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CONSIGLIO PAT * LAVORI MATTINATA ASSEMBLEA: « APPROVATO IL DDL 109 DEL RENDICONTO PAT, CON 16 SÌ – 7 NO – 4 VOTI DI ASTENSIONE »

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12.47 - martedì 27 luglio 2021

Aperta stamane in Consiglio provinciale la discussione della manovra di assestamento della Provincia, che si compone di tre documenti, il ddl 109 (rendiconto), il 110 (assestamento) e il Documento di economia e finanza (Defp). In mattinata, dopo la discussione generale e l’esame dei tre articoli, è stato approvato il ddl 109, con 16 sì, 7 no e 4 voti di astensione. A seguire, prima di passare all’assestamento, sono state votate la delibera sul rendiconto consolidato e la delibera della destinazione dell’utile 2020. Si registrano gli interventi di Lucia Coppola, Giorgio Tonini, Alex Marini, Ugo Rossi e Alessandro Olivi.

 

Discussione ed esame del rendiconto (ddl 109)

Scarsa attenzione ai lavoratori e alle loro necessità
Ha rotto il ghiaccio Lucia Coppola (Misto-Verdi per l’Europa) che ha evidenziato nella manovra la scarsa attenzione ai lavoratori e alle loro necessità rimarcando in particolare il mancato rinnovo del contratto del pubblico impiego, “un vulnus pesante per la nostra provincia”, un tema chiave che ha poi ripreso anche in conclusione. Critiche sono state espresse sulla decisione di soprassedere sullo smart working e di far rientrare i lavoratori in presenza, anche alla luce dei buoni risultati ottenuti da remoto. Un assestamento da quasi 200 milioni con delle correzioni su temi importanti sui quali si era recentemente legiferato e sui quali Coppola ha espresso perplessità, in particolare quello delle concessioni delle piccole derivazioni. Critiche anche per la mancanza di concretezza su temi come il turismo, un comparto sul quale occorrerebbe riflettere rispettando la vocazione dei territori e delle loro peculiarità e il trend più lento, meno mordi e fuggi Quanto alla Soprintendenza la formulazione dell’articolo che la riguarda è ambigua e lascia aperte due possibilità, senza proporre una soluzione definita per un organismo che per le sue peculiarità necessiterebbe di autonomia dalla politica. L’esponente dei Verdi si è infine chiesta se era davvero necessario sollevare il sordo rancore per l’adeguamento delle indennità all’Istat: un brutto colpo per la credibilità delle istituzioni e dei consiglieri regionali e provinciali.

 

La sostenibilità della finanza si ottiene solo con le riforme
Giorgio Tonini (PD) ha riflettuto sulle due maniere di vivere il bipolarismo come una contrapposizione tra due forze di opposizione oppure come una contrapposizione virtuosa tra due ipotesi di governo, apprezzando l’orientamento costruttivo della seconda maniera che sembra essere quello con il quale si è affrontata la manovra di assestamento. L’aver messo al centro del dibattito la materia del finanziamento della Provincia e gli elementi di incognita e di criticità circa le risorse disponibili è uno dei passaggi fondamentali. Bene che la Giunta stia lavorando alla rivisitazione dei patti scritti con lo Stato, tuttavia preoccupa l’aspettativa “temeraria” che ci possa essere un allentamento durevole e strutturale dei vincoli di finanza pubblica dello Stato ed europei. Il debito che stiamo accumulando rischia di diventare un boomerang perché chiunque governerà lo Stato in futuro avrà il problema di come rientrare da quelle risorse. La sostenibilità si ottiene solo con le riforme, facendo del Trentino un laboratorio in cui si sperimentano livelli avanzati di efficienza che consentano di rialzare il tasso di crescita potenziale del nostro territorio. Come? Trattando sulle risorse con lo Stato sulla base di progetti di riforma. Alcuni esempi: si potrebbe intervenire sulla macchina provinciale, non disperdendo e facendo evolvere l’esperienza di lavoro a distanza recentemente sperimentata e mettendo risorse per aumentare il livello di produttività della macchina provinciale, un investimento sul capitale umano più importante di quello su una strada o un’opera pubblica, ha aggiunto. La seconda macchina da riformare è quella dei comuni, mentre un discorso a parte andrebbe fatto per sanità e scuola dove il tema del riformismo è altrettanto fondamentale oppure per il tema del lavoro femminile, una questione cruciale sulla quale far crescere il nostro sistema.

