verona, il professor Corrado Barbui.

Il direttore generale Antonio Ferro ha esordito ringraziando tutto il personale sanitario di Apss e della medicina in famiglia oltre alla parte tecnico-amministrativa, essenziale per garantire le procedure necessarie all’erogazione dei servizi sanitari. Un particolare ringraziamento è stato rivolto al Dipartimento risorse umane impegnato nelle tante procedure concorsuali che si sono svolte nel 2023. Ferro ha definito quello appena trascorso un anno impegnativo, soprattutto per le difficoltà legate alla carenza di personale in alcuni settori, ma ricco di cambiamenti importanti per tutto il sistema sanitario trentino. Nel 2023 si è andato definendo il nuovo assetto organizzativo di Apss, con l’avvio dei nuovi servizi previsti sia per l’area territoriale, sia ospedaliera, con particolare attenzione alla transmuralità e all’ospedale policentrico, sia nell’area tecnico-amministrativa. «Si tratta di basi organizzative importanti – ha detto Ferro – per costruire un’azienda dove l’ospedale e il territorio lavorano in sinergia per offrire una vera medicina di prossimità».

Il progetto attrattività è proseguito con nuovi bandi di concorso e procedure, molto partecipate, anche quelle per le aree più critiche in termini di carenza di professionisti. Nel dettaglio sono state 72 le domande (con 36 candidati idonei) per anestesia e rianimazione; 13 (10 idonei) per medicina d’emergenza e urgenza; 18 (11 idonei) per ginecologia e ostetricia e 22 (11 idonei) per pediatria.
Nel complesso nel 2023 sono stati gestiti: 29 concorsi per dirigenti medici e sanitari, 12 concorsi per personale non dirigenziale (sanitari e tecnico amministrativi), 20 selezioni per direttori medici di struttura complessa, 9 tra concorsi e selezioni per Dirigenti amministrativi e tecnici e 81 avvisi di selezione per il conferimento di incarichi di professionista specialista.

«Sul fronte della carenza del personale infermieristico e medico – ha evidenziato Ferro – dobbiamo continuare a lavorare per garantire servizi di qualità e avere professionisti altamente qualificati. Dobbiamo anche affrontare il tema della mobilità del personale, importante per poter essere attrattivi. Per una sanità sempre più all’avanguardia e attrattiva sarà ovviamente strategica anche la Scuola di medicina, “un’Università territoriale” che darà l’opportunità di fare ricerca e formazione non solo a qui a Trento ma in tutti gli ospedali del nostro territorio».

Infine, da parte di Ferro, un accenno alle sfide che ci attendono in futuro: la ricerca di nuovi professionisti, senza dimenticare la valorizzazione e il trattenimento del personale in servizio, e il cambiamento della società, con una popolazione sempre più anziana, con cronicità e fragilità in aumento. In questo saranno quindi fondamentali i rapporti con la medicina di famiglia e l’integrazione sociosanitaria, con un occhio di riguardo al tema della prevenzione.

Da parte dell’assessore Tonina, che ha concluso ieri al Santa Chiara gli incontri con il personale dei diversi ospedali trentini, il saluto di tutta la Giunta provinciale e un «sentito ringraziamento a tutti gli operatori impegnati a vari livelli, dalle strutture sanitarie agli uffici amministrativi, che ogni giorno con professionalità e grande umanità lavorano per il bene della sanità trentina». Il tema della valorizzazione del personale è un tema chiave per l’assessore, che si deve tradurre in un riconoscimento professionale oltre che economico. «Le visite nelle varie strutture ospedaliere del territorio – ha evidenziato l’assessore – sono state un prezioso momento di confronto per capire da chi lavora sul campo quali sono le criticità, i punti di forza e le priorità da cui partire per costruire un percorso condiviso».

Anche se dopo l’ascolto e la condivisione, l’azione spetta alla politica, ha ribadito l’assessore, che non ha nascosto le criticità, soprattutto sul fronte del reperimento del personale: «Come Giunta stiamo lavorando con Apss ad alcune soluzioni che ci permetteranno di essere attrattivi, anche promuovendo le professioni sanitarie nel mondo della scuola. Su questo fronte dobbiamo saper sfruttare anche le opportunità che la nostra autonomia speciale ci offre per fare la differenza, senza dimenticare le prospettive che la Scuola di medicina potrà aprire». Infine un cenno al nuovo polo ospedaliero: «sono stati persi degli anni ma dobbiamo saper guardare al futuro. Ora ci sono le condizioni giuste per poter iniziare a realizzare finalmente un polo ospedaliero e universitario».

A chiudere la mattinata gli interventi dei rappresentanti delle Università. Corrado Barbui dell’Università di Verona ha portato gli auguri del Rettore Pier Francesco Nocini ricordando la lunga collaborazione tra le Università di Trento e Verona sul fronte delle professioni sanitarie, rafforzata oggi dalla nuova sfida del corso di laurea in medicina.
La prorettrice dell’Università di Trento Paola Iamiceli ha definito quello della Scuola di medicina un «progetto ambizioso e lungimirante, che richiede un patto forte tra territorio e Università, che grazie all’integrazione tra formazione, ricerca e attività clinica può elevare ancora di più i livelli di eccellenza della sanità trentina». L’ex rettore Collini ha ricordato infine la peculiarità del percorso universitario trentino: «non avremo un’azienda ospedaliera ma un’azienda sanitaria integrata, dove la ricerca non si svolgerà solo nei reparti clinici, ma sarà trasversale all’organizzazione dell’assistenza sanitaria».

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