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CONSIGLIO D’EUROPA – COMMISSARIO DIRITTI UMANI * TURCHIA: “LE AUTORITÀ DEVONO GARANTIRE LIBERTÀ DI RIUNIONE ED ESPRESSIONE, NELLE PROTESTE IN CORSO»

Scritto da
05.23 - martedì 25 marzo 2025

Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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*** TRADUZIONE TESTO IN INGLESE CON GOOGLE TRANSLATE **

 

Le autorità turche dovrebbero sostenere il diritto alla libertà di riunione e di espressione nel contesto delle proteste in corso. “Seguo con preoccupazione le segnalazioni di un uso sproporzionato della forza da parte della polizia e delle diffuse restrizioni del diritto di ricevere e comunicare informazioni in Turchia nel contesto delle proteste degli ultimi giorni. Queste sono seguite all’arresto e alla detenzione del sindaco di Istanbul Ekrem İmamoğlu, recentemente condannati dal Congresso delle autorità locali e regionali del Consiglio d’Europa e dall’Ufficio dell’Assemblea parlamentare. Chiedo alle autorità turche di rispettare i propri obblighi in materia di diritti umani per quanto riguarda il rispetto della libertà di riunione pacifica, della libertà di espressione e della libertà dei media”, ha affermato il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Michael O’Flaherty.

Centinaia di migliaia di persone hanno partecipato alle proteste nelle principali città del Paese sfidando i divieti imposti dalle autorità citando preoccupazioni per la sicurezza nazionale e l’ordine pubblico. Sono state segnalate aggressioni violente da parte della polizia antisommossa contro manifestanti pacifici durante le dimostrazioni in diverse città, in particolare a Istanbul, Ankara e Smirne, con l’uso di spray al peperoncino e granate a percussione, nonché di idranti.

Numerosi manifestanti hanno riportato ferite dovute alla violenza e ai maltrattamenti della polizia. Secondo il Ministero dell’Interno, oltre 1.100 persone sono state arrestate e oltre 100 agenti di polizia sono rimasti feriti durante le dimostrazioni dal 19 al 23 marzo. Sottolineo che qualsiasi atto di violenza da parte di alcuni manifestanti non giustifica un uso eccessivo della forza da parte della polizia. Secondo la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, se utilizzata, la forza deve essere l’ultima risorsa e deve soddisfare rigorosi standard di necessità e proporzionalità.

“Prendo atto con preoccupazione delle segnalazioni di aggressioni contro giornalisti e operatori dei media mentre erano impegnati nei loro doveri giornalistici e degli arresti di giornalisti effettuati oggi in raid in diverse città in relazione al loro reportage sulle proteste. I giornalisti e gli operatori dei media non devono essere ostacolati mentre svolgono i loro doveri professionali”.

Sono inoltre preoccupato per il fatto che l’accesso alle informazioni online sia stato severamente limitato con segnalazioni di restrizioni di larghezza di banda su tutte le principali piattaforme di social media, compresi numerosi account bloccati e/o resi invisibili in Turchia a causa degli ordini emessi dall’organismo di regolamentazione. Inoltre, diverse persone sono state arrestate, poste agli arresti domiciliari o sottoposte a misure di controllo giudiziario in relazione ai loro post sui social media.

Chiedo alle autorità turche di rilasciare immediatamente tutti gli individui detenuti per il legittimo esercizio dei loro diritti umani. Chiedo inoltre alle autorità di adempiere al loro obbligo di garantire che i giornalisti possano riferire sulle assemblee pubbliche liberamente e in sicurezza. Continuerò a osservare attentamente la situazione e a sollevare queste questioni con le autorità turche.

 

 

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Turkish authorities should uphold the right to freedom of assembly and expression in the context of ongoing protests.

Strasbourg, 24 March 2025 – “I am following with concern the reports about disproportionate use of force by the police and widespread restrictions of the right to receive and impart information in Türkiye in the context of the protests of the last days. These have followed the arrest and detention of Istanbul’s mayor Ekrem İmamoğlu, which have recently been condemned by the Council of Europe Congress of Local and Regional Authorities and Bureau of the Parliamentary Assembly. I ask the Turkish authorities to uphold their human rights obligations with regard to respect for freedom of peaceful assembly, freedom of expression and media freedom”, said Council of Europe Commissioner for Human Rights Michael O’Flaherty.

Hundreds of thousands of people have participated in protests in major cities across the country defying bans imposed by the authorities citing national security and public order concerns. There have been reports about riot police violently attacking peaceful protesters during demonstrations in several cities, particularly in Istanbul, Ankara and Izmir, including the use of pepper spray and percussion grenades, as well as water cannons. Numerous protestors reported injuries due to police violence and ill-treatment. According to the Ministry of Interior, over 1,100 people were detained and over 100 police officers were injured during demonstrations from 19-23 March. I stress that any acts of violence by some protesters do not justify excessive force by police. According to the case-law of the European Court of Human Rights, if used, force must be a last resort and must meet strict standards of necessity and proportionality.

“I note with concern reports about attacks against journalists and media workers while they were engaged in their journalistic duties and the arrests of journalists carried out today in raids across a number of cities in connection with their reporting about the protests. Journalists and media workers must not be obstructed while carrying out their professional duties.”

I am also concerned that access to information online has been severely restricted with reported bandwidth restrictions on all main social media platforms, including numerous accounts having been blocked and/or made invisible in Türkiye due to the orders issued by the regulatory body. Moreover, several people were detained, put into house arrest, or subjected to judicial control measures in relation to their social media posts.

I call on the Turkish authorities to immediately release all those individuals who are detained for the legitimate exercise of their human rights. I also call on the authorities to fulfil their obligation to ensure that journalists can report on public assemblies freely and safely. I will continue to observe the situation closely and to raise these issues with the Turkish authorities.

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