 

Manca la capacità di misurare le ricadute delle politiche pubbliche
Per Alex Marini (Misto-5 Stelle) nel rendiconto occorre provare a fare un’analisi che vada oltre i numeri con riferimento alle spese per le politiche pubbliche e alle loro ricadute. Ad esempio occorrerebbe riflettere sulla catastrofe educativa e sull’elevato rallentamento nell’apprendimento degli studenti, mentre manca un’analisi chiara degli effetti delle misure messe in atto in questo come in altri comparti. C’è poi il discorso della capacità di spendere le risorse pubbliche che risulta essere buona per le spese correnti, mentre il dato è critico per le spese in conto capitale Questo è un fattore importante perché la capacità di predisporre progetti e realizzarli è quello che rende un territorio più o meno competitivo.

 

Cruciale la questione del debito e la trattativa con lo Stato
Sul rendiconto ci sono due aspetti da sottolineare per Ugo Rossi (Azione): l’ottimo presidio dei conti da parte della struttura amministrativa e la trattativa con lo Stato sulle risorse, descritta da Rossi nelle sue dinamiche passate e attuali. Ha poi posto l’accento sul debito pubblico che sale, rilevando che arriverà però il momento in cui occorrerà rientrare e sarà allora che si accenderà un faro di attenzione sulle autonomie speciali. A suo avviso occorre attivare fin da subito un confronto con lo Stato, congiuntamente con Bolzano, per definire i criteri in cui si realizzerà quel passaggio. Ad esempio, proponendo di esercitare con Bolzano alcune competenze e inserendo questa modalità in un contratto sottoscritto fin da subito.

 

Alla votazione del rendiconto è seguito l’esame del rendiconto consolidato per l’esercizio finanziario 2020, come da deliberazione della Giunta provinciale del 30 giugno scorso. Alex Marini ha notato che in questa sede sarebbe stato interessante ascoltare un ragionamento sulle diverse agenzie della Pat e su come sono funzionali alla performance finanziaria provinciale. Non è sufficiente a suo avviso fare un’elencazione di costi ed entrate, ma motivare il senso dell’architettura dei soggetti istituzionali che vanno dalle agenzie agli enti controllati dalla Pat. Il documento è stato votato con 15 sì, 8 no e 5 astenuti.

 

Successivamente con 17 sì, 8 no e 5 astenuti è stata votata la delibera di destinazione a riserva dell’utile di esercizio 2020 con l’intervento del consigliere Alex Marini che ha rilevato l’assenza di una voce illustrativa da parte della Giunta sull’argomento. L’assessore Achille Spinelli è intervenuto a chiarire che questo documento è un riepilogo di risultati, un documento tecnico contabile, non politico e il consigliere Olivi ha svolto un intervento sulla manovra in generale.

 

Insufficienti le risorse destinate al sistema delle imprese, in assenza di un report sulle ricadute della legge 7
Il consigliere Alessandro Olivi (PD) ha detto di non aver trovato particolarmente dialogica la posizione della maggioranza rispetto agli stimoli delle opposizioni, sopratutto quelle che riguardano le strategie future e il percorso di crescita, unico vero elemento per dare sostenibilità economica e finanziaria alla nostra autonomia e al nostro sistema. Il consigliere Olivi ha fatto dei rilievi rispetto alla relazione del Presidente. Sarebbe interessante che Fugatti o l’assessore Spinelli dessero qualche restituzione sugli effetti e sull’effettiva ricaduta delle risorse (pari a un miliardo di euro) stanziate con la legge 7 nel maggio scorso, per capire se quella misura abbia impattato positivamente e prodotto l’atteso effetto anticipatorio rispetto alla messa in sicurezza del sistema. Un rilievo che fa il paio con l’inadeguata attenzione riservata al sistema delle imprese e del sistema produttivo dall’assestamento che contiene solo 3 milioni destinati alla patrimonializzazione e un generico rifinanziamento del piano di Trentino sviluppo. Olivi ha poi suggerito alla Giunta di affrettarsi a costruire un impianto di politica del lavoro del tutto assente e ha rivolto un appello a fermare la legge sulle centrali idroelettriche perché fa danni al Trentino e ai comuni trentini. Su apra un tavolo di interlocuzione perché un’autonomia che rinuncia allo sforzo di innovazione è un’autonomia che rinuncia alla sua missione.

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