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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * LAVORI AULA: « RITIRÀTI IN ASSENZA DELLE FIRME TECNICHE NECESSARIE DELLE MINORANZE GLI EMENDAMENTI PRESENTATI FUORI TERMINE DALLA GIUNTA E DALLA MAGGIORANZA »

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12.49 - martedì 17 dicembre 2019

Ritirati in assenza delle firme tecniche necessarie delle minoranze gli emendamenti presentati fuori termine dalla Giunta e dalla maggioranza. I capigruppo valuteranno alle 20.00 se i lavori si potranno concludere con il voto finale a mezzanotte. Altrimenti chiusura rinviata a domattina. Lavori ora sospesi per cercare un accordo che rimuova gli emendamenti ostruzionistici dei 5 Stelle

Stamane in Aula, prima di iniziare l’esame dell’articolato dei tre disegni di legge che formano la manovra finanziaria, Manica (Pd) ha chiesto chiarimenti sui 5 emendamenti presentati ieri fuori termine dalla Giunta senza le tre firme “tecniche” necessarie della minoranza e quindi inammissibili in base al regolamento del Consiglio. Le firme dei consiglieri di opposizione erano infatti in qualche caso 2 e in altri una sola. E ha ricordato anche altri due emendamenti che a suo avviso non potrebbero essere ammessi perché fuori tema: il primo di Guglielmi (Fassa) a favore dell’associazione Trentini nel mondo e inserito nell’articolo della legge collegata che si occupa di benessere familiare e natalità; l’altro di Ambrosi (Lega) all’articolo 10 della collegata relativo alla proroga di concorsi e che riguarda le scuole musicali. Degasperi (5 Stelle) ha ricordato che a differenza delle modifiche proposte dalle minoranze, gli emendamenti presentati fuori termine dalla maggioranza, se accolti vengono sempre approvati per questo si dovrebbero presentare tutte le firme necessarie. Leonardi (FI) ha invitato alla coerenza rispetto a ciò che accadeva nelle passate legislature, quando le firme tecniche delle minoranze o della maggioranza per poter presentare emendamenti fuori termine non venivano mai negate.

I capigruppo valuteranno questa sera, alla luce degli articoli e degli emendamenti che rimarranno sul tavolo, se concludere a mezzanotte o domattina.

A questo punto il presidente Kaswalder ha convocato una riunione dei capigruppo per decidere sull’argomento e concordare come procedere. Durante l’incontro dei capigruppo, Rossi del Patt e Tonini del Pd hanno evidenziato come non sia automatico per le minoranze firmare sia pur “tecnicamente” emendamenti proposti dalla Giunta quando le modifiche proposte fuori termine riguardano argomenti controversi. Per Tonini le firme tecniche delle opposizioni ci “possono stare” solo se vi è un’obiettiva necessità e urgenza di introdurre degli emendamenti. Il presidente Fugatti ha preso atto. Quanto ai tempi di lavoro in Aula i capigruppo hanno deciso di riunirsi nuovamente alle 20.00 per valutare se vi saranno condizioni favorevoli a concludere intorno alla mezzanotte. Se così non fosse l’orientamento è a rinviare la chiusura definitiva dei lavori conle dichiarazioni di voto a domattina.

Al rientro in Aula, in assenza delle firme tecniche necessarie il presidente Kaswalder ha dichiarato inammissibili gli emendamenti presentati fuori termine.

Via all’esame della collegata. Sull’articolo 2, si delle minoranze all’indicatore di sviluppo territoriale purché si preveda il confronto con la commissione consiliare e il Cal. Marini concorda alcuni emendamenti con la Giunta e ritira i propri.

Respinti gli emendamenti ostruzionistici, l’articolo 1 della collegata è stato approvato con 20 voti a favore, 7 contrari e 5 di astensione.
Sull’articolo 2, che introduce l’indicatore composito di sviluppo territoriale, Ghezzi ha spiegato di aver presentato una serie di emendamenti per limitare l’arbitrio della Giunta nell’utilizzo di questo strumento. Nonostante l’accoglimento dei uno di questi emendamenti che prevede l’obbligo di raccogliere il parere del Cal, Ghezzi ha detto di considerare ancora preoccupante il tasso di arbitrarietà della Giunta nello stimare il fabbiosgno dei territori anche in deroga a leggi di settore, e di tener quindi fermo il giudizio negativo di Futura su questo strumento.

Marini (Stelle) ha detto di aver presentato un emendamento che prevede sugli indicatori il parere della commissione consiliare competente. Emendamento accolto dalla Giunta che ne ha però proposto una riformulazione nella quale si stabilisce anche l’obbligo di acquisire il parere del Cal. Testo condiviso da Marini che ha conseguentemente ritirato gli altri 26 emendamenti da lui presentati sull’articolo 2.

Tonini (Pd) ha apprezzato l’idea degli indicatori, che si inserisce in un più ampio filone proveniente dagli Usa sullo sviluppo umano portato avanti anche in Italia dal prof. Giovannini ed entrato nella legge sulla contabilità nazionale. In sostanza oltre al Pil si introducono anche indicatori qualitativi. Ma proprio per questo secondo Tonini la misura richiede attenzione e confronto mentre la formulazione dell’articolo non convince perchè affida alla Giunta una cambiale in bianco. Il Pd chiede quindi di prevedere sia il parere non vincolante della commissione consiliare sia quello dei principali soggetti interessati. Il tema chiama inoltre in causa la questione del rapporto tra città e valli. Da questo punto di vista per Tonini va salvaguardato il principio che il Trentino si distingue da tutte le altre regioni del Norditalia perché insieme forse alla sola Val d’Aosta è l’unica area completamente montana. Siccome però nel nostro territorio vi sono anche delle città, il Trentino è una sorta di “città montana” formata non solo da valli ma anche da aree urbane più avvantaggiate e altre meno. Oggi questo principio va tenuto fermo visto che questo approccio ha permesso al Trentino di figurare fra le prime tre province montane d’Italia per qualità della vita nell’ultima classifica stilata dal Sole 24 ore

Olivi (Pd) sull’indicatore di sviluppo si è dichiarato parzialmente soddisfatto da un emendamento in cui si propone che l’applicazione di questo strumento escluda la possibilità di derogare alle leggi sulle politiche pubbliche riguardante il welfare e i servizi essenziali alla popolazione.
A questo punto il presidente Kaswalder ha nuovamente sospeso i lavori per permettere agli uffici di predisporre i testi degli emendamenti che i consiglieri di minoranza hanno concordato con la Giunta, che comporteranno il ritiro della maggior parte delle proposte di modifica. Emendamenti concordati per e presentati fuori termine per la cui ammissione è anche in questo caso necessario raccogliere almeno 7 firme tecniche.

Kaswalder ha annunciato una riunione dei capigruppo di maggioranza e di minoranza, per cui la seduta è al momento sospesa fino alle 12.30 circa.

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