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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * TERZA COMMISSIONE: « BOCCIATA LA DELIBERA DI ADOZIONE DEL PROGETTO DI VARIANTE AL PUP, 4 VOTI CONTRARI E 3 ASTENUTI »

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19.03 - lunedì 8 maggio 2023

La III commissione boccia la delibera di adozione del progetto di variante al Pup. La Terza commissione di Ivano Job ha espresso parere contrario (con 4 voti contrari e 3 astenuti) sulla delibera di Giunta di adozione del progetto di variante al piano urbanistico provinciale (Pup) relativa all’ambito di connessione “Corridoio Est”. Sospesa, su richiesta della prima firmataria Lucia Coppola dopo l’audizione dei gestori della raccolta, la trattazione del ddl 134 di introduzione di un nuovo sistema di raccolta, trattamento e smistamento dei rifiuti. Approvata la relazione conclusiva della petizione popolare 21.

Pomeriggio di lavoro intenso quello di oggi della Terza commissione, presieduta da Ivano Job (Coraggio Italia). All’ordine del giorno le audizioni e l’esame sul ddl 134 a prima firma di Coppola volto a introdurre un nuovo sistema di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; a seguire l’espressione del parere sulla variante al Pup per “l’ambito di connessione Corridoio Est” approvata in prima adozione con una delibera dalla Giunta provinciale e l’esame della proposta di relazione conclusiva della petizione popolare numero 21 (sugli interventi per la sicurezza stradale nella zona artigianale di Arco).

 

DDL 134, PRIMA LE AUDIZIONI, POI LA RICHIESTA DI SOSPENSIONE
Si è iniziato con le audizioni sul ddl 134, sottoscritto da Lucia Coppola (Europa Verde), Paolo Zanella (Futura), Michele Dallapiccola (Casa Autonomia.eu), Alex Marini (5 Stelle), Filippo Degasperi (Onda) e Alessio Manica (Pd). Un disegno di legge volto, come riportato nel primo articolo, a promuovere “la strategia rifiuti zero di gestione dei rifiuti considerati risorse da riutilizzare come materie prime secondarie”. Le audizioni in Terza commissione relative al ddl erano già iniziate lo scorso 17 aprile; sono proseguite oggi con i rappresentanti dei soggetti gestori della raccolta nell’ambito della Cabina di regia dei rifiuti urbani, mentre il presidente Paride Gianmoena (impossibilitato a presenziare) ha fatto pervenire per iscritto le osservazioni del Cal.

I gestori della raccolta di Trento e Alta Valsugana: difficoltà di comunicazione sugli imballaggi leggeri
Gli ingegneri Alessia Andreatta e Roberto Bortolotti sono intervenuti in qualità di rappresentanti dei soggetti gestori della raccolta nell’ambito della Cabina di regia dei rifiuti urbani. Andreatta ha iniziato il suo intervento premettendo che proporre un tale ddl significa partire dall’assunto che la Provincia di Trento abbia facoltà di legiferare in materia, situazione non confermata. Risulta poi chiaro, ha proseguito, che nel ddl ci sono rimandi a un decreto legislativo che oggi è superato, il 152 del 2006. L’ingegnere ha quindi proposto una disamina degli articoli del testo in esame: ha evidenziato che già oggi gran parte dei territori trentini ha già raggiunto livelli di raccolta differenziata che superano la soglia dell’80%, garantendo la raccolta separata di almeno cinque frazioni (residuo, carta, vetro, organico, imballaggi leggeri). Ancora: la qualità del materiale raccolto è eccellente, soprattutto nei luoghi in cui la raccolta porta a porta è effettuata a livello domiciliare. L’unica eccezione riportata riguarda gli imballaggi leggeri, per i quali il livello di impurità è ancora abbastanza importante, sempre con situazioni diverse sui diversi territori. Migliorare, però, ha detto Andreatta, è pressoché impossibile: ha imputato ciò a una difficoltà di comunicazione all’utenza su cosa sia imballaggio leggero. In ogni caso il livello di purezza della raccolta differenziata è comunque accettabile, ha precisato. Sempre l’ingegnere ha rilevato che mancano le proposte e le azioni concrete da attuare per il raggiungimento degli obiettivi del ddl. La disamina è proseguita nel dettaglio degli articoli del ddl; tra le critiche Andreatta ha descritto come non chiaro se per i rifiuti organici si intenda proporre esclusivamente la modalità del compostaggio, a suo dire incompatibile con alcuni tipi di rifiuti e contesti urbani (ad esempio piazza Battisti a Trento). L’obiettivo di raggiungere il 90% della raccolta differenziata indicato dal testo: è difficile però trovare ulteriori frazioni differenziabili nel residuo, ha detto l’esperta. E comporterebbe comunque per i cittadini ulteriori oneri e costi aggiuntivi.

