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MEDIASET – RETEQUATTRO * “ZONA BIANCA”: POROSHENKO (EX PRESIDENTE UCRAINO), « LE SCUSE DI PUTIN PER LE PAROLE DI LAVRO SONO UN FAKE, DOPO L’INTERVISTA LO DOVEVA LICENZIARE »

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18.29 - domenica 8 maggio 2022

Questa sera, a “Zona Bianca”, in prima serata su Retequattro, andrà in onda una lunga intervista esclusiva di Giuseppe Brindisi all’ex presidente ucraino Petro Poroschenko, il quale risponde alle accuse lanciate dal ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov – domenica scorsa proprio ai microfoni di “Zona Bianca” – e traccia il punto sull’attuale situazione nel conflitto tra Russia e Ucraina.

A seguire alcune delle dichiarazioni. L’intervista integrale andrà in onda questa sera alle ore 21.20 su Retequattro.

 

Giuseppe Brindisi: «Le reazioni di Israele alle parole che Lavrov ha pronunciato nella nostra trasmissione, poi le scuse di Putin, cambieranno gli equilibri di questa guerra?»

Petro Poroschenko: «Prima di tutto devo dire che queste scuse non erano sincere perché se fosse sincero, se volesse farlo sinceramente, non avrebbe lavorato neanche un minuto dopo questa posizione, dopo questa dichiarazione anti-israeliana e anti-ucraina. È un fake che sta diffondendo. La seconda posizione è che proprio in questa dichiarazione Lavrov ha accusato l’Ucraina, ha accusato noi, nel nostro diritto, di opporci all’aggressione russa nel 2014. Putin ha riconosciuto che si parlava dell’esercito regolare russo che ha occupato la Crimea, è entrato nel Donbass e a partire dal 2014 sta uccidendo i civili. E poi mi ha accusato di aver dato l’ordine di fare la controffensiva, quando abbiamo liberato un terzo del nostro territorio, liberando la nostra terra e difendendo i nostri cittadini.

Lui ha insinuato che io nel 2014 abbia creato le forze armate ucraine e non ne avevamo, non avevamo come difenderci. Queste forze armate erano molto motivate e in cinque anni della mia cadenza abbiamo armato benissimo queste forze armate, insieme ai nostri partner della Nato. Questo non è piaciuto a Lavrov. Penso che tutto quello che non piace a Lavrov è una forte conferma del fatto che noi stiamo andando bene, facciamo bene le nostre cose. Abbiamo meravigliato il mondo intero con la forza delle nostre forze armate e abbiamo fatto vedere la coesione della nostra nazione. Tutto questo è stato visto. Voi, nostri partner, insieme al popolo italiano, insieme al governo italiano, al parlamento italiano e anche al Primo Ministro Mario Draghi, avete meravigliato il mondo e i russi grazie alla vostra solidarietà con l’Ucraina e ve ne siamo molto grati».

 

Giuseppe Brindisi: «Poroshenko, sa che da noi settimana scorsa Lavrov ha parlato espressamente proprio di lei? Come risponde alle accuse di Lavrov? Siete stati voi a non rispettare gli accordi di pace?»

Petro Poroshenko: « Voglio ricordare comunque la situazione del 2014. Di cosa parliamo? Di due mondi diversi: il mondo ucraino, il mio, il mondo intero e anche quello di Lavrov. È molto semplice. Perché non riusciamo a metterci d’accordo? La causa è una sola: noi ucraini vogliamo vivere e loro, Putin, Lavrov, vogliono ucciderci. E noi non siamo d’accordo. Voglio ricordare che nel 2014 la prima cosa con la quale ho iniziato la mia presidenza è stato il cessate il fuoco unilaterale e completo per dieci giorni. Avevo dato ai russi dieci giorni per poter lasciare i territori occupati ucraini.

E dopo, alla scadenza di questi dieci giorni, durante i quali non avevano neanche fatto un passo, come capo, come comandante nel periodo di guerra, ho deciso di fare la controffensiva. In seguito a questa controffensiva abbiamo liberato due terzi del Donbass occupato, quando avevamo ancora le sanzioni e le limitazioni per la fornitura delle armi da parte dell’Unione Europea, a causa di Janukovyc. Abbiamo liberato questi territori perché avevo il completo sostegno della popolazione ucraina. Voglio sottolineare e dire al signor Lavrov che se l’Ucraina smette di sparare, anche adesso, non ci sarà più l’Ucraina. Ma se la Russia smette di sparare allora ci sarà la pace. Questa è la differenza delle nostre posizioni. E poi, alla fine, Putin, dopo tutto quello che ha raccontato Lavrov nella sua intervista, doveva immediatamente licenziarlo oppure addirittura renderlo responsabile per le sue dichiarazioni».

 

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