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OSSERVATORIO DIGITALE * ISTITUZIONI ITALIANE – TOTALE FOLLOWERS: « PRESIDENZA CONSIGLIO MINISTRI 1.440.287 / MINISTERO SALUTE 1.379.889 / PRESIDENZA REPUBBLICA 783.353 / PROTEZIONE CIVILE 764,769 »

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16.05 - martedì 10 novembre 2020

L’Osservatorio Digitale annuncia i risultati dell’analisi sulle attività di Social Media Marketing delle Istituzioni Italiane.
L’indagine ha preso in considerazione Facebook, Instagram, Twitter e Youtube.

L’Osservatorio Digitale ha annunciato i risultati dell’indagine dedicata alle Istituzioni Italiane: Organi Istituzionali, Autorità di Garanzia e controllo, Ministeri, Enti e Società Pubbliche. L’analisi ha preso le attività di social media marketing che più di altre sono utilizzate nelle attività di comunicazione quali: Facebook, Instagram, Twitter e Youtube. Lo strumento impiegato per estrarre i dati è SemRush e per la prima volta nel nostro Paese, da parte dell’Osservatorio Digitale, vengono elaborati i dati di tutte le istituzioni nazionali: aggregati, classificati e ordinati
Delle 68 istituzioni prese in considerazione, 81% hanno un account Twitter, il 71% un canale Youtube, il 50% una Fan Page Facebook, il 40% un account Instagram, ed un.

 

*

In merito ai volumi complessivi sono stati analizzati:

o il numero di follower. Il dato pone la Presidenza del Consiglio dei Ministri al primo posto con oltre 1 milione e 400mila seguaci, secondo il Ministero della Salute con 1 milione e 300mila e terza la Presidenza della Repubblica con 783 mila. A seguire quarta la Protezione Civile con 764 mila, il Ministero della Difesa quinta con 757 mila e sesto il MIUR con 639 mila. Tra le prime dieci il MIBACT con 601mila, Camera dei deputati con 443 mila, Senato della Repubblica con 386 mila e Ministero degli Esteri con 386 mila;

-l’engagement (il grado di coinvolgimento degli utenti, dal 1° gennaio al 7 novembre 2020). In testa troviamo il Ministero della Salute con oltre 5 milioni e 600mila interazioni, a seguire la Protezione Civile con 4milioni100mila, la Presidenza del Consiglio dei ministri con 2 milioni e 300mila, il Ministero della Difesa con  1 milione e 300mila, Il MIUR con 518mila e sesto il Ministero degli Esteri con 437mila. MIBACT con 432mila, Camera dei Deputati con 170mila, Presidenza della Repubblica con 112mila e Corte Costituzionale con 98mila, sono tra le prime dieci;

– il numero di post pubblicati. È il Ministero degli Esteri l’istituzione più attiva (dal 1° gennaio al 7 novembre 2020) con 2mila contenuti pubblicati, seguito dal MIBACT e Camera dei Deputati con 1.800, Ministero della Salute con 1.500 e Unioncamere con 1.100.

 

La ricerca ha analizzato (vedi documento allegato) gli stessi dati per ogni singolo social network.
“Le Istituzioni che hanno aumentato sensibilmente i volumi nel corso del 2020 – sottolinea il responsabile dell’Osservatorio Sandro Giorgetti – sono quelle che si occupano dell’emergenza sanitaria (Protezione Civile, Ministero della Salute e Istituto Superiore della Sanità) che ha indubbiamente favorito la crescita e l’interesse intorno a questi soggetti. La ricerca testimonia come i contenuti da loro pubblicati, a differenza del passato, sono molto più condivisi e commentati dall’utente, che si trasforma da spettatore ad utente attento ed attivo. Bassi i volumi per le Autorità di Garanzia e controllo.

Solo alcuni dei ministeri si sono dotati di un’attività significativa, tra questi, oltre a quello della Sanità, il Ministero della Difesa, il MIUR, Esteri e MIBACT. Tra gli Enti e Società Pubbliche da segnalare le performance dell’Agenzia delle Entrate, dell’agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Unioncamere, Agenzia per i Giovani, Cassa Depositi e Prestiti oltre al già citato Istituto Superiore della Sanità.

Pochissime sono le Istituzioni presente in tutti i social – continua Giorgetti – ed ancora di meno quelle con una presenza costante e con una strategia di comunicazione all’altezza del ruolo che si impone loro. Alcuni gli account aperti ed abbandonati, molti altri con pochissimi contenuti e poco implementati, ma soprattutto molto poco curata l’immagine e la reale volontà di creare luoghi di conversazione e non solo di informazione, così come i social dovrebbero tendere ad essere. Sembra ancora lunga la strada da fare Istituzioni attente al corretto uso e ruolo dei media che più di altri oggi sono utilizzati dalle persone e che di conseguenza dovrebbero essere curati in modo adeguato e non approssimativo e soprattutto da competenze specifiche e non generiche come molto spesso accade.”

 

 

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