(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Tutti i settori economici portano innovazione. La necessità di un’economia trentina equilibrata, capace di integrare settori diversi per uno sviluppo sostenibile è sicuramente condivisa da tutti. Il turismo, cuore pulsante della nostra Provincia, non è solo un generatore di ricchezza, ma una fonte di sostentamento per migliaia di famiglie trentine, dagli albergatori agli allevatori che, con i loro prodotti d’eccellenza, valorizzano il territorio e accolgono i visitatori. Questo settore, che promuove le nostre tradizioni e paesaggi, è una risorsa preziosa che va tutelata e potenziata, ma non può essere l’unico pilastro economico.
L’innovazione tecnologica, come giustamente sottolineato, è cruciale per diversificare l’economia. Manifattura, digitale e industrie ad alto valore aggiunto creano occupazione qualificata e benessere diffuso. Ma l’innovazione non è nemica del turismo: piattaforme digitali, infrastrutture smart e soluzioni sostenibili possono rendere il settore più competitivo, migliorando la gestione dei flussi e l’esperienza dei turisti, con ricadute positive per le famiglie e gli allevatori che vivono di questa economia. Un Trentino che investe in tecnologia rafforza anche la sua vocazione turistica, creando sinergie tra tradizione e modernità.
Detto ciò, è fondamentale che le strategie per il nostro futuro rispettino la nostra identità autonomista. Figure come Gori e Bonaccini, pur autorevoli, hanno sostenuto posizioni contrarie all’autonomia differenziata, un principio che il Trentino difende con orgoglio forte del proprio destino. La comunità trentina che ha ben presente le sue radici, deve valutare con attenzione chi propone visioni che potrebbero non allinearsi con le nostre aspirazioni di autogoverno. Solo così potremo costruire un futuro che valorizzi il turismo, sostenga le famiglie e gli allevatori e promuova l’innovazione, senza compromettere la nostra unicità.
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