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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA POMERIGGIO: « CONTINUA LA DISCUSSIONE SUL DISCORSO PROGRAMMATICO DEL PRESIDENTE FUGATTI, GLI INTERVENTI »

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17.21 - venerdì 22 dicembre 2023

Ecco i primi interventi oratori del pomeriggio, mentre continua la discussione in aula sul discorso programmatico del presidente Fugatti.

 

Paolo Zanella (Pd)
La consiliatura – ha esordito – è iniziata malamente, con l’idea prima di far dimettere una consigliera per farla assessora esterna, poi di negare alle minoranze il controllo sull’Ufficio di Presidenza consiliare. Il sacrificio di Cia, la nomina dell’assessore Marchiori, la polverizzazione delle competenze assessorili, l’autonomismo sovranista come inquietante nuovo che avanza.

Zanella ha bollato come “pochezza” il programma del presidente Fugatti. Si ignorano – ha giudicato – i temi di cui si discute e decide in Europa, si omette il problema delle guerre e dell’accoglienza ai migranti, non c’è nulla su Trento capitale del volontariato 2024, nulla sulla cooperazione sociale, c’è poi un buco mostruoso sul documento in elaborazione per affrontare il cambiamento climatico. Casa e salari sono diventati tema centrale: sono anni che sottoponiamo questi temi, ora spuntano all’improvviso dopo totale disattenzione.

Lungo l’elenco delle doglianze del consigliere di opposizione. L’inverno demografico s’inasprisce e non viene affrontato. La popolazione invecchia e Fugatti non spende una parola per il tema della non autosufficienza delle persone. Le disuguaglianze, la povertà che aumenta, i servizi che diventano privilegi: nulla dice il governo provinciale. Ancora: la discriminatoria regola dei 10 anni di residenza imposta per l’accesso a servizi pubblici importanti. Un auspicio: che si risolva in fretta tutta la questione del rinnovo contrattuale dei dipendenti Pat. Severo anche il giudizio sulla sanità trentina, che deve in-vestire di più in prevenzione e deve diventare luogo di seria sperimentazione nazionale, ad esempio nello sgravare i medici di competenze attribuibili al personale infermieristico (da potenziare). Forte anche il riferimento al proble-ma casa e degli sfratti esecutivi.

 

Chiara Maule (Campobase)
La consigliera ha ricordato che in febbraio il presidente Mattarella verrà a Trento per celebrare la capitale europea del volontariato, un evento che la re-lazione di Fugatti ha ignorato. E che sottende la necessità di un’attenzione a un generoso mondo oggi in affanno, decisivo per ben gestire le problematiche sociali più impellenti. Le famiglie in difficoltà, i senza dimora, gli invisibili attendono maggiore attenzione dalla nostra Provincia. C’è poi una crisi di ca-pacità innovativa della nostra autonomia speciale, né basterà l’ennesimo centro studi per risolvere questa carenza. Insufficiente è l’interrelazione strategica con Bolzano, profonda è la crisi dell’ente Regione (affidato alla staffetta dei presidenti), discutibile il modo in cui sono state condotte le trattative finanziarie con Roma, mentre occorrerebbe essere propositivi con Roma e varare una nuova responsabilità fiscale delle due Province Autonome. Infine la con-divisione del messaggio del vescovo Tisi sull’equità sociale e sul tema di una immigrazione ordinata e non demonizzata.

 

Luca Guglielmi (Fassa)
Devo evidenziare – ha obiettato l’esponente di centrodestra – che il diluvio di critiche delle opposizioni non tiene conto del giudizio appena dato dai trentini all’operato della Giunta uscente. Ho apprezzato la pacatezza di Valduga, ma voglio qui dire che se il centrodestra ha vinto le elezioni è per la sua pro-positività, opposta all’atteggiamento sempre critico e per nulla concreto e programmatico dello schieramento avverso. Prendiamo il difficile rapporto tra città e valli, si criticano costantemente i progetti di sviluppo dei collegamenti viabilistici, ma non si capisce la necessità di chi vive in periferia. Tocco il te-ma della sanità: voi non potete continuare a dire che non serve un modello di servizi diffusi nelle valli, perché invece è stata una grande intuizione dell’assessora Segnana, chiesta dalla gente delle valli. Valli dove voi non an-date e la cui popolazione nemmeno conosce i vostri volti. Opere pubbliche: i presidenti Dellai e Rossi lasciarono cumuli di aspettative insoddisfatte e di promesse vane, ora con Fugatti e nonostante Vaia e Covid, tanti lavori sono finanziati e in buona parte già appaltati.