La parola è passata all’ingegner Bortolotti che ha detto che non è chiaro che introdurre sistemi di eco-compattazione possa contribuire a migliorare la qualità degli imballaggi in plastica e in alluminio. La parte variabile della tariffa, ha proseguito, copre per legge i costi di raccolta, trasporto e smaltimento del rifiuto differenziato e non: ridurla significherebbe dover ridurre i costi. La tariffa puntuale realizza poi il principio di “chi inquina paga”, ridurre la parte variabile significa spuntarsi le ali. L’ingegnere ha descritto come ridondante parlare dell’Osservatorio, vista l’esistenza attuale di Cabina di regia, Adep e Appa. Bortolotti ha concluso la disamina ricordando come sia inopportuno applicare identici sistemi di raccolta a territori con diversa conformazione. Ha poi parlato di un sistema trentino che funziona; la vera scommessa culturale sarebbe però secondo lui riuscire a ridurre la produzione dei rifiuti, a partire da agricoltura, industria, commercio. Per farlo, ha sottolineato, servono impegno, ricerca e cultura.

 

Il dibattito. Coppola: differenziata, scarsa informazione negli ultimi anni
Il presidente Job ha detto di aver apprezzato la citazione del principio di “chi inquina paga”.
La vicepresidente e prima firmataria Coppola si è detta meravigliata dall’affermazione relativa alla facoltà della Provincia di legiferare sui rifiuti. Non ci sono dogmi, ha proseguito, ma lo sforzo del ddl era quello di tentare di porre il tema di un’unificazione per creare uniformità sulle modalità di raccolta. Ha quindi sottolineato la differenza tra i concetti di “materia prima seconda” e “sottoprodotto”, il primo utilizzato nel ddl e indicativo di una seconda possibilità per un materiale. La civiltà dell’usa e getta ci caratterizza ed ha soprattutto ingenti costi ambientali, ha aggiunto la consigliera. Ha chiarito quindi che il compostaggio non era l’unica modalità prevista. Non è vero, ha aggiunto, che mancano proposte: l’articolo 4 ne contiene. La consigliera ha inoltre ricordato la ratio alla base del ddl: è vero che già si sta facendo molto, ma l’obiettivo è spingere ancora un po’ di più, evitando di ricorrere a un inceneritore. Bisogna trovare le soluzioni più adeguate, ha aggiunto. Riprendendo le difficoltà di comunicare la definizione di imballaggi leggeri, Coppola ha sottolineato la scarsa informazione avvenuta negli ultimi anni. Bisogna comunque fare rete, tra singoli cittadini, commercianti, agricoltori, imprese, introdurre e promuovere buone pratiche, su alcune delle quali si è tornati indietro, complice la pandemia.

 

Manica: informazione cruciale
Alessio Manica (Pd) ha detto che la proposta di aprire la partita alle associazioni ambientaliste significa aprire i lavori non solo ai tecnici, ma anche altre competenze che altrimenti non vengono tenute in considerazione. Ha quindi fatto riferimento all’esperienza personale da sindaco di Villa Lagarina: nel 2002 i risultati erano pessimi, ha detto, attorno al 27%. Ha ricordato di aver presentato, come primo cittadino, il primo progetto per passare al porta a porta, trovando una forte resistenza. A distanza di anni il sistema si è ora diffuso e i risultati si vedono. Gli ultimi anni, però, ha aggiunto, vedono i dati della differenziata un po’ in flessione: l’informazione non deve mai spegnersi e oggi con la seconda emergenza che si sta vivendo l’informazione sarebbe cruciale. Vera, infine secondo Manica, l’esplosione della produzione dei rifiuti: il consigliere del Pd si è detto d’accordo con l’affermazione di Bortolotti sulla necessità di ridurre i rifiuti all’origine. E la qualità del sistema di raccolta di Pergine come è? ha chiesto Manica a Bortolotti.

