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HAGER E SIGNORETTI * AREA EX CATTOI – RIVA DEL GARDA (TN): « MASSIMA DISPONIBILITÀ AL DIALOGO E CONFRONTO CON TUTTA LA COMUNITÀ ED I CITTADINI »

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15.49 - venerdì 24 gennaio 2020

Area Ex- Cattoi: verità o menzogne? Un nuovo Robin Hood si aggira per l’Alto Garda, peraltro un po’ abbacchiato. Ritenendo di aver subito intimidazioni e calunnie, persa la sua maggioranza, si erge ad unico difensore dei cittadini contro i “poteri forti” che, nuovi barbari, stanno calando sul territorio per saccheggiarlo.

Questa l’immagine distorta che in questi giorni si vuol accreditare nell’opinione pubblica, per sovvertire la verità dei fatti e mettere le mani avanti, di fronte ad insuccesso politico ed amministrativo. Non possiamo dimenticare che negli ultimi venti anni la competenza urbanistica è stata nelle mani del dott. Mosaner, prima in qualità di Assessore, che firmò il primo Piano con tutte le destinazioni oggi contestate ed ora di Sindaco.

 

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Una breve ricostruzione degli avvenimenti principali:

1) in tarda mattinata del 10 gennaio 2017 l’area ex-Cattoi viene acquisita dall’ asta fallimentare presso il Tribunale di Milano;

2) subito dopo l’acquisizione dell’area, ancora nella stessa giornata, viene effettuata una telefonata al Sindaco Mosaner per informarlo dell’acquisto e chiedere di condividerne il contenuto di un comunicato stampa. Il Sindaco rimanda al giorno successivo per fissare un incontro;

3) da subito quindi la proprietà chiede l’incontro con Sindaco ed Amministrazione per poter condividere la propria idea di sviluppo e aprire un confronto costruttivo, ma alla telefonata concordata del giorno successivo non segue poi nessuna chiamata, alcun appuntamento e nessuna altra risposta. Anche altri soggetti, su richiesta della proprietà presentano al sindaco la richiesta di incontro, ma senza ottenere alcunché;

4) in data 22 febbraio 2017, non avendo alcuna risposta, viene presentata domanda al Comune per approvazione del Piano di comparto, quello predisposto ed approvato da Mosaner quando ricopriva ruolo di Vice Sindaco;

5) il 6 marzo 2017 l’Ufficio Urbanistica del Comune di Riva del Garda informava la proprietà dell’avvio del procedimento per l’approvazione del Piano di comparto che si sarebbe concluso il 24 agosto 2017, dopodiché più nulla, nonostante ulteriori richieste di incontro, ma solo un colpevole silenzio, utile a far scadere i termini previsti dalla legge;

6) la proprietà, sapendo che l’area era stata utilizzata in precedenza come parcheggio pubblico in data 26 aprile 2017 chiede di poter aprire l’area, con la medesima destinazione per consentire ad ospiti e cittadini di parcheggiare le auto. Viene richiesto e svolto un incontro per valutare l’opportunità, al quale il Sindaco all’ultimo non partecipa ed invia solo i funzionari. L’esito finale di quella richiesta è stato un esposto per abuso edilizio contro la proprietà;

7) l’area viene comunque aperta il 30 giugno 2017, a titolo gratuito così come era stata messa a disposizione gratuitamente agli organizzatori del Bike Festival;

8) luglio del 2018 viene organizzato un incontro pubblico presso la Rocca, nel quale la proprietà presenta una proposta di rigenerazione urbana che prevede fra l’altro che venga ceduta al Comune gratuitamente un’area di circa 15.000 metri quadrati da adibire a verde pubblico;

9) in data 22 agosto 2018, ad un anno mezzo dall’acquisizione viene finalmente accordato un incontro alla presenza del Sindaco, ma anche in questa occasione non accade nulla di concreto;

10) ancora nel settembre 2018 in occasione dell’installazione di un pannello informativo che avviene presso l’area, si invita l’Amministrazione ad un confronto, ma nulla accade.
Da allora il livello del confronto si alza e non per volontà della proprietà, che per un altro anno tenta di arrivare ad un confronto con l’Amministrazione. La proprietà prende quindi atto dell’impossibilità di giungere ad una intesa nell’interesse della città e dopo essersi consultata con i propri legali, in data 7 novembre 2019 (vedi foto allegata) notifica atto di citazione al Sindaco, per chiedere che vengano valutati i comportamenti e gli atti, che appaiono ben oltre le consolidate prassi.

Se poi il Sindaco, che sapeva dai primi di novembre 2019 dell’esposto, non ha ritenuto di informare la propria maggioranza e valutato per tempo la propria incompatibilità ad approvare la Variante al PRG, è ulteriore conferma della poca trasparenza del suo operato e della presa in giro che sta architettando nei confronti della città.

Se un privato cittadino o un imprenditore, che ha degli interessi legittimi e non può rivolgersi alla giustizia, per chiedere che si esprima nel merito di un comportamento che ritiene lesivo dei propri diritti, in quanto si tratterebbe di sovvertimento della democrazia, c’è veramente da interrogarsi a fondo sul ruolo delle Amministrazioni e la tutela dei pubblici interessi.
Se poi un Sindaco racconta che in detto esposto gli viene richiesto un risarcimento da 20 milioni, o mente o si è fatto lui la stima. Nell’ esposto si chiede che, a fronte dell’eventuale riconoscimento del danno, sia il Tribunale, ovviamente considerando i valori in gioco, a determinare l’entità del risarcimento. Registriamo poi che, nella seduta di giovedì, anche l’Assessore Zanoni parla della stessa cifra, rendendosi disponibile ad accollarsene la metà e ci chiediamo quindi se sia quello il valore che ritengono congruo per i danni arrecati, non solo a noi ma all’intera comunità.

La sceneggiata di dichiarare la propria incompatibilità nella prima seduta convocata per approvare la Variante al PRG, ci pare avvenga più dalla stima che difficilmente ci sarebbero stati i numeri per approvarla che dalla sorpresa di un atto ricevuto solo negli ultimi giorni antecedenti la seduta stessa. Certo che così’ il Sindaco se ne chiama fuori, accusando la proprietà della ex-Cattoi di scorrettezza, ma le tempistiche non tornano, perché come sopra indicato l’esposto fu notificato al Dott. Mosaner in novembre.

Cosa resta da dire? Da parte nostra tanta amarezza per venir additati come lo spauracchio del Comune di Riva, che preferisce addossare a noi tutte le responsabilità, usando la vicenda ex-Cattoi come specchietto per le allodole e così tacendo sul resto dei contenuti del Piano, esercitando una “distrazione” di massa nei confronti dei cittadini e lasciando in eredità un rudere.

Auspichiamo che in futuro la collaborazione pubblico-privato possa venir vista quale motore dello sviluppo e metodo virtuoso per condividere progettualità e legittime aspettative della comunità.

Da parte nostra vogliamo garantire trasparenza e ribadire massima disponibilità al dialogo e confronto con tutta la comunità ed i cittadini. La città non è solo fatta di organi amministrativi, ma è una pluralità di esperienze e punti di vista, anche diversi, che vanno valorizzati ed ascoltati.

 

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