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CONSIGLIO PAT * SESTA COMMISSIONE: « AUDIZIONI DDL GUGLIELMI SU LUSERNA, BOZZA DI RIFORMA DELLO STATUTO »

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18.00 - mercoledì 20 marzo 2024

Sesta commissione, audizioni sul ddl Guglielmi su Luserna. Riforma dello Statuto, Marchiori: prima il principio dell’intesa e poi si potrà pensare al terzo statuto.

In Sesta commissione, presieduta da Walter Kaswalder (Patt), si è parlato del ddl n. 6 di Luca Guglielmi della Lista Fassa su Luserna e della bozza di disegno di legge sulla riforma dello Statuto. L’assessore Simone Marchiori ha affermato che non si tratta del terzo statuto, ma di un testo che punta a ottenere, oltre al recupero di spazi di autonomia erosi dallo Stato negli ultimi anni, il principio dell’intesa. Solo con l’intesa si potrà pensare a un nuovo statuto.

La seduta si è aperta con le audizioni sul ddl di Luca Guglielmi su Luserna.

Il sindacato: il personale manca in tutti i comuni periferici

Il rappresentante della Cisl Funzione pubblica, Maurizio Speziali ha affermato che la situazione del comune cimbro è emblematica delle difficoltà che tutti i piccoli comuni hanno nel reclutare personale. La Provincia e il Cal, secondo il sindacalista, dovrebbero individuare meccanismi per trattenere il personale nei comuni, soprattutto in quelli periferici dove le responsabilità e i carichi di lavoro sono alti. Vanno create le motivazioni per i lavoratori che prestano servizio in quelli che ha definito comuni di confine. Oltre a quelle economiche si dovrebbe pensare anche all’applicazione del lavoro agile. Francesca Parolari (Pd) ha detto che, come ha sottolineato il sindacalista Cisl, i problemi di personale riguardano tutti gli enti locali e non solo Luserna. Perché ci si trova davanti ad un modello sorpassato, con troppe rigidità e ad un sistema tecnologico inadeguato.

L’Autorità delle minoranze: Comune indispensabile per la tutela dei cimbri

Per l’Autorità delle minoranze linguistiche la presidente Katia Vasselai ha espresso il sì pieno al ddl Guglielmi. Anche perché l’Autorità ha spinto per una soluzione normativa per risolvere il problema di Luserna. Una proposta in linea con la legge provinciale 6 del 2008 che impone alla Provincia di salvaguardare le autonomie amministrative delle comunità di minoranza. Il Comune di Luserna non può essere trattato come qualsiasi altro piccolo comune, che si trovano in una posizione diversa. Si tratta di applicare il principio di uguaglianza sostanziale, che è stato ribadito in una sentenza della Corte costituzionale. Quindi, si tratta di una questione giuridica. Inoltre, va tenuto presente che la minoranza cimbra è quella più in difficoltà. Matteo Nicolussi Castellan, rappresentante della minoranza cimbra ha ricordato che la legge provinciale prevede che il Comune di Luserna e il sindaco siano i massimi rappresentanti della comunità. Nicolussi Castellan ha citato una delibera del Comune nella quale si afferma che non è possibile aprire lo sportello linguistico indispensabile per la traduzione degli atti. Il rappresentante cimbro ha ricordato che il modello amministrativo dei ladini è lo stesso che, in base alla legge provinciale, deve essere previsto per i cimbri. Pieno appoggio al disegno di legge Guglielmi anche da parte della rappresentante mochena, Chiara Pallaoro, perché permetterebbe al Comune di riavviare i servizi indispensabili per la tutela concreta della minoranza. Luca Guglielmi, ringraziando i componenti dell’Autorità, ha detto che Luserna proprio perché rappresenta una minoranza ha bisogno di una maggiore attenzione da parte del Consiglio provinciale. Francesca Parolari non ha negato le esigenze di una comunità di minoranza devano avere maggiori attenzioni, ma ha ribadito che tutti i comuni soffrono di una scarsa attrattività. Eleonora Angeli (Lista Fugatti) ha detto che lo Statuto impone la tutela delle minoranze linguistiche che stanno alla base dell’Autonomia. Ed è questo il tema del ddl. Francesco Valduga (Campobase) ha affermato che la sensibilità nei confronti delle minoranze è diffuso, ma la loro tutela va posta dentro un ragionamento più ampio a partire dai servizi sociali. Il Trentino non sarebbe il Trentino se non ci fosse la pluralità di attori nella gestione del territorio ma si devono porre le questioni anche in una visione più ampia. Guglielmi ha detto che il tema delle amministrazioni c’è, ma questo ddl deve essere inserito nel quadro della salvaguardia di una minoranza. Infine, ha concluso Nicolussi Castellan, il disegno di legge preparerebbe il Comune all’uscita, tra un paio d’anni, del concorso per i segretari comunali. Segretario comunale, ha detto ancora, indispensabile per la convocazione del Consiglio che rappresenta la comunità cimbra.