 

Bortolotti: chiusura del ciclo dei rifiuti, impianto in sinergia con Bolzano
Bortolotti ha risposto parlando di una qualità non molto diversa da quella di Trento. Il problema, ovunque, è rappresentato dagli imballaggi leggeri. Amnu, prima in Italia, ha introdotto il pagamento per questi ultimi secondo il principio del “chi inquina paga”. Non è mancato un accenno di Bortolotti all’impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti: la modifica della cultura necessita di una ventina d’anni di lavoro, ha affermato l’ingegnere, il Trentino ha rinunciato a un impianto 15 anni fa, che allora era sovradimensionato, ma ora 100.000 tonnellate all’anno non le toglie nessuno. È etico pensare che ogni territorio gestisca i suoi rifiuti, ha aggiunto: se si riuscisse a fare un modello simile a Bolzano, in modo da avere due impianti sinergici, si difenderebbe meglio l’autonomia dei due territori.

 

Andreatta: comunicazione, la norma non aiuta
Andreatta è tornata sul nodo dell’informazione per quanto riguarda gli imballaggi leggeri: gli enti gestori fanno fatica a far comprendere i concetti, ha detto. Ha portato alcuni esempi di una normativa che complica la vita: una gruccia è imballaggio leggero se venduta con il capo di abbigliamento, ma se comprata a parte non lo è. Lo stesso vale per il pizzo per le torte: se comprato con la torta può essere messo nella plastica, ma se è comprato e usato per una torta prodotta in casa non può esserlo. A migliorare la differenziata dal 30% al 60% si fa veloce, ha aggiunto, ma migliorare un solo punto ora su Trento comporta oneri e costi molto più alti.

Trattazione sospesa
Su richiesta della stessa proponente Lucia Coppola, la trattazione del ddl 134 è stata sospesa.

PETIZIONE 21: OK UNANIME
La proposta di relazione conclusiva della petizione popolare numero 21 è stata messa in votazione alla presenza dell’ingegner Monaco. Il parere della Terza commissione è stato favorevole all’unanimità dei presenti (Job, Coppola, Paoli, Ossanna, Manica, Rossato, Cavada).

VARIANTE AL PUP: PRIMA IL VOTO SUL RINVIO, POI LA BOCCIATURA
I lavori sono proseguiti con il terzo punto all’ordine del giorno, ovvero l’espressione di un parere sulla deliberazione di Giunta di adozione del progetto di variante al Pup relativa all’ambito di connessione “Corridoio Est”.

 

No ad un rinvio in attesa dell’espressione del Cal
La trattazione è ripresa dopo il rinvio dello scorso febbraio, legato alla mancanza di un’espressione in merito del Consiglio delle autonomie locali (Cal) di un parere del Ministero delle infrastrutture. Oggi il presidente Job ha chiesto ai consiglieri se ritenessero di mettere o meno al voto il parere. Manica ha ringraziato Job per aver rimesso all’ordine del giorno l’espressione del parere sulla delibera di Giunta. Un’espressione è doverosa, ha detto il consigliere del Pd e ha aggiunto di non voler attendere pareri che qualcuno ritiene di non dare o di trascinare in là, vista la delicatezza dell’argomento. Le carte in tavola sono chiare, ha aggiunto, la Commissione può assumersi la responsabilità di esprimersi. Ha poi anticipato un voto contrario sulla delibera di Giunta.
Anche per Coppola i tempi erano ormai maturi, dopo il quarto rinvio, per il voto.

Presente ai lavori della Terza commissione, il vicepresidente della Provincia Mario Tonina ha informato i consiglieri che l’espressione del parere del Cal è prevista per la prossima settimana e ha suggerito di tenere in considerazione quest’informazione. A una battuta di Coppola (si va alla prossima legislatura?) ha risposto dicendo che l’iter non sarà completato perché non ci saranno più i tempi.
È seguito un innalzamento dei toni. Job ha ribadito la propria decisione di chiedere alla Commissione di esprimersi su un eventuale rinvio: si è cercato, ha detto, di tenere i tempi più lunghi possibili per dare la possibilità di esprimersi all’istituzione romana. Ma è significativo che il Cal non abbia riposto su una cosa così importante.
Tonina ha precisato che il Cal non si è espresso finora perché ha lasciato maggior tempo ai Comuni per rispondere. Ha chiesto di mettere a verbale che la prossima settimana il Cal si esprimerà.
Job ha quindi affermato di non aver paura di prendere le sue responsabilità ed esternare le proprie posizioni.

