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DAL LIBRO “95 TESI PER LA RIFORMA (DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE) – DI MARTIN LUTORE (EDITORE: “LARGOLIBRO” * “ SPECIALE SU: (IN)CERTEZZA DEL DIRITTO – TESI 1 DI 7 »

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02.49 - sabato 22 aprile 2023

(in)certezza del diritto – tesi 1 di 7

Proviamo a digitare in internet “numero leggi in vigore” e ci accorgeremo che potrebbe essere una perfetta “Domanda impossibile” da giocarci all’omonima e nota rubrica radiofonica nazionale. Quello che è certo è che sono talmente tante, alle quali si devono aggiungere una moltitudine di altre norme di rango superiore e soprattutto inferiore, che di fatto ne risulta una diffusa incertezza su quale sia la norma da applicare. E ciò è abbastanza naturale, ove si pensi che più sono le norme da valutare per risolvere i nostri bisogni, più è elevato il grado di incertezza su quale sia quella giusta: in altre parole una folla di norme crea stretta vicinanza tra l’una e l’altra, aumentando la confusione generale.

Da un trentennio almeno si parla infatti di necessità di semplificazione, di deregolamentazione, si istituiscono ministeri e strutture complesse a questo preciso scopo; a più livelli e con alterni risultati ci si è anche riusciti, quanto meno per specifici ambiti o materie, ma nell’insieme generale siamo ancora e sempre dinanzi ad un quadro normativo senza cornice, raffigurante un’immagine inspiegabile agli occhi di chiunque e, come accade di fronte a quadri incomprensibili, provoca solamente reazioni non somiglianti per nulla ad entusiastico apprezzamento: indifferenza, infastidimento o talvolta finzione di capirne il contenuto con la presunzione di riuscirlo a spiegare.

Ebbene, la reazione dei protagonisti principali della Pubblica Amministrazione, i cittadini e i funzionari dell’apparato dal loro rispettivo punto di vista, si attaglia perfettamente a quella dell’osservatore del nostro quadro sconfinato, senza con ciò esprimere alcun giudizio su quale sia la più deludente o insidiosa tra quelle descritte nell’esempio.

Cercheremo di affrontare, in queste Tesi, non tanto l’entità di tale fenomeno normativo (vogliamo infatti darlo per scontato, se non altro per l’improba difficoltà di circoscriverlo) quanto alcuni dei suoi effetti più deleteri per la qualità dell’amministrazione della cosa pubblica; proveremo infine ad indicare una possibile linea di soluzione, radicale forse quanto è radicale e indifferibile la necessità di trovarla, ma non impossibile da attuare se davvero condivisa.

 

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Autore: Martin Lutore

 

   

 

 

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