Il presidente della Magnifica: si deve rivedere l’organizzazione dei comuni

Isacco Corradi, presidente della Magnifica comunità degli altipiani cimbri, riepilogando la situazione che si è venuta a creare a Luserna, ha espresso condivisione con il ddl. Ma ha anche parlato della necessità di continuare con le gestioni associate. Francesco Valduga ha affermato che la necessità di lavorare assieme c’è e rimane soprattutto in una comunità che porta nel nome il riferimento a una minoranza, quella appunta dei cimbri. Corradi ha ricordato che anche comuni più grandi come Folgaria o Ala hanno difficoltà a trovare segretari comunali. Inoltre, ha affermato che va rivista complessivamente la struttura delle amministrazioni locali trentine. Si deve insomma, guardare il larga scala potenziando le gestioni associate anche per garantite una comunità di minoranza come quella di Luserna.

Il sindaco: per la comunità cimbra vitale la stabilità amministrativa

Il sindaco di Luserna, Gianni Nicolussi Zaiga ha affermato che dal 2016 al 2017 il comune si è dovuto obbligatoriamente associare e ciò ha implicato lo spostamento del personale verso i comuni di Lavarone e Folgaria. Nel 2020 il Comune ha rinunciato al segretario comunale e ha chiuso l’esperienza della gestione associata. Nel frattempo è uscita la norma che i comuni sotto i mille abitanti non possono avere un segretario. Il sindaco ha detto che si sono cercate soluzioni con altri comuni, ma non si è arrivato a nulla. Inoltre, ci sono problemi seri contabili aggravati dall’intervento della Corte dei conti. Quindi, è stato chiesto al consigliere Guglielmi di presentare un ddl per ottenere una deroga per il segretario comunale. La fusione del comune con altri, come auspicato dalla Corte dei Conti, ha aggiunto Nicolussi Zaiga, significherebbe la fine della comunità cimbra. Quindi, il ddl sarebbe importante per dare una stabilità amministrativa al Comune di Luserna.

Il Cal: i problemi di Luserna vanno posti all’interno della situazione dei piccoli comuni

