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7 ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE * ORSI TRENTINO * « UNA STRAGE NEL TOTALE SILENZIO DELLE ISTITUZIONI LOCALI E NAZIONALI, UNA VERGOGNA »

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14.24 - giovedì 12 ottobre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Una strage di orsi nel totale silenzio delle Istituzioni locali e nazionali, una vergogna per il Trentino e per l’Italia.

Nella Provincia di Trento negli ultimi 13 giorni sono stati rinvenuti 3 orsi morti. Mai si era contato un tale numero di decessi che mettono in serio rischio la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi. Le cause non sono ancora state ufficialmente comunicate, ma è altamente ipotizzabile che la morte sia riconducibile all’uccisione indiscriminata per mano dell’uomo. Tutto questo oggi accade nel totale silenzio delle istituzioni, degli organi tecnici e scientifici, delle più grandi Associazioni che si interessano alla montagna e con un “placido benestare” volutamente alimentato da vari gruppi di interesse che continuano a instillare negli abitanti del Trentino paure insensate e fuori da ogni logica rispetto alla presenza dei grandi carnivori.

In questo contesto chi dovrebbe decidere, amministrare e comunicare resta in silenzio raccogliendo i frutti dell’odio seminato, ovvero lo sterminio dell’orso sulle Alpi, annullando così decenni di sforzi utili alla sua conservazione. Dove si è invece ritenuto di intervenire, lo si è fatto buttando benzina sul fuoco: d’altronde, se dal 5 aprile in poi in Val di Sole non sì è organizzato alcun incontro o dibattito serio dedicato alla coesistenza e all’informazione c’è un motivo. C’è un motivo, se negli ultimi cinque anni questa giunta ha annullato qualsiasi spazio di confronto tra categorie economiche, cittadinanza e associazioni ambientaliste. C’è un motivo se oggi il Servizio Faunistico, alle prese con una carenza cronica di personale, scorporato dal Servizio Foreste e annesso in maniera del tutto insensata al Dipartimento di Protezione Civile è ridotto ai minimi termini, quando invece è di fatto la principale competenza provinciale in materia grandi carnivori.

La paura rimane ancora oggi l’unico elemento che viene impropriamente associato a questi temi e che continua a intontire noi abitanti del Trentino, inclusi gli allevatori e gli altri fruitori della montagna, presi per il naso non solo dalla mancanza di azioni concrete, ma dall’illusione che altisonanti promesse – di 70 orsi rimossi, di direttive habitat modificate, di azioni respinte in sede giuridica l’una dopo l’altra – possano risolvere un problema strutturale che necessita solo di dialogo, di adeguate scelte tecniche e di qualche compromesso da tutte le parti in causa.

Questa vicenda è molto più grave dell’uccisione dell’orsa Amarena avvenuta qualche settimana fa in Abruzzo che tanto ha toccato l’opinione pubblica. In questo contesto le Associazioni firmatarie di questo comunicato si chiedono: sono state intraprese serie azioni di indagine e di controllo in Val di Non e in Val Bondone da parte del Corpo Forestale Trentino rispetto a questi crimini? Sono state coinvolte le professionalità adeguate per delle indagini approfondite? Il Corpo Forestale Trentino, da solo, è in grado anche di occuparsi di queste indagini nonostante la mancanza di organico che da tempo lo affligge?

Occorre oggi ribadire ancora una volta: orsi e lupi sono qua per restare e la loro presenza va comunicata e gestita, non taciuta. Le opere di prevenzione consentono una riduzione del danno assolutamente sostenibile: il loro utilizzo in Trentino è capillare, gratuito, supportato da una delle migliori squadre di tecnici e forestali di tutta Europa, se non del mondo. Questo comporterà la modifica di qualche piccola abitudine? Bene, la frequentazione della montagna concepita come esclusivo spazio umano è oggi impossibile, ma non perché la nostra sicurezza sia minacciata da orsi o lupi, ma perché viviamo in tempi in cui il nostro modo di vivere è messo a rischio proprio da un rapporto tossico con l’ambiente che ci circonda. Orsi e lupi sono una occasione per riequilibrare questo rapporto. In altri Stati lo si è fatto. Perché in Trentino sembra così impossibile? Vogliamo davvero continuare a proiettare all’esterno l’immagine di un territorio arrogante e menefreghista? Davvero i trentini sono meno capaci di tutti quegli italiani che nelle loro Regioni convivono con orsi e lupi da decenni e decenni senza battere i piedi e senza eccessive preoccupazioni?

Concludendo, quello che sta accadendo in Trentino è una vergogna sia per la Provincia stessa, sia per l’Italia tutta, uno scrigno di biodiversità unico al mondo messo a rischio da pericolosi criminali, ignoranti giustizieri fai da te da condannare severamente. Per questo ci appelliamo al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e al Generale di Corpo d’Armata Andrea Rispoli, Comandante delle Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri Forestali affinché da Roma intervengano per attenzionare questa situazione al quale le istituzioni locali sembrano incapaci di porre un freno.

 

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Io Non Ho Paura del Lupo APS
ENPA del Trentino
LAC Trentino Alto Adige/Südtirol
LAV del Trentino
Circolo di Trento di Legambiente
LIPU/BirdLife Trento
WWF Trentino ODV

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