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COMUNE DI ARCO (TN) * CONSIGLIO COMUNALE: SINDACO BETTA: « QUESTA MATTINA HO RITIRATO LE DELEGHE AL VICESINDACO STEFANO BRESCIANI, AL SUO POSTO TOMASO RICCI »

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17.26 - giovedì 30 aprile 2020

Nella tarda mattina di giovedì 30 aprile il sindaco di Arco Alessandro Betta, in videoconferenza dalla sala Giunta al secondo piano del municipio assieme al presidente del Consiglio Flavio Tamburini e all’assessore Stefano Miori, ha comunicato ad assessori e capigruppo consiliari di aver ritirato le deleghe (lavoro e attività economiche: industria, artigianato, commercio, cooperazione; rete dei trasporti e pianificazione, gestione e controllo della mobilità; rapporti con le società controllate e partecipate; recupero e valorizzazione dei grandi volumi) al vicesindaco Stefano Bresciani.

«Ritengo doveroso -ha detto il sindaco- essere qui a comunicare ai consiglieri eletti, in questo momento così delicato e complesso, una decisione difficile e sofferta: questa mattina ho ritirato le deleghe al consigliere Stefano Bresciani. Vicesindaco sarà Tomaso Ricci, mentre ho trattenuto le deleghe per me. Per quanto mi riguarda il Patt in termini di ruolo rimane in Giunta: non è il partito il problema ma la persona».

Quindi il sindaco ha ricordato il tema che ha portato alla rottura: la seduta di Consiglio comunale di lunedì scorso, tenuta per la prima volta in modalità di videoconferenza. «Abbiamo scelto modalità che funzionano -ha detto il sindaco- che stanno utilizzando altri Comuni, a partire dal Comune capoluogo, Trento, e da Rovereto, e di affrontare i punti che erano parte del programma di questa amministrazione, e che questa amministrazione ritiene importanti per il proseguimento e per affrontare sia l’emergenza ma soprattutto il futuro.

Quindi nulla di inderogabile, ma punti importanti che diventano inderogabili, anche i più semplici e i più banali. Abbiamo fatto di tutto per organizzare quello che era il Consiglio comunale; il vicesindaco aveva manifestato delle perplessità sul voto segreto, legittime, le abbiamo affrontate anche con dei dialoghi insieme, io mi sono confrontato con il Consiglio delle autonomia locali, di cui sono vicepresidente, e con diversi colleghi sindaci, e ho sempre puntualmente informato la Giunta, che è l’organo principale con cui si indirizza l’attività amministrativa. In un momento soprattutto di questo tipo, quando le comunicazioni sono molto più complesse. Nel manifestare questo siamo arrivati al Consiglio comunale di lunedì, ma anche ad alcuni momenti particolari di tensione».

«Il venire a conoscere -ha detto il sindaco- proprio dall’interno, dall’assessore di riferimento che è Mattia Gottardi, assessore provinciale agli enti locali, che c’è stato un incontro, che ha confermato lo stesso vicesindaco, nella giornata di sabato, quindi antecedente al consiglio comunale, in videoconferenza o videochiamata, non lo so, sicuramente non casuale tra il vicesindaco, Mattia Gottardi e il candidato sindaco Roberto De Laurentis, risulta essere istituzionalmente un fatto inaccettabile, perché comunque dimostra il venir meno al patto che il vicesindaco si era assunto, dopo tutte le vicende che si conoscono, che ci sono già state in precedenza, di tensioni e quant’altro, di assoluta lealtà e di voler lavorare insieme.

Dovrei essere stato invitato anch’io a quel momento di confronto tra figure istituzionali, che potevano confrontarsi sul merito del punto. Anche la lettera che è stata inviata in quella giornata dal candidato Roberto De Laurentis, che non appartiene al Consiglio comunale, in cui vengono sottolineati una serie di passaggi in cui si dice che non è il caso di convocare commissioni e Consigli comunali per occuparsi di varianti al Piano regolatore generale, deroghe urbanistiche o di altri temi durante la campagna elettorale; proprio il termine campagna elettorale risulta essere quello che mette in scacco un Consiglio comunale regolarmente eletto.

Anche alla luce di una chiacchierata personale che avrei fatto io e di una stretta collaborazione leale per gestire e far ripartire la nostra comunità, una volta finita l’emergenza, chiacchierata che confermo, ho scritto a diversi candidati sindaci, ma la chiacchierata era rivolta al post elezioni o comunque anche nella campagna elettorale di collaborare, non certo di bloccare l’intero Consiglio comunale; sono venute quindi a mancare le possibilità di proseguire, perché queste recenti azioni e distrazioni del vicesindaco minano senza dubbio il lavoro della Giunta comunale».

«Questo atteggiamento non è sostenibile sia nell’interesse e nel rapporto interno alla maggioranza, sia e soprattutto per le necessità attuali della città di Arco. In questo momento in cui la crisi coronavirus sta scuotendo durissimamente la nostra città è necessaria la massima e straordinaria coesione, gestendo prontamente l’emergenza che ci ha travolti.

È doveroso mettere in campo nuovi progetti di rilancio sia sociali sia economici dall’immediata utilità e riscontro. Di conseguenza è altrettanto evidente che con queste necessità, drammatiche e impellenti allo stesso tempo, è impensabile e improduttivo mantenere rapporti e collaborazioni con chi non condivide questo percorso e cerca di detrarre ogni azione amministrativa per fini elettorali e speculativi personali. È inevitabile e necessario per la nostra città chiudere con risoluzione e chiarezza questa inutile parentesi di conflitto rivolgendo tutte le energie di governo verso una nuova fase di programmazione e attuazione, in cui le emergenze vengano risolte e in cui soluzioni e progetti immediati sostengano con decisione il nostro tessuto socio economico. Sono imprescindibili per i nuovi provvedimenti dei risultati a brevissimo termine che sanino l’emergenza e che individuino percorsi di ripresa immediati e dai risultati economici godibili da subito».

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