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APSS TRENTINO* L’ASSOCIAZIONE TRENTINA MALATI REUMATICI DONA UN ECOGRAFO PORTATILE AL REPARTO S. CHIARA DI TRENTO

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13.00 - mercoledì 15 novembre 2017

Ieri l’assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni e il direttore generale dell’Apss Paolo Bordon hanno incontrato la presidente dell’Associazione trentina malati reumatici (Atmar) Lucia Facchinelli e la presidente della Consulta provinciale per la salute Annamaria Marchionne per la consegna ufficiale di un ecografo portatile che sarà utilizzato negli ambulatori territoriali di reumatologia dell’Apss.

In apertura dell’incontro il direttore generale dell’Apss Paolo Bordon ha espresso gratitudine all’associazione Atmar e ai sui volontari «per il sostegno che l’associazione ha sempre dato al servizio sanitario pubblico in un’ottica di collaborazione e miglioramento dei servizi offerti alla cittadinanza.

Come azienda sanitaria – ha proseguito Bordon – siamo profondamente convinti che la collaborazione con il mondo del volontariato e con la Consulta della salute, il loro organismo di rappresentanza, sia fondamentale per dare voce a chi ogni giorno vive i nostri servizi e permetta contributi proficui dal punto di vista dell’umanizzazione e del miglioramento dei servizi.

È dalla relazione con i cittadini, in qualsiasi forma essa si presenti, dal reclamo al costante rapporto con le associazioni di volontariato rappresentative dei malati, che è possibile avere quei ritorni che riteniamo importanti per capire se quello che ogni giorno facciamo sia nella giusta direzione. Il mio grazie – ha concluso Bordon – va ai volontari e a tutti coloro che con le loro numerose donazioni sostengono le attività dell’Apss».

«Voglio ringraziare l’Associazione trentina malati reumatici – ha detto l’assessore Luca Zeni – per la generosità e la costante attenzione nei confronti delle esigenze dei pazienti reumatici. Come istituzioni riconosciamo il valore del volontariato socio sanitario nel sostenere e contribuire al miglioramento dei servizi portando l’esperienza di coloro che si relazionano ogni giorno con la sanità e per questo siamo convinti che questa alleanza vada sempre più valorizzata e rafforzata nell’interesse dei cittadini.

La giornata di ieri unisce simbolicamente il lavoro dei professionisti a quello dei volontari ed è l’occasione per portare il mio ringraziamento e quello della Giunta provinciale a quanti quotidianamente operano all’interno delle strutture sanitarie con passione e dedizione».

Questa donazione non rappresenta quindi un traguardo quanto piuttosto l’avvio di un nuovo modo di interagire e approcciare i bisogni espressi dai pazienti, ai quali i nostri medici cercano con competenza e umanità di far fronte.

Dal 2010, anno in cui è stata avviata la rete reumatologica sul territorio, la strada percorsa è stata fruttuosa basti pensare all’ammirazione con cui siamo guardati dalla reumatologia italiana, per la quale la reumatologia trentina rappresenta la strada maestra, un esempio virtuoso a cui guardare e a cui ispirarsi. È il caso del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) sulla fibromialgia approvato in Trentino nel 2010 e revisionato nel 2016, frutto di un costante lavoro di confronto tra Atmar e Apss».

La parola è poi passata al direttore dell’Unità operativa di reumatologia Giuseppe Paolazzi, che dopo aver ringraziato Atmar, ha descritto le funzionalità dell’apparecchio. «La donazione dell’ecografo portatile adatto anche all’uso ambulatoriale – ha sottolineato Paolazzi – aumenterà la qualità del servizio di reumatologia. Si dice che l’ecografo è il fonendoscopio del reumatologo perché l’ecografia articolare è importante nella definizione di attività, remissione e anche danno delle artriti.

Lo strumento, del valore di circa 19 mila euro, è dotato di due sonde, una ad alta frequenza, che permetterà di esplorare con ottima definizione i distretti più superficiali quali le piccole articolazioni delle mani e una a bassa frequenza, utile per i distretti  più profondi. L’apparecchiatura potrà essere utilizzata negli ambulatori territoriali arricchendo la rete reumatologica territoriale qualificando la risposta clinica ai pazienti reumatologici».

 

 

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