Dopo una breve sospensione, la decisione è stata messa ai voti. Favorevoli al rinvio della votazione sul parere erano tre consiglieri (Paoli, Cavada, Ossanna), Rossato si è astenuta, contrari i tre voti di Job, Coppola e Manica. Visto il peso del voto del presidente, si è passati all’espressione del parere, a partire dalle dichiarazioni di voto.

 

Manica: la Commissione deve svolgere il suo lavoro
Manica ha parlato della Commissione come di un organo tenuto a svolgere il suo ruolo. Il Pup, ha detto, è uno strumento nodale, delicato e vitale per governare le pianificazioni subordinate. Chi ha l’onere di governo deve trattarlo con delicatezza, ha aggiunto, perché troppo spesso si vive l’urbanistica come un accrocchio di normative. Non si parla di un piccolo allargamento verso Est, ha aggiunto, che permetterà di valutare con il collegamento con il Veneto, è una scelta che trasmette una visione di sviluppo di questa terra che per la maggioranza si concretizza anche con il completamento della A31. Un’opera che ha detto appartenente a un’altra epoca. Se la Valdastico non ha mai avuto accelerazioni è perché non la si è ritenuta necessaria, ha aggiunto. Un’opera che ha descritto come disincentivante rispetto agli investimenti per il traffico su rotaia in corso. Ha infine sottolineato il rischio che il territorio modifichi il Pup quando non si ha ancora la certificazione che sull’uscita ci siano assenso dello Stato e della Regione Veneto.

 

Coppola: al Trentino servono piccole opere e rispetto del territorio
Lucia Coppola ha ricordato il proprio parere negativo alla variante. Dal punto di vista dei costi e dell’inquinamento. Di inquinamento, ha affermato, in questo Paese si muore: creare ulteriori distruzioni di paesaggio ed emissioni a fronte di riduzioni di tempi di percorrenza di 30 minuti non vale la pena. Si rischia inoltre di disincentivare il trasporto su rotaia. Il Trentino ha bisogno di piccole opere, di prendere seriamente in considerazione geosfera, atmosfera e idrosfera, il territorio ha bisogno di essere riparato, non si devono creare ulteriori cesure.

 

Ossanna: esautorato organo fautore di autonomia
Lorenzo Ossanna (Patt) ha sottolineato la decisione della Commissione, per la prima volta, di non aspettare l’espressione del Cal: si va a esautorare un organo fautore di autonomia, di autogoverno del territorio, ha dichiarato. Non interessava non tanto il parere nazionale, ha precisato, quanto quello del Consorzio dei Comuni. Con questo voto, ha aggiunto, si mantiene la soluzione della Valdastico sulla Valsugana, sotto la Vigolana e sul comune di Trento; non la si cancella, la si mette sul comune di Trento. Ha quindi anticipato il suo voto sulla delibera di Giunta (contrario) riferendosi alla storica posizione del suo partito.

 

Job: parere non vincolante
Job ha precisato che il parere della Commissione non è vincolante. La Giunta può in ogni caso portare avanti qualsiasi idea.

 

Rossato: non si può votare, manca un progetto sul tavolo
La consigliera Rossato ha anticipato un voto di astensione. Ha ricordato che Fratelli d’Italia si è sempre espressa contro l’uscita della Valdastico a Rovereto Sud per un discorso legato al traffico. Non essendoci un vero progetto sul tavolo oggi, ha detto di non poter votare la variante.

 

Il voto: la Terza commissione boccia la delibera
I lavori sono terminati con la votazione della delibera di Giunta: nessun consigliere è risultato favorevole. Quattro i contrari (Job, Ossanna, Coppola, Manica) e tre gli astenuti (Cavada, Paoli, Rossato).

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