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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * RIFORMA “PROGETTONE“: I SINDACATI A SPINELLI E CONSIGLIERI, « VI È IL TIMORE DI UNO STRAVOLGIMENTO DEL WELFARE DELL’AUTONOMIA TRENTINA »

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16.06 - mercoledì 8 giugno 2022

L’hanno detto poco fa all’assessore Spinelli e ai consiglieri. RIFORMA PROGETTONE: I SINDACATI TEMONO UNO STRAVOLGIMENTO.

La riforma del Progettone già surriscalda il Consiglio provinciale. In attesa che il testo dell’assessore Achille Spinelli approdi prossimamente al dibattito e al voto dell’aula, i sindacati confederali poco fa hanno chiesto e ottenuto dal presidente Walter Kaswalder di poter incontrare i consiglieri per esporre tutte le proprie preoccupazioni e il timore di uno stravolgimento dello strategico strumento di welfare dell’autonomia trentina.

I segretari di Cgil, Cisl e Uil hanno concordemente posto almeno quattro questioni ritenute di grande rilevanza nella prospettiva che lo storico istituto dei lavori socialmente utili venga davvero modificato.

Uno: si chiede venga mantenuta la centralità dell’aspetto sociale che contraddistingue da sempre il Progettone, ossia lo scopo di sostegno occupazionale a chi si trova per età e condizioni di salute ai margini del mercato del lavoro.

Due: si chiede che diventi norma scritta l’attuale prassi per cui i criteri per l’accesso al Progettone vengono modificati solo sulla base di un’intesa con le parti sociali.

Tre: si chiede sia esplicitata la clausola sociale per cui, in caso di spostamento da una cooperativa ad altra, il lavoratore del Progettone mantiene le stesse condizioni di lavoro. Questa garanzia viene ritenuta essenziale se si vuol superare l’attuale affidamento dei lavori socialmente utili ad un unico soggetto consortile, che oggi garantisce uniformità di trattamento per tutti.

Quattro: si chiede alla Giunta di dire se ci sono in vista ridimensionamenti dello stanziamento complessivo garantito a questo settore.
Mentre un folto picchetto di lavoratori si assiepava sotto palazzo della Regione, al primo piano l’assessore Spinelli ha ascoltato queste istanze e ha concesso che la settimana prossima ci sarà un incontro con i sindacati e quindi l’occasione di confrontarsi nel merito della riforma.

Alessandro Olivi ha lamentato che il testo del ddl 140 rinvia l’entrata in vigore della riforma al 2024, nel mentre la Commissione consiliare ha dovuto esaminarlo ed esprimersi in tempi ristrettissimi. Ugo Rossi ha sollecitato la clausola sociale, affermando che può essere inclusa direttamente nel bando con cui la Pat affida in via diretta i lavori socialmente utili.

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