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CONTRATTO AUTONOMIE LOCALI TRENTINO: FENALT ALL’APRAN, STABILIZZARE I PRECARI

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23.13 - venerdì 29 settembre 2017

(Fonte: Fenalt Trento) – Fenalt chiede strumenti per affrontare al meglio la sempre più lunga permanenza al lavoro. Necessità di accelerare sulla stabilizzazione dei precari

Oggi finalmente si è riaperto il tavolo contrattuale delle autonomie locali all’Apran, fermo da due mesi per lo stop da parte di Cgil e Cisl che volevano ulteriori dati, considerati piuttosto scontati dalle altre sigle sindacali (risorse residue e numero dei lavoratori nella fascia economica apicale).

Per Fenalt si tratta di un avvio assolutamente deludente, non fosse altro per il fatto che non si sono stabiliti percorsi precisi per concludere la varie pendenze di qui a la fine dell’anno, ma si è rinviato il tutto ad una prossima riunione a fine ottobre.

Come Fenalt riteniamo che siano da aprire più tavoli paralleli:
Uno per la chiusura della parte economica e la modifica dell’ordinamento professionale, con l’istituzione di una nuova fascia economica (la quinta) da applicare in due trances a seconda dell’anzianità dei lavoratori.

Uno, urgentissimo, per le modalità di recepimento dei principio di stabilizzazione dei precari, che se si attende ancora un po’ perderanno questa changes.

Uno per la parte normativa, in cui secondo noi è il caso di prodigarsi in uno sforzo straordinario, magari per più tempo, per far sì che questo contratto sia in grado di creare strumenti atti a rendere compatibile la permanenza al lavoro nell’era post Fornero, ove nolenti o volenti, si dovrà lavorare da vecchi.

È indubbio che questa rivoluzione copernicana del rapporto di lavoro dovrà trovare traduzione in misure atte a ridurre i rischi, lo stress e allo stesso tempo contribuire a mantenere se non migliorare l’efficienza dei servizi, cosa impossibile con solo personale vecchio e demotivato.

Quali siano le misure principali per noi è chiaro: maggiori possibilità di recupero, con più ferie con l’età avanzata, part-time agevolato e con sostegno economico retributivo e degli oneri previdenziali, permessi speciali. Maggior flessibilità e attribuzioni di mansioni compatibili con l’età.

Non diciamo fin dove si possa arrivare, ma la nostra rotta porta là.

– Infine si è chiesto un tavolo specifico per le Case di Riposo, visto che molti istituti del contratto generale non si applicano bene a questa fattispecie (diritto al servizio sostitutivo di mensa, tempo di vestizione, recupero dei rientri dai riposi e via dicendo): questa richiesta, fortemente voluta dai nostri delegati che rappresentano praticamente la maggioranza assoluta dei lavoratori nelle case di riposo, è stata scartata dalla Cgil che ci ha invitati ad accontentarci del cosiddetto accordo di settore, successivo al contratto.

Ora su questo punto cercheremo sinergie con altre sigle perché per quanto ci riguarda siamo pronti alla mobilitazione del personale, ormai allo stremo e demotivato.

*
Una nota positiva
A margine della riunione è passata l’interpretazione autentica richiesta da Fenalt atta a chiarire che, contrariamente a quanto inteso da diversi datori di lavoro pubblici, il mancato superamento del periodo di prova non costituisce un limite all’assunzione presso altri enti fatta eccezione per quello in cui non si è superata la prova, ove non sarà possibile avere un rapporto di lavoro per le stesse mansioni nei successivi tre anni.

Per la Fenalt che da tempo si batte per questo obiettivo, si tratta di un risultato importante, che riguarda pochissime persone che per un errore, magari al primo impiego oppure anche dopo aver superato tanti periodi di prova in rapporti a tempo determinato, si trovano a commettere un errore o incontrano sulla loro strada circostanze sfortunate.

 

 

Maurizio Valentinotti
Segretario Generale Fenalt

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