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PAT * CORRIDOIO EST: FUGATTI, “ OK DALLA GIUNTA AL PROGETTO VARIANTE PUP, PER L’AMBITO DI CONNESSIONE “

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18.55 - lunedì 17 luglio 2023

Approvato dalla Giunta provinciale su proposta del presidente Fugatti, si tratta della seconda adozione prima di quella definitiva
Passaggio preliminare per il progetto di variante al PUP relativo all’Ambito di connessione Corridoio Est.

La Giunta provinciale su proposta del presidente Maurizio Fugatti ha approvato in seconda adozione il progetto di variante al Piano Urbanistico Provinciale relativo all’Ambito di connessione Corridoio Est.
Con questa variante viene previsto nel PUP, che già dal 2008 prevede un corridoio di connessione tra Trentino e Veneto via Valsugana, l’Ambito di connessione Corridoio Est, intermedio fra il corridoio di accesso Nord-Sud (l’asta dell’Adige) e quello appunto Est (Valsugana).

Si allarga dunque “il campo” di indagine e di potenziale connessione verso est, includendo accanto al corridoio via Valsugana, che resta, una via Lagarina. Sarà su questo campo più esteso che lo Stato, se riterrà di interesse nazionale una eventuale arteria stradale di collegamento, si misurerà con l’intesa da definire con i territori, intesa che richiede una legge provinciale di ratifica.

“Va evidenziato – commenta il presidente Fugatti – che la deliberazione non contiene alcuna opzione progettuale riguardo ad eventuali uscite di nuove connessioni in Trentino, compresa quella, più volte ipotizzata, che interesserebbe la zona di Rovereto Sud, ma il progetto di Variante pone le condizioni e detta il metodo, affinché possano essere effettuate le scelte in tema di connessione con il Veneto. L’iter poi prevede la concertazione col territorio: l’attuazione delle scelte infrastrutturali sarà preceduta da una fase partecipativa che viene resa obbligatoria proprio da questa variante”.

La principale novità della variante è la previsione di un nuovo strumento, quello degli “Ambiti di connessione”, relativo alle reti per la mobilità. La variante integra, in particolare, l’articolazione delle reti per la mobilità data dal PUP vigente, attraverso l’inserimento nello strumentario di analisi del PUP, degli ambiti di connessione come livello intermedio tra “corridoi di accesso”, funzionali all’interconnessione del Trentino con i territori limitrofi e “corridoi interni”, finalizzati all’interconnessione delle vallate che costituiscono il territorio provinciale. Gli ambiti di connessione sono ambiti omogenei, determinati in relazione alle peculiarità e alle esigenze di connessione dei territori, tenuto conto delle loro caratteristiche socio-economiche ed ambientali.

Coerentemente con le politiche europee di coesione, la previsione degli ambiti di connessione è volta a costituire il quadro urbanistico utile alla pianificazione completa dei trasporti e a definire il contesto necessario a perseguire i criteri di adempimento per la condizione abilitante – come definiti dal Regolamento 1060/2021 per l’accesso ai finanziamenti del PO FESR, del Fondo di Sviluppo e Coesione del FSE Plus – attraverso un Piano provinciale della mobilità per stralcio o la presentazione di ipotesi progettuali di massima. L’obiettivo è, comunque, la prefigurazione dell’infrastrutturazione multimodale che meglio risponde al fabbisogno di connettività di ciascun territorio in una logica di rete, dove ciascun intervento programmato deve contribuire a soddisfare le esigenze di connessione nel loro complesso.

L’iter ora prosegue, effettuata una dì fase di ulteriore deposito al pubblico per le osservazioni e i relativi adempimenti previsti dalla normativa sulla valutazione ambientale strategica, con l’obiettivo di giungere all’adozione definitiva della variante da parte della Giunta provinciale entro la fine della legislatura. In quell’occasione verrà approvato anche il relativo disegno di legge per la successiva trasmissione al Consiglio provinciale. Il cammino proseguirà quindi nella nuova legislatura. Una volta approvata, con legge provinciale, la variante al PUP, l’attuazione delle scelte infrastrutturali sarà preceduta da una fase partecipativa che dovrà coinvolgere tutti gli attori dei territori interessati, dalle amministrazioni locali, ai soggetti economici, agli altri portatori di interesse. La variante introduce un metodo attraverso cui condurre la fase di partecipazione, che ha lo scopo di far emergere e identificare le esigenze e le aspettative dei territori e di tradurle in indirizzi per la pianificazione subordinata attraverso la definizione condivisa delle variabili da considerare e delle relative pesature.

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