Ci è stato segnalato che la Provincia ha intenzione di modificare una prassi consolidata in materia di monitoraggio sanitario dei bovini.
Pare infatti che la strategia di controllo obbligatorio dei capi presenti negli allevamenti per la produzione del latte, adottata a partire dall’anno 2012, verrà a breve sostituita con la strategia che lascia alla volontarietà degli allevatori il controllo di tale malattia, con spese a carico degli stessi.
Il Movimento 5 Stelle ritiene pernicioso seguire un percorso che produrrà gravi rischi al settore dell’allevamento, con conseguenze chiare fin da subito che si ripercuotono oltrechè sul versante della salute animale, anche sul versante della sicurezza alimentare.
È necessario aver presente che per le esportazioni dei prodotti lattiero-caseari verso Paesi Terzi emergenti o ad economia occidentale sono richieste garanzie sanitarie nei confronti della paratubercolosi, ovvero è richiesta l’attestazione che il latte non provenga da allevamenti in cui si siano manifestati segni clinici di paratubercolosi (Cina) o che il prodotto sia stato sottoposto ad un trattamento in grado di inattivare il Mycobacterium avium subspecie paratubercolosis (India), quest’ultimo aspetto tutt’altro che trascurabile nel caso si intenda esportare prodotti a base di latte crudo.
Chiediamo pertanto se le informazioni in nostro possesso corrispondano al vero. In caso affermativo, chiediamo che vengano fornite le motivazioni alla base della nuova scelta strategica, anche alla luce delle somme impegnate negli ultimi cinque e che ammontano mediamente a centomila euro ogni anno.
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