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LETTERE AL DIRETTORE

ATTOLINI E ZANNINI – SINISTRA ITALIANA * ELEZIONI COMUNALI TRENTO 2020: « CONDIVIDERE UN CAMBIAMENTO NEL FARE POLITICA CHE PRIVILEGI L’ASCOLTO, LA COLLABORAZIONE, IL CONSENSO »

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15.15 - domenica 24 novembre 2019

Come segretaria provinciale di Sinistra Italiana, invio la lettera ai giornali trascritta in calce a questa comunicazione, che vorrebbe illustrare alcune questioni di metodo e programmatiche che ci poniamo e proponiamo alle altre forze della sinistra, in vista delle prossime elezioni comunali per Trento 2020.
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Renata Attolini

Sinistra Italiana del Trentino ha apprezzato le recenti affermazioni di Barbara Poggio, la prorettrice dell’Università, quando afferma “… i nomi sono certamente importanti, ma non risolutivi. Ciò che più conta in realtà è mettere insieme le forze di tutti coloro che sono disponibili a ragionare e trovare risposte condivise sui problemi e sulle questioni concrete che riguardano la vita nella città…”.

Noi infatti riteniamo che quello che serve sia un processo politico e culturale rivolto al dialogo e alla collaborazione con tutti i soggetti, singoli od organizzati che, pur nelle loro diversità, credono nei valori della libertà, della giustizia, della solidarietà sociale, della corresponsabilità generazionale ed ecologica, della lotta ad ogni forma di discriminazione di genere o di luogo.

E invitiamo tutti a condividere un cambiamento nel fare politica che privilegi l’ascolto, la collaborazione, il consenso, che ci porti, fuori dai luoghi dedicati, in spazi adatti ad incontrare la gente, per comprendere il territorio e programmare il lavoro istituzionale necessario ad affrontare i problemi sociali.

La storia chiede che, con generosità e con responsabile audacia, si discutano ed elaborino culture politiche, capaci di orientare la complessità, di rimettere al centro il punto di vista dei diritti civili e sociali tutelati dalla Costituzione e di renderlo senso comune nel Paese.

Devono contare la sostanza, le pratiche, i progetti e non le formule politicistiche; è necessario progettare un cambiamento che restituisca l’orizzonte di una società vivibile e giusta, entrando nel bel mezzo ai problemi, analizzandoli e individuando strade solutorie praticabili, che non temano di esondare nella “dimensione visionaria”, per contrapporsi alla “sedimentata certezza”. Perché la dimensione visionaria può e deve materializzarsi nella realizzazione di modelli comportamentali, singoli e collettivi, interagenti, che sappiano rispondere ad una ponderata ed imprescindibile esigenza riguardante “la qualità della vita”, autentico paradigma universalmente riconosciuto. Perché le utopie, se e quando sono “governate”, diventano progetti, sono oggetto di fattibilità e si traducono in un futuro migliore.

Ed il governo delle utopie trasformate in progetti non può essere affidato ad un nome, al deus ex machina di turno, deve essere frutto di cooperazione, di un efficace lavoro di gruppo, in cui ciascuno si mette a disposizione nell’accezione migliore del fare politica che è quella del “curare la cosa pubblica”.

Sinistra Italiana del Trentino si dichiara disponibile a questa sfida di fattibilità ed indica alcuni dei temi che dovrebbero, a suo parere, essere oggetto di questo processo di condivisione:
per arginare il gigantismo costruttivo, che ha prodotto un consumo sconsiderato di suolo, è necessario strutturare PRG che sia in grado di preservare il territorio comunale dalla cementificazione arbitraria, anche con l’utilizzo di tutte le volumetrie disponibili e non utilizzate nel perimetro urbano, sia pubbliche che private;
si deve ricomporre l’unicità dell’infrastruttura urbana “viabilità”, proponendo interventi atti a disincentivare l’utilizzo del mezzo privato, che non sia la bicicletta, riorganizzando la mobilità pubblica sia sulla fascia urbana che su quella dei comuni limitrofi;
il reddito dei singoli cittadini può e deve essere consolidato strutturando una rete di servizi alla persona che comprenda la reperibilità dei generi di prima necessità all’interno del quartiere; la presenza di strutture educative, dal nido rionale alla scuola primaria di quartiere, pubbliche e non private od esternalizzate; la realizzazione di luoghi d’incontro e socializzazione e di strutture di reciproco aiuto;
la percezione di vivere in una città poco sicura deve esser sconfitta, operando sulla fiscalità comunale e sulla concessione di spazi pubblici, per creare luoghi socializzanti che rendano vive e vissute le zone nelle quali, ora, i residenti si sentono “sotto assedio”;
il comune deve riconsiderare la presenza degli studenti universitari ed equilibrare e collocare opportunamente questa presenza, sia per favorire una relazione equilibrata tra le esigenze degli studenti e quelle dei residenti in termini di spazi abitativi e luoghi del tempo libero, sia per considerazioni legate alla mobilità urbana;
sebbene la politica scolastica sia di competenza statale e provinciale, l’amministrazione comunale può contribuire a rendere migliore la scuola riorganizzando gli edifici scolastici di propria competenza perché siano adeguati ad attività laboratoriali e diventino luogo di socialità e scambio tra la comunità scolastica e il territorio.

 

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Renata Attolini, segretaria provinciale di Sinistra Italiana
Jacopo Zannini, consigliere comunale per Altra Trento a Sinistra

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