Mozione approvata all’unanimità. La riorganizzazione oraria sui cinque giorni settimanali delle attività didattiche delle scuole superiori trentine ha imposto e impone una revisione logistica dei trasporti e del servizio mensa.
In particolare, gli Istituti che hanno adottato un orario scolastico sui cinque giorni (eliminando il sabato) si sono trovati nella necessità di prevedere due rientri pomeridiani settimanali con una pausa pranzo di circa un’ora.
Giungono però continue lamentele da parte di genitori, studenti e personale scolastico: l’attuale erogazione del servizio mensa non assicura infatti la copertura totale del fabbisogno e della richiesta, al punto tale che centinaia di ragazzi si trovano costretti a consumare un panino sulle panchine della città.
La Provincia autonoma di Trento ha sempre riservato grande attenzione all’educazione alimentare delle piccole generazioni, a tal punto che nella scuola primaria e nella scuola media il servizio mensa viene erogato internamente agli Istituti con grande cura verso la scelta e la qualità dei cibi e verso il bilanciamento nutrizionale del menù.
Per questo appare ancora più distonico e paradossale che dei ragazzini abituati per otto anni ad alimentarsi in modo corretto ed equilibrato si trovino poi improvvisamente a cibarsi in modo estemporaneo e poco salutare, ogni qualvolta non trovino posto nelle mense cittadine.
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Tutto ciò premesso il Consiglio della Provincia autonoma di Trento impegna la Giunta provinciale a:
- verificare la copertura del fabbisogno del servizio mensa erogato dalle attuali strutture preposte alla preparazione e somministrazione del pranzo dei ragazzi degli Istituti superiori;
- nel caso, promuovere di concerto con i Comuni e le Comunità di Valle (responsabili dell’organizzazione del servizio) un ampliamento e potenziamento delle strutture preposte all’erogazione dei pasti
Cons.a Manuela Bottamedi