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RCC * COVID: ORLANDO (SINDACO PALERMO). « 120 MILA MORTI SONO GIÀ UNA STRAGE, I MEDIA DOVREBBERO MARTELLARE OGNI GIORNO PER FARE CAPIRE ALLA MINORANZA CHE LE REGOLE VANNO RISPETTATE »

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08.50 - mercoledì 28 aprile 2021

Covid, Orlando (sindaco Palermo): “120mila morti sono già una strage, i media dovrebbero martellare ogni giorno per far capire alla minoranza incosciente che le regole vanno rispettate. La zona rossa è in realtà rosa pallido, è impossibile fare controlli quando le maglie sono così larghe. Il sistema del lockdown era un sistema diverso, lì era facile fare i controlli. La storia dei colori sembra un concorso a premi: sei bravo se sei giallo, non sei bravo se sei rosso. Dibattito su coprifuoco è solo politico, bisogna far capire che i cittadini sono responsabili delle loro azioni, finiamola di scaricare la responsabilità sulle forze dell’ordine. Facciamo un coro nazionale per dire ‘cretino’ a chi non rispetta le regole”

Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Riguardo al suo allarme sul rischio strage. “120mila morti sono già una strage –ha affermato Orlando-. Noi stiamo qui a discutere apertura sì o apertura no, ma se non si rispettano le regole elementari non si va da nessuna parte. Come si fa a controllare con questo sistema a maglie larghe? L’incoscienza di una minoranza ha già prodotto una strage. Quando cade un aereo giustamente si parla per giorni di strage, qui stiamo davanti a 120mila morti, siamo il Paese in Europa con più morti. Continuare questo balletto non serve, bisogna che i media martellino i cittadini, facciano comprendere alle persone che non devono nascondersi dietro l’alibi che non ci sono controlli, perché non si possono controllare 60 milioni di persone. L’altro giorno a Palermo sono state ordinate 40 pizze dalla stessa persona, è difficile che fossero tutte per lui e per la sua famiglia.

Non c’è stata zona rossa, è stato un rosa pallido. Occorre indirizzare tutte le energie e le risorse per spingere quella minoranza di italiani che non rispettano le regole individuali a rispettarle per il bene proprio e della collettività. Il sistema del lockdown era un sistema diverso, lì era facile fare i controlli. La storia dei colori sembra un concorso a premi: sei bravo se sei giallo, non sei bravo se sei rosso. Bisogna capire che non è un concorso a premi. Dopo il mio appello ho ricevuto un grande numero di consensi, questo fa capire che è una minoranza che non rispetta le regole, che ordina 40 pizze a casa. Non si è interiorizzata la circostanza che ci sono stati 120mila morti, è come se non ce ne rendessimo conto. Altra cosa riguarda la parte economica, abbiamo chiesto al governo che ci sia un intervento non più di ristori tardivi e inadeguati, bisogna eliminare i costi fissi per aiutare le imprese, perché quando finirà la cig ci saranno milioni di disoccupati”.

Sul coprifuoco. “Il governo ha assunto una norma di prudenza che è in qualche modo una mediazione, ma ha anche detto che quando i dati lo consentiranno e pronto a prolungare questo orario. Ma questo dibattito è solo politico per degli interessi di parte. Il problema è il fatto che chi va al ristorante non rispetta le regole, che le persone continuano a comportarsi come nulla fosse. Bisogna far capire che i cittadini sono responsabili delle loro azioni, finiamola di scaricare la responsabilità sulle forze dell’ordine. Facciamo un coro nazionale per dire ‘cretino’ a chi non rispetta le regole”.

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