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AMBROSI – CIA – ROSSATO (FDI) * ITAS: « AMMONIZIONE CORTE CONTI, “EXCUSATIO NON PETITA ACCUSATIO MANIFESTA” DATO CHE SI TENTA DI GIUSTIFICARE L’INVESTIMENTO PAT DI 2,85 MLN »

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16.49 - giovedì 30 giugno 2022

«Excusatio non petita, accusatio manifesta». Ovvero, se non hai niente di cui scusarti, non ti devi giustificare. Pare infatti perlomeno insolito il gioco di ruoli fra Provincia e Itas dopo l’ammonizione della Corte dei Conti sulla vicenda legata all’ingresso di Piazza Dante nella Mutua in qualità di socio sovventore. Se è ragionevole, da parte di Itas, puntualizzare che la società è in salute e dunque non necessità di “soccorso finanziario” da parte della Provincia, è piuttosto inusuale che la Mutua vada oltre, tentando di giustificare le ragioni che avrebbero portato la PaT a investire 2,85 milioni di euro per entrare in società.

Le “logiche di sistema perfettamente coerenti con il ruolo di aggregatore sociale” della Mutua sul territorio trentino appaiono motivazioni piuttosto deboli e vaghe che non chiarificano né giustificano in alcun modo quella decisione della Provincia, non essendo configurabile, come evidenziato dalla Corte Costituzionale, un legame di stretta necessarietà fra le attività esercitate da ITAS e i fini istituzionali della PaT.

A un anno di distanza da quella vicenda non sono dunque ancora chiare le motivazioni della Provincia per un’operazione di cui noi di Fratelli d’Italia, in Consiglio provinciale, avevamo da subito messo in evidenza tutte le criticità dal punto di vista normativo e politico.

Mettere 2,85 milioni dei contribuenti trentini in Itas, per giunta in un disegno di legge che avrebbe dovuto riguardante misure a contrasto della pandemia, era un’operazione che richiedeva quantomeno un’adeguata riflessione. Riflessione che avrebbe potuto evitare le conseguenze a cui stiamo assistendo.

 

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Cons. Alessia Ambrosi

Cons. Claudio Cia

Cons. Katia Rossato

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