Trento capitale del volontariato: inaccettabile attaccare Fugatti su questo fronte, è da cinque anni che il presidente è sempre lì al fianco di chi lavora gratuitamente per la comunità. E questo è anche il presidente della Provincia che per la prima volta ha studiato per poter parlare in tedesco, altro che scollegamento con Bolzano e il Sudtirolo. Da consigliere ladino dico poi che le minoranze linguistiche sono state valorizzate dalla Giunta uscente come mai prima. Altro accenno del consigliere di Canazei: attenzione, riproporremo con il collega Cia il disegno di legge contro la diffusione della cultura gender a scuola, perché sui valori non transigiamo ed è un’altra caratteristica che ci di-versifica dal centrosinistra.

 

Mariachiara Franzoia (Pd)
La vicepresidente del Consiglio provinciale ha premesso che la politica è arte nobilissima, che richiede da tutti gli schieramenti intelligenza e correttezza, onestà intellettuale. Franzoia la promette al centrodestra che governa il Trentino, spiegando che lo si deve anche a chi il 22 ottobre non si è recato alle ur-ne, una quota molto ampia dell’elettorato per responsabilità di tutta intera la classe politica. L’esponente dem ha parlato dell’autonomia speciale trentina chiedendo che si lavori perché funzioni da laboratorio concreto ed esemplare di una società con poteri e responsabilità. Negli ultimi anni – si è chiesta – si sono fatte riforme destinate a durare e che siano davvero degne dei giganti del nostro passato autonomistico? Occorre essere all’altezza delle sfide più grandi del nostro territorio, tra le quali Franzoia ha citato l’impatto inevitabile che avrà il passaggio in Trentino della nuova linea ferroviaria Monaco-Verona. Molti i temi specifici trattati dalla consigliera.

Del tutto insoddisfacente – ha detto – è la conoscenza del tedesco in Trentino, purtroppo il progetto di trilinguismo lanciato dall’amministrazione Rossi non è stato poi coltivato da Fugatti. Torniamo ad essere ambiziosi al punto giusto – ha detto anche riguardo alla materia dell’istruzione – non ci basta che gli studenti trentini risultino su livelli di competenza pari a quelli del vicino Veneto ad autonomia ordinaria. Questioni su cui il governo provinciale deve preoccuparsi di incidere – ha poi argomentato – sono l’edilizia pubblica, che ha bisogno di un piano pluriennale; la conciliazione famiglia-lavoro, che impatta sul tema della natalità; lo sviluppo di servizi educativi 0-6 anni, “su cui ci confronteremo costruttivamente con la maggioranza”; la necessità di adeguati percorsi di protezione contro la violenza sulle donne; la salute mentale, tema raramente cita-to ma che costituisce una vera e crescente emergenza sociale. Da ultimo Franzoia ha elogiato il progetto ConosciaAmo AutonoMia che il Consiglio provinciale sta attuando per portare nelle scuole di ogni ordine e grado una mag-giore conoscenza del nostro sistema democratico e autonomistico.

 

Carlo Daldoss (Fratelli d’Italia)
Ha voluto chiarire che il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia sarà convinta-mente al fianco del presidente Fugatti, “anche con un ruolo di stimolo per il governo provinciale”. L’ex assessore provinciale ha dedicato molta attenzione alla partita delle ventilate modifiche statutarie, dicendo che il principio dell’intesa è strategico e che si è sbagliato nel 2001 a depotenziare la Regione rispetto alle due Province. Altro zoom sulle risorse finanziarie dell’autonomia trentina: sono un aspetto centrale e decisivo, però dobbiamo anche essere consapevoli che invece sul piano dell’idealità siamo deficitari, per cui dobbiamo impegnarci molto per rafforzarla nelle nuove generazioni. Se nei trentini viene meno il senso di appartenenza alla nostra identità, allora abbiamo già perso l’autonomia prima che ce la tolgano. Il tema casa: ritengo sia nobile e da sostenere – ha detto Daldoss – l’idea di tornare a un’Itea ente pubblico e non spa, un passaggio che va perseguito anche sul piano legislativo. A Itea si dovrebbe vietare la costruzione di case nuove, l’istituto dispone di un enorme patrimonio immobiliare e questo deve valorizzare, soprattutto nelle valli e nei paesi.

Il deficit di natalità: è il problema numero 1 in prospettiva, occorrono misure veramente dirompenti per aggredire questa criticità tipica delle società evolute, fare figli è diventato un fatto sociale. Connesso a questo argomento è an-che quello del flusso immigratorio: nel turismo e in mote nostre aziende senza immigrati si fa poco, cerchiamo allora di capire le necessità delle nostre imprese e promuoviamo canali d’ingresso mirati e intelligenti. Agricoltura: il cambiamento climatico è una realtà, l’acqua sarà la risorsa più pregiata nei prossimi decenni, il Trentino deve dotarsi di un programma decennale per la creazione di bacini di stoccaggio, ai fini agricoli ma prossima-mente credo anche per l’uso domestico. Pensiamoci per tempo.

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