Poco fa a palazzo Trentini il presidente Claudio Soini ha dato il benvenuto all’incontro “Non è un Paese per donne”, con cui la Commissione pari opportunità fra donna e uomo ha proposto un viaggio nel mercato del lavoro femminile, visto da una prospettiva di genere tra opportunità e incertezze. L’iniziativa è appunto della C.p.o. ed è stata la sua presidente Marilena Guerra a spiegarla, come contributo a una lotta quotidiana alle discriminazioni fondate sul genere, anche in questo campo pur fondato su un impianto normativo avanzato e sulla carta in grado di garantire sostanziale parità giuridica nell’accesso al lavoro. “Dobbiamo abbattere il soffitto di cristallo – ha detto Guerra – affrontando realtà come l’inferiorità delle donne sul piano retributivo, degli incarichi apicali, pensionistico, di stabilità del lavoro. La presidente Cpo ha anche evidenziato aspetti positivi come la crescita delle donne laureate e di quelle imprenditrici.
Il presidente del Consiglio provinciale dal canto suo ha ricordato le recenti leggi provinciali – promosse dalle consigliere Franzoia e Masè – in tema di violenza alle donne, ha evidenziato la crescita di presenze femminili in Consiglio in questa legislatura provinciale, ha poi ragionato che siamo di fronte a un importante e giusto processo culturale in evoluzione, con i giovani uomini già sicuramente più propensi a un’uguaglianza sostanziale con le compagne rispetto a una volta. La politica su questo tema non è assente – ha concluso – e dobbiamo lavorare tutti assieme per fare altri passi avanti.
L’incontro – cui hanno preso parte anche i consiglieri provinciali Lucia Maestri, Chiara Maule, Francesco Valduga e Michele Malfer – sta proseguendo con punti di vista diversi e qualificati: Stefania Terlizzi (dirigente dell’Agenzia del Lavoro Pat), Gabriella Berloffa (Università di Trento, direttrice del Dipartimento di economia), il consigliere di parità nel lavoro Matteo Borzaga, le componenti della Cpo Luisa Gnecchi (membro del cda di Inps), Manuela Faggioni (Cgil), la vicepresidente Mara Rinner, la stessa presidente e giornalista Guerra.
Si è auspicato un percorso per arrivare a congedi maternità e parentali totalmente paritari tra mamme e papà; si è guardato alle statistiche ancora gravi delle dimissioni dal lavoro per maternità (508 in Trentino nel 2023), evidenziando che il 20% delle dimissionarie non torna più al posto di lavoro; si è ragionato sulle statistiche europee in tema di accesso al lavoro, che vedono l’Italia posizionata peggio – nel gender employment gap – solamente rispetto a Bosnia e Turchia, con una situazione però decisamente più europea della nostra provincia. Si è anche mostrato come la differenza di 10,5 punti percentuali tra tassi di attività 2023 degli uomini e delle donne in Trentino (78,2% e 67,7% rispettivamente) diventa di ben 33 punti se si parla di occupazione a tempo parziale (5,3% di uomini, 38,6% di donne, evidentemente molto più assorbite dal lavoro casalingo e materno).