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TRANSDOLOMITES * FERROVIA VALLI AVISIO: GIRARDI, « ABBIAMO PRESENTATO A ROMA AL MINISTERO DEI TRASPORTI IL PIANO DI FATTIBILITÀ DELLA TRENTO-PENIA, PIENA SINTONIA CON LE LINEE GUIDA DELL’UE »

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08.33 - sabato 27 novembre 2021

Nel corso dell’estate 2021 vi è stato uno scambio di corrispondenza tra la Segreteria del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini, la Struttura Tecnica di Missione del MIMS e Transdolomites in previsione del convegno sui trasporti ferroviari che Transdolomites aveva in agenda il 28 ottobre 2021.

Successivamente all’evento che ebbe sede al MUSE il contatto non si è esaurito. Il 15 novembre il Ministro Enrico Giovannini ha dato indicazione affinchè il 23 novembre nella sede della Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili avesse luogo un incontro tra alcuni alti Dirigenti del Ministero e Transdolomites invitata a presentare l’idea di progetto della Ferrovia delle Valli dell’Avisio.

Alla riunione ha partecipato Massimo Girardi, presidente di Transdolomites, Ing. Giovanni Saccà che con il Prof. Francesco Rossi ed Architetto Thomas Demez ha elaborato lo studio sulle ipotesi di percorso della ferrovia Avisio e Ferdinando Stanta consulente esperto di economia dei Trasporti .

Nel corso della riunione sono stati presentati alcuni passaggi qualificanti degli studi trasportistici promossi nel solco dell’idea di progetto della Trento-Penia nonchè il concetto nel quale si colloca detta proposta: quello di proporre una infrastruttura ferroviaria provinciale di collegamento intervallivo in grado di connettere tra loro le principali realtà delle Valli dell’Avisio e di migliorare l’accessibilità al corridoio del Brennero.

Un progetto che riteniamo sia di interesse provinciale, nazionale ed europeo in quanto attingendo dalla ferrovia del Brennero soprattutto in previsione dell’entrata in esercizio della Galleria di base del Brennero più ferrovie di vallata interagiranno con il Corridoio Europeo, maggiore sarà il potenziale trasportistico che esso potrà esprimere.

È emersa una piena convergenza tra gli obiettivi enunciati nella proposta Avisiana e gli obiettivi sui quali il Governo punta con il percorso di transizione ecologica che nel nostro caso riguarda il tema dei trasporti e del turismo in un’area di alto pregio ambientale quali sono le Dolomiti.

Piena sintonia anche con le linee guida dell’Unione Europea anche qui nel settore dei trasporti e del turismo. Non a caso con la celebrazione del 2021 Anno Europeo delle Ferrovie l’U.E. ha individuato il treno come mezzo di locomozione del futuro.

Quello che è emerso nel corso della discussione è che l’idea-progetto del treno dell’Avisio ha un interesse locale, oltre che di connessione al Brennero, quindi deve essere chiesto da parte della PAT l’intervento del Governo.

Si è poi prospettata la possibilità che il MIMS chieda a RFI, nell’ambito del contratto di programma (accordo con cui lo Stato definisce e finanziaria gli investimenti sulla rete ferroviaria), di fare lo studio di fattibilità del treno dell’Avisio. Si tratta di un’attività al di fuori del PNRR per la quale si dovranno comunque trovare le risorse per finanziare lo studio di fattibilità.

La PAT dovrebbe quindi formalizzare una richiesta al Governo di essere affiancata e supportata nello studio di fattibilità.

Queste conclusioni non possono che trovarci soddisfatti e convergono con la positiva apertura del Presidente Maurizio Fugatti che il 5 agosto scorso ha incontrato Massimo Girardi palesando l’interesse a muoversi nella direzione dello studio di fattibilità della ferrovia Avisio nel quadro di una collaborazione con RFI.

Successivamente alla riunione di Roma, Massimo Girardi ha inviato una mail ringraziando il Ministro e la Struttura Tecnica di Missione per avere concesso questa importante opportunità a presentarsi.

La stessa mail è stata occasione per aggiungere che l’auspicato studio di fattibilità potrebbe essere l’occasione per promuovere un percorso di interesse provinciale ed allo stesso tempo nazionale qualora venisse accolta la proposta di Transdolomites di esplorare più scenari in termini di infrastruttura e tecnologia di trasporto al fine di poter giungere alla opportune comparazioni; trovandoci ad operare in territorio montuoso, intendiamo l’opzione dello scartamento 1435 mm, quello metrico, la cremagliera tra l’altro in uso nella vicina Svizzera e ipotizzata anche nella recente idea progettuale della ferrovia Bolzano – Cortina via Val Gardena e Badia per raggiungere i passi dolomitici.

Riteniamo che l’auspicato studio di fattibilità della Trento-Penia possa rappresentare un precedente a livello nazionale nonché un vademecum che potrebbe essere di utilità per futuribili ed auspicabili progetti ferroviari nell’Appennino e arco alpino oltre che nell’ottica di collegamenti transfrontalieri tra Italia e Svizzera che potrebbero interessare in primis la Regione Trentino-Alto Adige.

Esperienza quella di un così impostato studio che sarebbe di tipo inclusivo ovviamente nei riguardi della PAT e delle figure professionali che Transdolomites ben volentieri metterebbe a disposizione.

Nel contesto della visione dolomitica ed alpina di Transdolomites si è tenuto a segnalare che in alta Lombardia dove è operativa la nostra Sezione Valtellina e Valchiavenna, la Regione Lombardia e Comuni Alta Valtellina intendono riprendere i lavori per le analisi delle prospettive del traforo ferroviario dello Stelvio nel quadro degli sviluppi che porteranno alle Olimpiadi 2026. A ciò si affianca la condivisione del nostro progetto da parte di Canton Grigioni (CH), Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia di Brescia.

 

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Massimo Girardi
Presidente di Transdolomites

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