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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * V COMMISSIONE: « SÌ AL DDL SPINELLI SULLA RICERCA, LA MINORANZA ABBANDONA L’AULA IN SEGNO DI PROTESTA CONTRO LA SCELTA DI GESTIRE LE AUDIZIONI »

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17.00 - lunedì 29 giugno 2020

Quinta commissione, sì al ddl Spinelli sulla ricerca. La minoranza abbandona l’aula in segno di protesta contro la scelta di fare le audizioni, la discussione e il voto in un solo giorno.

Il ddl sulla ricerca dell’assessore Spinelli è stato approvato in Quinta commissione con i quattro voti della minoranza, quelli di Alessia Ambrosi, Gianluca Cavada e Devid Moranduzzo della Lega e Luca Guglielmi della Lista Fassa. Paolo Ghezzi di Futura, Sara Ferrari del Pd e Filippo Degasperi di Onda Civica Trentino, hanno lasciato, al termine delle audizioni, la seduta in segno di protesta. Protesta motivata dal fatto che in una sola giornata, quindi con tempi compressi, si sarebbero dovute affrontare dopo le audizioni, che si sono concluse nel primo pomeriggio con la Cgil, la discussione generale e l’articolato del ddl. In seguito all’abbandono delle minoranze non c’è stata la discussione generale e in dichiarazione di voto è intervenuto solo Moranduzzo che ha dichiarato il suo sì convinto al ddl.

 

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La Cgil: attenti alle sovrapposizioni e ai doppioni.

Il segretario della Cgil, Andrea Grosselli ha detto che il ddl mantiene l’impianto dato nelle scorsa legislatura, cioè quello di individuare un soggetto che aiuto la ricaduta della ricerca, ma c’è, da parte della confederazione sindacale, qualche preoccupazione sul fatto che una presenza più forte della Pat nella governance di Hit possa deprimere gli altri centri di ricerca. Altro rischio secondo Grosselli è quello di creare doppioni di funzioni con Trentino Sviluppo. Quindi, si deve prima comprendere la strategia della Giunta e le risorse che vuole stanziare per l’innovazione tecnologica.

Insomma, la Cgil intravvede il rischio che il nuovo ente finisca per creare confusione, anziché semplificare il quadro della ricerca. Sulla governance della Fem, Grosselli ha detto che aver tolto la rappresentanza dei lavoratori dal cda della Edmund Mach rappresenta un passo indietro da tutti i punti di vista. C’è poi un tema di fondo per il segretario Cgil: la necessità di un ragionamento da qui al bilancio di fine anno per elaborare un programma anche dal punto di vista finanziario su tutta la partita della ricerca scientifica. Ponendo l’attenzione sul bilanciamento nella distribuzione delle risorse tendendo anche conto che il settore privato fa una gran fatica sul versante dell’innovazione, anche a causa delle dimensioni delle aziende. Puntare solo sul trasferimento tecnologico, quindi, non è una buona scelta, perché la stessa innovazione dipende dall’efficienza di tutto il sistema. Una logica, ha ricordato, che è contenuto anche nella Carta di Rovereto.

Grosselli, rispondendo a Sara Ferrari e Paolo Ghezzi, ha ricordato che il sindacato ha approvato il metodo adottato dalla Giunta sulla ricerca. Un metodo che andrebbe esportato su altri settori, come quello della produttività che è più bassa dell’Alto Adige a causa dei minori investimenti in innovazione delle imprese trentine. Un gap causato anche dalla domanda pubblica di beni e servizi. Un tema sul quale serve un impegno maggiore della Pat, anche per attrarre le cosiddette “lepri”, cioè le aziende tecnologicamente avanzate. Grosselli, infine, ha ribadito i dubbi sulla scelta di puntare tutto per l’innovazione su un ente direttamente controllato dalla Provincia. Servirebbe invece, ha concluso, un’analisi su quello che sta succedendo in Europa dove si punta su sistemi agili, non burocratici, in grado di attrarre talenti.

 

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Ferrari: si rischia di creare confusione con Trentino Sviluppo.

Sara Ferrari (Pd), intervenendo dopo il segretario della Cgil, ha ricordato che anche Confindustria ha segnalato le possibili criticità del ddl, prima di tutto che le funzioni di questo ente possano sovrapporsi a quelle dei soci che lo compongono. Hit è nata come hub, ha ricordato, ma oggi, con questo ddl, si generano ancora più difficoltà perché la trasforma in un ente strumentale della Pat e quindi si crea un nuovo ente che non si capisce dove non si sovrapponga a Trentino Sviluppo. Non c’è quindi, secondo Sara Ferrari, un’aggiunta di efficienza. Anzi, sono chiari i limiti di chiarezza per questo che dovrà essere, secondo il ddl, ente di ricerca, di trasferimento tecnologico e al tempo stesso impresa. Sulla fondazione Mach Sara Ferrari ha ricordato che le aziende tedesche hanno un punto di forza nella partecipazione dei lavoratori. Punto di forza che la Fondazione di S.Michele ha avuto fino a oggi, ma che verrà meno con questa legge che toglie la rappresentanza dei lavoratori nel cda.

 

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Ghezzi: Giunta nata liberista ma che in realtà incorpora tutto nella Pat.

Paolo Ghezzi di Futura ha chiesto a Grosselli cosa pensa di questa Giunta nata per dare una svolta liberista ma che in realtà incorpora nella Provincia una moltitudine di funzioni. Se quindi la Cgil è più felice per la stabilità dei lavoratori che entreranno a far parte della galassia pubblica o preoccupata per il possibile condizionamento della Pat sulla ricerca.

 

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La minoranza: tempi troppo stretti, si è impedita la discussione.

Sara Ferrari ha lamentato il fatto che per questa legge è stata imposta di fatto una seduta straordinaria al punto che in commissione in una giornata si sono fatte audizioni e discussione. Quindi, in segno di protesta contro queste modalità, che hanno impedito la possibilità di discutere la proposta. la consigliera del Pd ha dichiarato di voler abbandonare la seduta.

Anche Paolo Ghezzi ha trovato questa compressione dei tempi poco rispettosa delle minoranze e del ruolo delle commissioni. Ghezzi ha rimarcato, approfittando della presenza di Kaswalder in commissione, che questa calendarizzazione è la riprova del modus operandi della Giunta e del Presidente del Consiglio. Di fatto, ha aggiunto prima di lasciare la commssione, tutto sta diventando procedura d’urgenza che viene concessa dal Presidente anche quando la minoranza non è d’accordo.

Questo, ha concluso, non è un grande o bel esempio di democrazia. Anche per Filippo Degasperi di Onda Civica Trentino è irrispettoso che si ascoltino fiumi di giudizi seri e poi si tagli il dibattito in questo modo. S’è persa la tramontata in Consiglio, ha detto ancora, dove da mesi non si programma nulla. A questo punto, ha affermato, è inutile fare le commissioni, si vada direttamente in aula saltando questa “liturgia”. Tra l’altro, ha sottolineato Degasperi, non va avanti un solo ddl della minoranza. Quindi, con rammarico anche Degasperi ha lasciato la commissione, perché, ha concluso, non si capisce perché questo ddl deva essere portato avanti manu militari.

La presidente Ambrosi ha preso atto della scelta dei consiglieri di minoranza dicendosi dispiaciuta per le dichiarazioni di Degasperi secondo il quale ormai le commissioni non servono più a nulla.

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