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PARLAMENTO EUROPEO * UCRAINA: « CHIESTO DAI DEPUTATI L’EMBARGO TOTALE ED IMMEDIATO SULLE IMPORTAZIONI DALLA RUSSIA DI PETROLIO – CARBONE – COMBUSTIBILE NUCLEARE – GAS »

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16.41 - giovedì 7 aprile 2022

I deputati chiedono l’embargo totale delle importazioni russe di gas.

Embargo totale e immediato sulle importazioni dalla Russia di petrolio, carbone, combustibile nucleare e gas.

Richiesto un tribunale speciale delle Nazioni Unite per i crimini di guerra in Ucraina.

Accelerare la consegna di armi per permettere all’Ucraina di difendersi.

Il Parlamento esprime la più grande rabbia e indignazione per le atrocità delle forze armate russe e chiede che i responsabili dei crimini di guerra siano chiamati a risponderne.

In una risoluzione adottata giovedì, i deputati chiedono ulteriori misure tra cui un embargo totale e immediato sulle importazioni dalla Russia di petrolio, carbone, combustibile nucleare e gas.

Le misure dovrebbero essere accompagnate da un’azione volta a continuare ad assicurare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’UE nel breve termine e da dettagliate tappe da seguire per eventualmente revocare le sanzioni “nel caso in cui la Russia adotti provvedimenti intesi a ripristinare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale e ritiri completamente le proprie truppe dal territorio ucraino”.

La risoluzione è stata adottata con 513 voti favorevoli, 22 contrari e 19 astensioni.

Escludere la Russia dal G20 e da altre organizzazioni multilaterali

La piena ed efficace attuazione delle sanzioni esistenti in tutta l’UE e da parte degli alleati internazionali dell’UE è una priorità. I deputati chiedono ai leader UE di escludere la Russia dal G20 e da altre organizzazioni multilaterali, come l’UNHRC, l’Interpol, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, l’UNESCO e altre, per dare ” un segnale importante del fatto che la comunità internazionale non tornerà a lavorare come di consueto con lo Stato aggressore”.

Per rendere le sanzioni più efficaci, il Parlamento chiede che le banche russe siano escluse dal sistema SWIFT, di vietare l’ingresso nelle acque territoriali dell’UE e l’attracco nei porti dell’UE di qualsiasi nave battente bandiera russa, registrata, posseduta, noleggiata, gestita dalla Russia e il trasporto di merci su strada da e per Russia e Bielorussia.

I deputati chiedono anche di “sequestrare tutti i beni appartenenti ai funzionari russi o agli oligarchi associati al regime di Putin, ai loro rappresentanti e prestanome, nonché alle figure legate al regime di Lukashenko in Bielorussia”.

Riguardo al coinvolgimento della Bielorussia nella guerra in Ucraina, nel testo si chiede che le sanzioni nei confronti della Bielorussia rispecchino quelle imposte alla Russia al fine di colmare eventuali lacune che consentano a Putin di utilizzare gli aiuti di Lukashenko per eludere le stesse.

Intensificare la consegna di armi

In riferimento alle atrocità sconcertanti, “che innegabilmente si configurano come crimini di guerra”, commesse dalle truppe russe in Ucraina e in particolare a Bucha e che hanno quasi completamente distrutto Mariupol, Volnovakha e altre città e villaggi, i deputati sottolineano che gli autori dei crimini di guerra devono essere ritenuti responsabili e chiedono l’istituzione di un tribunale speciale delle Nazioni Unite per i crimini in Ucraina.

Il Parlamento sostiene che le consegne di armi devono essere intensificate per permettere all’Ucraina di difendersi efficacemente, e ribadisce il proprio sostegno a tutti gli aiuti di tipo difensivo alle forze armate ucraine offerti individualmente dai Paesi UE e collettivamente attraverso lo strumento europeo per la pace.

Considerando come quasi 6,5 milioni di cittadini ucraini sono stati sfollati all’interno del paese e oltre 4 milioni sono fuggiti nei paesi vicini, i deputati chiedono corridoi umanitari sicuri per evacuare i civili in fuga dai bombardamenti e il potenziamenti delle reti di aiuti umanitari dell’UE in Ucraina.

Infine, i deputati condannano fermamente la retorica russa che evoca un possibile ricorso all’uso di armi di distruzione di massa e sottolinea che tale spiegamento sarebbe inaccettabile e darebbe luogo a gravissime conseguenze.

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