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ANM / GIUNTA ASSOCIAZIONE MAGISTRATI TN-AA * PROCURA ROVERETO: PRESIDENTE SPADARO, « VIVIANA DEL TEDESCO, CI AUGURIAMO AL PIÙ PRESTO UNA SMENTITA CIRCA LE SUE DICHIARAZIONI STAMPA »

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14.28 - venerdì 11 agosto 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Apprendiamo dagli organi di stampa, cartacea e digitale, che la dottoressa Viviana Del Tedesco, Procuratrice reggente della Procura della Repubblica di Rovereto, ha reso nei giorni scorsi diverse interviste in merito all’efferato delitto consumatosi in quella città lo scorso 5 agosto e per il quale risulta unico indagato il signor Nweke Chukwuka, ora in regime di custodia cautelare.
Questa Giunta interviene per esprimere, in maniera pacata ma ferma, la propria presa di distanze dalle dichiarazioni rese dalla dottoressa Del Tedesco, che trova discutibili e inopportune sia nel contenuto sia nel tenore delle espressioni adoperate.

Ci auguriamo che al più presto arrivi una smentita da parte della collega, sebbene la pluralità di dichiarazioni che gli organi di stampa le attribuiscono nelle interviste renda difficile pensare che esse siano state amplificate o, peggio, travisate.

In ogni caso, in attesa di chiarimenti che la dottoressa Del Tedesco vorrà fornire, evidentemente non è superfluo ricordare la necessità che i rapporti tra magistratura e organi di informazione siano mantenuti sempre entro limiti di continenza e pertinenza con i fatti su cui il magistrato intende riferire: non è un caso se la legge che disciplina la materia riserva al Procuratore della Repubblica, o ad altro magistrato dell’Ufficio da questi delegato, di rendere “informazioni” (e non dichiarazioni) alla stampa, esclusivamente (come in questo caso) per la particolare rilevanza pubblica dei fatti.

Non sembra che, nelle dichiarazioni che le sono attribuite, la dottoressa Del Tedesco abbia fatto un uso accorto del potere di conferire con gli organi di stampa, se è vero che sono state riportate espressioni che palesemente esondano dagli argini che la pendenza di un procedimento penale – per giunta, ancora in fase di indagini preliminari – imponeva di rispettare.

Esprimere, con profluvio di affermazioni discutibili nel contenuto e stravaganti nello stile, la propria opinione sulla persona dell’indagato e sul contesto nel quale è maturato il delitto, divagando anche con argomentazioni non pertinenti, rischia di compromettere la serietà del lavoro degli inquirenti e dello stesso Ufficio di Procura, oltre che fornire una rappresentazione della magistratura – anche di questo distretto – assolutamente non aderente alla realtà, fatta di magistrati operosi e riservati, la cui reputazione questa Giunta intende tutelare.

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