Il presidente del Cal, Paride Gianmoena, ha detto che il ddl prevede delle deroghe e quindi il Consiglio delle autonomie potrebbe essere d’accordo, ma affrontare i problemi di Luserna senza inserirli nella situazione generale dei piccoli comuni è sbagliato. Da qui la non condivisione del ddl. Perché i municipi più piccoli sono in difficoltà perché non trovano dipendenti disposti a lavorarci. Più passa il tempo più i problemi si acuiscono anche perché servono specializzazioni che nelle piccole realtà si fa fatica a creare. Luserna ha una situazione particolare, ma anche lì il tema è organizzativo come quello dei 60 comuni che sono sotto i mille abitanti e hanno quindi gli stessi problemi. Vanno fatte valutazioni di fondo: se vogliamo preservare i piccoli comuni come presidio territoriale, ha detto ancora, va ricercata la quarta via: cioè uffici che lavorano su un ambito provinciale e che danni servizi ai comuni che ne hanno bisogno. Fare un ragionamento su Luserna è necessario, anche arrivando sul modello del Comun general de Fascia attraverso il protocollo di finanza locale, ma intanto anche per il Comune cimbro vanno applicate le norme valide per tutti gli altri comuni. La proposta di legge però, secondo Gianmoena, va oltre le norme previste dal Comun general de Fascia. Ma, secondo il presidente del Cal, il problema del comune cimbro non si risolve con la possibilità di fare assunzioni e comunque il Cal ha l’obbligo di rappresentare tutti i comuni. Luca Guglielmi ha ribattuto che se si dice che i problemi di Luserna sono come quelli di Sfruz significa aver capito il ddl. Il problema è che il comune di Luserna è di fatto il Comun general de Fascia che racchiude dei comuni. Il ddl chiede che a Luserna venga data la possibilità di avere una struttura solida anche per dare la possibilità all’amministrazione di realizzare strumenti fondamentali per la tutela della minoranza come lo sportello linguistico. Il Comun general de Fascia ha ereditato la struttura del vecchio Comprensorio C11, ma nel caso di Luserna questo non è possibile. Guglielmi ha detto di essere d’accordo sulla quarta via evocata da Gianmoena che a Luserna si potrebbe anticipare. Francesco Valduga ha condiviso l’idea che il tema di Luserna deve essere inserito nella questione che riguarda tutti i piccoli comuni, ma, ha aggiunto, il parere del Cal non va visto come negativo. Eleonora Angeli ha ribadito che il focus di questa discussione è la tutela delle minoranze linguistiche. E’ chiaro che va rivista la struttura delle amministrazioni locali, ma qui si parla di strumenti per la tutela di una minoranza linguistica. Secondo Francesca Parolari il ragionamento fatto dal presidente del Cal è di buonsenso perché dice che la minoranza va salvaguardata, però nell’ambito di un discorso complessivo e di parità di trattamento.

Si tratta di una riforma non del Terzo statuto

Infine, si è affrontato il tema della riforma dello Statuto sulla base della risoluzione approvata dal Consiglio il 5 febbraio. Walter Kaswalder ha sottolineato che la parte forte del ddl di riforma è quella che prevede l’intesa e ha auspicato che si lavori in sintonia tra Trento e Bolzano. L’assessore Marchiori ha detto che il testo non è definitivo perché dovrà essere affrontato dai comitati tecnici previsti. Non si tratta di un terzo statuto, ha sottolineato, ma di un testo che ha l’obiettivo di ripristinare gli spazi di autonomia erosi negli ultimi anni e di introdurre il principio dell’intesa. Una volta approvato quest’ultimo principio si potrà pensare al terzo statuto. Quindi, si tratta di una bozza e c’è tutta la volontà da parte del Presidente della Giunta di coinvolgere il Consiglio quando ci saranno le basi per discussioni più concrete su basi più solide. Inoltre, trovandoci in un gruppo con le altre speciali si deve arrivare al confronto anche con loro. La bozza è all’attenzione del Governo ed è al lavoro un gruppo tecnico. Francesco Valduga ha sottolineato che il coinvolgimento del Consiglio non dipende dalla volontà del Presidente Fugatti, ma è istituzionalmente dovuta. Il capogruppo di Campobase ha messo in evidenza il pericolo di due province che si muovono per conto loro con il Trentino che a questo punto sarebbe il figlio di un dio minore. Kaswalder ha inoltre ricordato che alcuni anni fa il presidente austriaco ha detto che nell’accordo tra Vienna e Roma rientra anche il Trentino. Affermazione ribadita da una risoluzione del parlamento austriaco. Eleonora Angeli ha detto che sul principio dell’intesa c’è la garanzia, espressa in Parlamento, della Presidente Meloni. Per contro Parolari ha detto di essere poco fiduciosa perché sarebbe rivoluzionario per un partito nazionalista come FdI garantire un potere di veto ad un’autonomia.

Infine, la Commissione ha iniziato il dibattito sulla proposta di risoluzione sul programma della commissione europea 2024. Kaswalder ha espresso perplessità sull’obiettivo di arrivare ad un impatto zero; sulla necessità di avere livelli di tassazione omogenei tra i paesi europei; la necessità di ribadire l’importanza della tradizione europea e ha chiesto il rafforzamento della parte che riguarda l’Euregio e l’inserimento dei temi legati all’agricoltura. Per Francesca Parolari vanno tenuti presenti, in particolare, i contenuti emersi dalle audizioni.

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