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FENALT * COVID: MOSER: « GLI OPERATORI SANITARI GUARITI RESTANO SOSPESI, C’È PREOCCUPAZIONE PER LE CONSEGUENZE NEI POSTI DI LAVORO »

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16.52 - martedì 22 febbraio 2022

Gli operatori sanitari guariti restano sospesi. Preoccupazione per le conseguenze sui posti di lavoro.

Fenalt esprime rammarico e delusione per i pareri espressi dal Ministero della Sanità e dall’Avvocatura di Stato e sollecita l’Assessorato provinciale alla sanità a valutarne attentamente gli effetti.

La bufera pandemica si sta attenuando. Ma se negli ospedali la tensione cala, perché diminuiscono ricoveri e terapie intensive, cresce invece l’insoddisfazione per le conseguenze giuridiche provocate dal rigore delle misure di contenimento. Da problema medico-sanitario il Covid è ormai destinato a trasformarsi in una questione burocratica-amministrativa.

Ieri il Ministero della Salute e l’Avvocatura di Stato hanno bocciato la via trentina per il ritorno alla normalità: le figure professionali per le quali vige l’obbligo vaccinale non possono essere riammesse al lavoro se guarite dal Covid. Devono rimanere sospese, perché inadempienti alla norma. “La decisione che stabilisce l’inabilità al lavoro degli operatori guariti, ma soggetti ad obbligo vaccinale, appare francamente una forma di accanimento ideologico, del tutto indifferente al mutato scenario pandemico e ai diritti dei lavoratori” commenta Roberto Moser, vice segretario generale Fenalt e responsabile area Apsp.

Fenalt esprime preoccupazione non solo per l’effetto discriminatorio che tale decisione comporta, ma anche per le ripercussioni organizzative che essa avrà sui luoghi di lavoro, in particolare in sanità, aggravando la già cronica carenza di personale.

“Ovviamente – prosegue Roberto Moser – queste decisioni finiscono per ripercuotersi sui livelli di assistenza col rischio di una nuova emergenza sanitaria, scatenata questa volta non da Covid, ma da eccesso di burocrazia, un male molto più sottile da combattere e per il quale non esistono ancora vaccini”. Fenalt auspica una riflessione seria da parte dell’Assessorato provinciale alla sanità, che tenga conto sia della necessità di tutelare la qualità dell’assistenza agli ospiti della sanità e delle case di riposo sia del diritto dei lavoratori attualmente in servizio di poter tornare ad un normale svolgimento dell’attività lavorativa.

“Non credo sia troppo chiedere – conclude Moser – di poter programmare le ferie, i turni e i riposi senza dover fronteggiare nuove emergenze dopo due anni passati in trincea. Non possiamo non considerare gli effetti di tali decisioni sugli operatori, sul clima nei luoghi di lavoro e sull’assistenza. Sarebbe un’inaccettabile miopia”.

 

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Roberto Moser
Vice Segretario generale Fenalt

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