No botti: una scelta di civiltà. Lettera aperta ai comuni del Trentino.
Dopo un Natale in cui sono già stati documentati cani dispersi, fuggiti in preda al terrore a causa dei botti, e un ragazzo in coma, colpito da un proiettile vagante, alcune località del Trentino, probabilmente in crisi di idee per attirare turisti, propongono una notte di Capodanno a base di fuochi d’artificio, mentre altre garantiscono “botti liberi”.
Noi ci chiediamo: “ma che ci azzeccano il frastuono, il fumo, l’inquinamento con un territorio che utilizza il proprio ambiente come vessillo di qualità, bellezza, civiltà”? Botti e fuochi d’artificio sono distanti dalla nostra cultura che sente la riservatezza e il rispetto dell’ambiente come valori inderogabili e distintivi.
Non solo, sparare botti e fuochi d’artificio raffigura da una parte la violazione del diritto di tutti a divertirsi in serenità, dall’altra una grave intromissione nella vita dei tanti che, purtroppo, anche in questi giorni vivono momenti di dolore.
Senza dimenticare che l’uso di botti e fuochi d’artificio impedisce a chi condivide la vita con degli animali di poter a sua volta festeggiare: infatti ogni anno molti Trentini sono costretti a rimanere chiusi in casa, con porte e finestre sbarrate, sperando di evitare ai propri animali attacchi di panico e i danni ad essi conseguenti.
E senza dimenticare le migliaia di animali selvatici che ogni anno anche nella nostra provincia muoiono in seguito ai botti, coinvolti in incidenti di vario tipo, oppure a causa del freddo cui rimangono esposti dopo essere fuggiti dai propri rifugi notturni, o per infarto causato dal terrore.
Per questo le associazioni firmatarie chiedono che tutti i Comuni vietino nell’intero territorio di competenza l’utilizzo di botti e fuochi d’artificio, affinché il Capodanno sia davvero una festa, per tutti.
Grazie per l’attenzione.
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I referenti per il Trentino di
Enpa – Antonio Russi
Flama d’Anaunia – Ivana Sandri
Lac Trentino Alto Adige/Südtirol – Caterina Rosa Marino
Pan-Eppaa – Mauro Nones
Comitato per l’orso Trentino AltoAdige/Südtirol – Francesco Mongioì